Muore a 65 anni Zaha Hadid, la prima donna a vincere il Premio Pritzker equivalente al Nobel per l’architettura.
Zaha Hadid è scomparsa per un attacco di cuore giovedì 31 marzo in un ospedale di Miami dove era ricoverata per bronchite.
Geniale vincitrice di molti concorsi internazionali e sperimentatrice senza compromessi, Dame Hadid influenza l’architettura degli ultimi anni come poche altre personalità. In Italia lavora a Roma firmando il Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo (MAXXI) ed a Milano dove disegna il grattacielo e le residenze CityLife.
Nata il 31 Ottobre 1950 a Baghdad in una famiglia benestante, si laurea in matematica a Beirut. Nel 1972 si trasferisce a Londra per studiare all’Architectural Association dove incontra Rem Koolhaas con il quale collabora agli esordi nell’Office for Metropolitan Architecture insieme ad Elia Zenghelis, prima di fondare il proprio studio.
Le sue opere sono sparse in ogni parte del mondo, dal centro culturale di Baku in Azerbaigian al Pabellon Puente di Saragozza, dalla Stazione per la funicolare di Innsbruck all’Aquatics Centre di Londra impiegato durante le Olimpiadi del 2012, dal Messner Mountain Museum a Plan de Corones nelle Dolomiti ai grattacieli di Miami e Dubai.
Nel 2004 vince il Pritzker e Frank Gehry, membro della giuria, dice: “Probabilmente è una delle più giovani premiate con le idee ben chiare che abbiamo mai visto. In ogni progetto rivela innovazione”. Un riconoscimento all’incredibile carriera di una donna che cambia i paesaggi con edifici emblematici scontrandosi con un mondo tradizionalmente maschilista che la osteggia per poi ammetterne l’unicità.
Esigente e carismatica difende le proprie idee con passione come quando si scontra con Kengo Kuma accusandolo di aver copiato il suo progetto per la riqualificazione dello stadio di Tokyo per il 2020. Il lavoro della Hadid è originariamente prescelto e poi accantonato, con la scusa di costi eccessivi, dal comitato organizzatore grazie forse ad una difesa lobbistica dei designer giapponesi.
Il suo talento versatile si esprime in diversi campi, come attestano l’interior design dell’albergo Puerta America di Madrid ed il particolare vaso/scultura “Flow”, per l’azienda italiana Serralunga, in polietilene che mostra un profilo differente a seconda dell’angolazione da cui si guarda e per il quale si è utilizzata la tecnica dello stampaggio rotazionale. Nel 1999 segue personalmente lo stage-design e la scenografia del Nightlife Tour dei Pet Shop Boys per un concerto indimenticabile anche dal punto di vista visivo.
Instancabile viaggiatrice lascia opere che testimoniano la sua visione della relazione fra gli spazi, un continuum dinamico che crea forme geometriche alternate a volumi sinuosi generati da funzioni matematiche. Come ha detto l’architetto inglese Sir Peter Cook “…se Paul Klee ha passeggiato lungo una linea, Zaha Hadid ha trascinato le superfici scaturite da quella linea in una danza virtuale, ripiegandole su se stesse per poi portarle in viaggio nello spazio.”
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Foto di: SERRALUNGA – WIKIPEDIA – ZAHA HADID ARCHITECTS
Uno dei più bei articoli su Madame. Grazie