VIOLINI DAL SUONO UMANO

Violini dal suono umano
Grafica: (c) Simona Braga

Una ricerca pubblicata sulla rivista Pnas, condotta da un gruppo di studiosi dell’Università di Taiwan, ha dimostrato come gli strumenti di Amati e Stradivari imitassero la voce umana.

Cremona ha dato i natali a rinomate dinastie di liutai. Secondo molti storici, Andrea Amati è stato l’inventore del violino perfezionato poi dal nipote Nicolò che ebbe a bottega Andrea Guarneri, nonno del famoso Bartolomeo Giuseppe Antonio detto “del Gesù”. Le vernici dei primi modelli Amati, di cui sopravvivono solo 16 esemplari, sono color marrone dorato, mentre la tinta di quelli firmati da Nicolò tende al marrone rossiccio, ma in tutti gli strumenti della famiglia Amati, come riportato da Elisabetta Giordano, si riscontra la presenza di un piccolo foro nella bombatura che localizzava il punto di massimo spessore e che veniva chiuso a lavorazione ultimata.

Antonio Stradivari (1644-1737), pur dichiarandosi allievo degli Amati, si allontana dai loro canoni stilistici adottando, nel periodo dal 1700 al 1720, linee meno spigolose e con uno maggior strato di vernice. Gli Stradivari sono ancora oggi presi a riferimento dai fabbricanti oltre ad essere gli strumenti preferiti da molti solisti di fama internazionale.

Il violinista dell’epoca Barocca, Francesco Geminiani, affermava che il violino ideale rivaleggiava con la voce umana. Lo studioso Hwan-Ching Tai, chimico e neuroscienziato della National Taiwan University nonché appassionato di musica, ha deciso di scoprire il mistero delle qualità acustiche che contribuiscono alla popolarità degli Amati e degli Stradivari. Le differenze fra le due artigianalità sono state esaminate nei dettagli, includendo le misure, il filetto, le “effe“, le tensioni ed i materiali delle corde, i legni che per gli Amati sono salice o abete, mentre Stradivari opta per l’acero sottoposto ad un bagno in un composto di alluminio, calcio, rame, sodio, potassio e zinco.

Intensità fra violini e voci

L’indagine condotta con un team di specialisti era finalizzata ad identificare quali caratteristiche della voce umana fossero imitate da un violino. L’idea dello scienziato di Taiwan è stata quella di paragonare 16 cantanti con 15 violini Italiani, fra cui l’Andrea Amati 1570, il 1560 di Gasparo da Salò fondatore della scuola bresciana, 6 Stradivari ed altri 7 antichi violini realizzati fra Cremona e Brescia.

Il confronto è stato fatto sulla scala cromatica da SOL#3 fino a SOL4, da 208Hz fino a 392Hz che corrispondono al range delle frequenze delle voci dal basso(maschile) al contralto (femminile). Lo studio si è concentrato sulle armoniche e su specifiche risonanze. L’analisi LPC (Linear Predictive Coding) ha aiutato ad individuare le formanti ed è stata eseguita servendosi del software Praat diffuso per la scomposizione e la sintesi dell’articolazione fonetica.

Frequenza spettrale fra violini e voci

L’analisi delle frequenze dell’Amati e del da Salò si attestano nella parte centrale del diagramma con onde simili a quelle di bassi e baritoni, mentre gli Stradivari si avvicinano ai tenori ed ai picchi delle voci femminili riducendo i bassi. In questo modo si è prodotta una dimostrazione grafico-scientifica dalla percezione dei musicisti che definiscono come brillante il tratto distintivo di uno Stradivari.

L’articolo con la documentazione completa dei test è consultabile alla pagina pubblicata sul sito PNAS.

RIPRODUZIONE RISERVATA – ©2018 SHOWTECHIES
DIAGRAMMI:  PNAS Hwan-Ching TaiYen-Ping ShenJer-Horng LinDai-Ting Chung – Elaborazione grafica slide copertina ShowTechies – Simona Braga

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*