STAR-PHONE: I TELEFONINI PROIETTERANNO OLOGRAMMI

Guerre Stellari chiamata con ologramma

Star Trek e Star Wars hanno anticipato le proiezioni tridimensionali a distanza. I micro-chip e la rapidità di elaborazione dei processori di ultima generazione permettono l’unione di elettronica e funzionalità ottiche per una nuova serie di dispositivi finora immaginati solo nella fantascienza.  

Gli ologrammi sono una rappresentazione tridimensionale di un oggetto ottenuta sfruttando il fenomeno dell’interferenza ottica per riprodurre le informazioni contenute in un fascio di luce coerente.

Laser luce coerente

Il fisico ungherese Dennis Gabor vinse il premio Nobel nel 1971 per l’invenzione del metodo olografico, una scoperta casuale realizzata nel 1947 mentre Gabor eseguiva alcuni esperimenti con il microscopio elettronico. La tecnica poté svilupparsi solo negli anni ’60 dopo la costruzione del primo laser da parte di T.H. Maiman.

Gli ologrammi possono essere inseriti come costosi sistemi anticontraffazione in banconote, carte di credito e passaporti, ma l’uso più spettacolare sono le proiezioni olografiche. Negli show con i laser si creano effetti di luce tridimensionale grazie ad apparecchiature che consentono una perfetta fruizione agli spettatori collocati in determinate posizioni. Questi show a volte abbinano l’uso di specchi come avveniva già nell’800 quando si facevano apparire personaggi “fantasma” che impressionavano il pubblico, come nel film “The Illusionist”.

 Personaggio fantasma nel film the illusionist

Sembra essere arrivato il momento di un incredibile rilancio delle proiezioni olografiche attraverso gli smartphone.

Le nanotecnologie e l’ottica quantistica stanno aprendo mercati per le applicazioni consumer. Entro il 2015 dovremmo poter visualizzare immagini 2 e 3D esattamente come in Star Trek dove a bordo della nave stellare USS Voyager si ricorreva al medico olografico d’emergenza.

Un’ambiziosa start-up americana, Ostendo Technologies, ma anche HP ed Amazon lavorano su proiettori miniaturizzati da inserire nei telefonini.

 Simulazione di proiezione 2D

L’applicazione più interessante, a quanto finora è dato sapere, è quello della Ostendo, una società fondata dal Dr. Hussein El-Ghoroury in California. Nel 2012 ha raccolto oltre 58 milioni di dollari grazie al programma IARPA SHO (Synthetic Holographic Observation) finanziato dallo governo americano per un contratto che produca risultati destinati principalmente all’aeronautica militare.

La ricerca è finalizzata alla realizzazione di dispositivi in grado di generare visualizzazioni 3D dinamiche in alta risoluzione, visibili simultaneamente da più persone, a basso consumo, evitando lo stress visivo e l’uso di manufatti esterni, come gli occhiali 3D.

La Ostendo ha sviluppato un sistema proprietario denominato Quantum Photonic Imager (QPI®) che fin da oggi supera i criteri base della ricerca e permette proiezioni altamente definite con distribuzione full-parallax grazie alla tecnologia a campi di luce e a numerose innovazioni nel campo dei materiali, delle ottiche e con un micro-processore in grado di renderizzare rapidamente le varie informazioni.

Nanotecnologia della Ostendo
©The Wall Street Journal

Ad inizio giugno 2014, la Ostendo ha organizzato una demo per il Wall Street Journal per mostrare un prototipo configurato con 6 micro-chip che hanno proiettato un’immagine 3D di colore verde di 5.000 dpi. Per avere un confronto si pensi che il display Retina ha 326 dpi negli iPhone.

La società californiana stima la commercializzazione del chip per proiezioni 2D entro l’estate del 2015 con un costo aggiuntivo di 30$ per smartphone. Per le immagini 3D si dovrà aspettare forse il 2016. I colossi come HP e Amazon si sono messi in competizione per sfruttare il potenziale dell’innovazione.

Progetto Leila della HP

Mentre Google lavora ad un tablet in grado di riprendere fotografie in 3D grazie a due obiettivi ed a sensori infrarossi, i laboratori di ricerca Hewlett-Packard lavorano al perfezionamento di un display trasparente con cui proiettare immagini 3D con diversi angoli di visione senza l’uso di occhialini. Il progetto si chiama Leia come la principessa di Guerre Stellari ed è guidato dal ricercatore David Fattal che ha sfruttato una tecnologia basata su diodi a emissione di luce (LED) per ottenere immagini diverse per occhio destro e sinistro attraverso una distribuzione modulare indirizzata dai pixel.

Paragoni fra Fire Amazon Samsung e iPhone

Questa settimana Amazon ha annunciato che a partire dal mese di settembre 2014 metterà in vendita negli Stati Uniti il Fire Phone che renderà possibile vedere alcune immagini in 3D grazie a 4 sensori ed alla tecnologia retina-tracking.

Il tracciamento dei movimenti oculari permetterà funzioni come la lettura di testi o lo scorrimento della rubrica senza far ricorso alla tastiera.

RIPRODUZIONE RISERVATA – © SHOWTECHIES – Simona Braga

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