Si è alzato il sipario del Festival della Canzone Italiana e la scenografia, creata da Riccardo Bocchini, rende omaggio alla riviera dei fiori con una corolla tecno-floreale.
Dopo un’interminabile anteprima, alle 21.15 di martedì 10 febbraio, è iniziata la 65esima edizione del Festival di Sanremo. Un emozionato Carlo Conti ha introdotto sinteticamente la manifestazione per poi lasciare a Chiara il compito di inaugurare ufficialmente la gara con il palco illuminato da grafiche e video personalizzati a seconda dell’interprete.
Il presentatore toscano, all’esordio all’Ariston, si è avvalso del suo consolidato gruppo di lavoro composto dal regista Maurizio Pagnussat, il maestro Beppe Vessicchio e lo scenografo Riccardo Bocchini che ha firmato trasmissioni come L’Eredità, Tale e Quale Show, I Migliori Anni.
La progettazione del set è partita dall’idea di conciliare tradizione e modernità con una struttura stilizzata a forma di campanula che si apre e si estende lungo le pareti laterali in uno spazio mutevole ed avvolgente. L’architetto romano ha restituito importanza al retropalco decorato con del velluto impreziosito da Swaroski ed ha diviso l’orchestra in due sezioni.
Al centro un display LedCompass8 curvilineo, montato su archi inflessi che si movimenta sull’asse orizzontale spezzando e ricomponendo le immagini proiettate. L’impianto multimediale si completa di 380 Halupix che hanno ricoperto una superficie di circa 95 metri quadri. Le matrici di 7×7 Cree LED bianco caldo (2.800° K) ad altissima potenza, fabbricate dall’azienda italiana Music & Lights, sono state utilizzate per valorizzare il fondale attraverso un flusso luminoso intenso e stretto ad 8°.
Trionfo di led persino sulle colonne rivestite con mattonelle di Led Flex magnetici che permettono l’assemblaggio su oggetti curvi. L’installazione degli schermi è stata affidata al service ShowLive per l’esperienza maturata nella gestione di programmi basati sull’impiego di materiali video.
La spettacolarità della scenario ha inoltre sfruttato la pellicola elettro pilotata Switch Glass, della ditta Elshine. Il prodotto cambia da uno stato opalino alla trasparenza grazie ad un input che orienta i cristalli liquidi inseriti fra due strati di poliestere laminati. L’effetto scenografico è dato dal vedo-non-vedo che consente di nascondere o rivelare cosa è collocato dietro alla sottilissima barriera conduttiva.
Il ledwall centrale è circondato da due intelaiature metalliche a maglie rettangolari dove il direttore della fotografia Marco Lucarelli ha piazzato degli Sharpy i cui fasci hanno illuminato il palcoscenico con tagli alti frontali e laterali. La Clay-Paky ha anche fornito degli Alpha Profile 1500, degli Alpha Wash Halo 1200 e gli innovativi washlight A.Leda B-EYE K20.
Non si può non citare la celebre e temutissima scala che quest’anno è stata realizzata in policarbonato trasparente con un meccanismo motorizzato che la trasforma da una quota in piano fino a 2.20 metri.
Passano gli anni, ma Sanremo rimane un classico e gli ascolti della prima serata, di poco inferiori ai 12 milioni con uno share del 49,34%, confermano l’interesse del pubblico. Carlo Conti ha saputo creare un’efficace sinergia fra collaboratori ed artisti, ma non mancheranno polemiche, commenti favorevoli ed altri più critici. Perché Sanremo è Sanremo…
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Foto di: RICCARDO BOCCHINI – SHOWTECHIES – WIKIMEDIA – RAI1
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