Ritmo vertiginoso, pezzi tiratissimi per un concerto di grande impatto. Giovanni Pinna ci racconta le luci del Vasco Live Kom 014.
Il tour di Vasco è all’insegna dei cambiamenti. Nelle date romane e nei quattro appuntamenti a Milano, il 4-5-9 e 10 luglio, Vasco ha un nuovo scatenatissimo batterista ed un nuovo chitarrista, Will Hunt e Vince Pastano che rendono il concerto molto aggressivo ed il Komandante è il primo a non mollare mai. La potenza è sostenuta da un impianto luci che non ha nulla da invidiare alle star internazionali, affidato all’abilità di Giovanni Pinna, un fedelissimo del Vasco che ci spiega tutte le novità del live 014.
“La parola d’ordine di quest’anno è stata quella di valorizzare il più possibile i musicisti che grazie agli arrangiamenti hanno portato ad un rock più cattivo del solito.
Il set designer Giò Forma ha creato una scenografia molto televisiva. L’idea guida è il logo della tournée con la V di Vasco che ribaltata diventa la A di cambiamenti e viceversa. Sul palco ci sono 3 V con i vertici che s’incontrano verso il fondale e le quattro punte che vanno verso il pubblico. L’immagine è definita ed io l’ho ripresa ed assecondata sistemando 10 americane in modo da seguire la linea prospettica.”
Cosa caratterizza l’allestimento?
“Il tempo prima di tutto perché abbiamo quasi dimezzato i giorni di allestimento. Siamo entrati la sera del 16 giugno ed il 25 c’è stato il debutto a Roma. I ragazzi sono stati bravissimi ed hanno montato le luci in tre giorni ed io ho programmato tutto in 4 notti. E’ stato miracoloso. Per fortuna ho quasi 20 anni di carriera alle spalle che mi hanno permesso di gestire poche memorie e fare la maggior parte in manuale con grandi stacchi e numerosi cambi scena per dare molta intensità.”
Ho due GrandMA1 con circa 370 motorizzati, fra cui 48 Clay-Paky Alpha Spot HPE 1500, 12 Alpha Wash 1500, 24 Alpha Beam 1500, 54 Sharpy, 31 Martin Mac 700 Wash, 69 Robe Led Beam 100, 32 Vari-Lite VL5B. Per i tempi ristretti, ho scelto di non gestire direttamente il video, ma di affidarlo a Marco Piva che lo controlla con una GrandMA2.”
Come hai impostato i momenti clou della scaletta?
“Nella tradizione di Vasco la triade iniziale è molto forte. Si parte con Gli spari sopra, Muoviti e Qui si fa la storia, tanta potenza, tanto bianco.
Un altro momento che mi piace molto è quello di Sballi ravvicinati del terzo tipo che è il primo pezzo in cui uso i Parasol STAR600™, dei doppi cerchi motorizzati che ruotano in entrambe le direzioni e si controllano via DMX. Sembrano dei piccoli dischi volanti e sono degli oggetti decisamente sofisticati sia come elettronica, sia come meccanica per consentire movimenti in verticale e rotazione su se stessi. Li avevo visti all’Eurovision Festival 2012 in Azerbaigian dove erano dei prototipi. Adesso hanno reso disponibile questo sistema brevettato fatto apposta per i tour che è una sorta di gabbia in cui puoi montare i fari e lasciarli appesi durante il trasporto. Ce n’è uno sopra la testa di Vasco e due ai lati fronte palco con sopra 18 Clay-Paky Sharpy, 12 GLP RZ 120, 18 laser array verdi e 18 blu.
Il medley rock (Cosa vuoi da me, Gioca con me, Delusa, Mi si escludeva, Asilo) è mozzafiato anche a livello luci. Inizio e finisco bianco mentre in mezzo uso il colore, tutto con un ritmo travolgente seguendo i musicisti indiavolati. Dimenticavo, quest’anno sono riuscito ad avere 17 Co2 Jet. Li uso in Sballi ravvicinati, C’è chi dice no e Stupendo. Belli!”
Ti sei scatenato nelle novità, cos’altro hai sperimentato?
“Ho 100 Rush Strobo1 grazie all’amministratore delegato della Martin che me li ha proposti a Francoforte. Sono i fari più presenti nel mio disegno e sono molto versatili. Presenti in modo capillare ci sono anche dei piccoli laser ER BeamBurst RGB che non hanno bisogno di una grande centralina e li posso gestire via DMX dalla mia console.
Un’altra novità per me sono i 52 Clay-Paky Aleda K20 B-EYE, dei fari veramente innovativi perché sono mezzi wash e mezzi proiettori in grado di generare effetti grafici con un motore molto articolato, una lente frontale che può ruotare, diverse macro e tutta una serie di doppi parametri che moltiplicano le possibilità di utilizzo.
Sono andato a fare un corso per imparare ad usarli altrimenti non si riescono neanche ad accendere. Durante l’allestimento sono stato affiancato da Marco Zucchinali, il Sales Support Engineer di Clay-Paky che è venuto per due notti di programmazione dandomi dei suggerimenti molto utili anche in rapporto all’ultimo aggiornamento del software.”
In base a quali criteri hai scelto ed assemblato il materiale?
“Ho pensato molto alla qualità ed alla potenza creando dei grossi blocchi di luce che mi permettessero di tirare fuori tutta la grinta esplosiva dei pezzi. Oltre a quello che ti ho detto, ho 60 Mole-Fay DWE da 650 a 4 e 8 lampade, 80 ER laser array e 60 SGM X5 Strobo che fanno una luce pazzesca.
Per i blocchi ho sviluppato un assemblaggio che avevo già provato l’anno scorso, ma con una diversa configurazione. In pratica ho creato 12 POD dalla forma triangolare, posizionati sul profilo superiore tetto, costituiti da un’americana da 2 metri più un tubo morsettato perpendicolare. Nei tre vertici ho messo 3 Sharpy, al centro due accecatori da 8 lampade ed una strobo SGM.”
E mentre il Vasco alterna tutti i suoi più grandi successi, finendo con Alba Chiara, il pubblico è trascinato dall’adrenalina e dal sound di uno spettacolo emozionante non solo per i fan più scatenati.
RIPRODUZIONE RISERVATA – © SHOWTECHIES – Simona Braga
Foto di: GIOVANNI PINNA
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