La capitale francese ha organizzato una mise-en-Seine degna di una nazione che ha inventato i Son et Lumière.
Brillante, colorata, senza tempi morti. La cerimonia d’apertura delle Olimpiadi di Parigi 2024, svoltasi venerdì 26 luglio dalle 19.30 alle 23.30, è stata un susseguirsi di quadri curati in ogni minimo dettaglio, dai costumi alle inquadrature per stupire e coinvolgere gli spettatori di tutto il mondo.
La direzione artistica è stata firmata dal regista teatrale Thomas Jolly, scelto per lo stile capace di promuovere l’idea ispirata dall’ex ministro della Cultura francese, Jean-Jacques Aillagon che ha suggerito l’ambientazione fluviale con l’integrazione di forti elementi di connotazione francese.
Jolly si è preoccupato di elaborare uno sviluppo efficace lavorando in collaborazione con la sceneggiatrice Fanny Herrero, la scrittrice Leïla Slimani (Premio Goncourt per Dolce canzone), il drammaturgo Damien Gabriac, lo storico e professore al Collège de France Patrick Boucheron che ha dichiarato come la parata sia stata pensata come una cartolina della capitale per accogliere il mondo.
L’équipe tecnico-artistica si è avvalsa del contributo di Emmanuelle Favre e Bruno de Lavenère (scenografia), Thomas Dechandon (design luci), Maud Le Pladec (coreografia), Victor Le Masne (direzione musicale) e Daphné Bürki (costumi).
La regia televisiva ha potuto contare sulle riprese di 170 telecamere per offrire inquadrature uniche di luoghi simbolo, trasformati in 12 scenari animati da oltre 2.000 artisti tra ballerini, acrobati, cantanti, musicisti e comparse.
Un percorso di 6 chilometri lungo la Senna ha visto sfilare le barche con gli atleti. Le tribune sono state installate sulle banchine e sui ponti ed hanno accolto 320.000 persone.
La visibilità dai Quais Hauts non era ottimale e per questo sono stati posizionati 80 schermi giganti che hanno consentito anche ai rappresentanti delle varie delegazioni di non perdere quanto stava capitando.
La pioggia è stata inclemente, ma non ha rovinato la festa grazie alla professionalità di chi si è esibito, vedasi il pianista Alexandre Kantorow e la mezzo-soprano Axelle Saint-Cirel che ha cantato la Marsigliese sul tetto del Grand Palais,
Una nuvola blu, bianca e rossa è esplosa sul Ponte d’Austerlitz per segnare l’inizio puntuale della prima cerimonia che non si è tenuta in un impianto sportivo.
A lanciare lo show, l’attore Djamel Debouzze si sbaglia e porta la fiamma in uno stadio vuoto, Zinédine Zidane gli presta aiuto cominciando a correre nel traffico fino ad infilarsi nella metro per non arrivare in ritardo, ma un imprevisto lo costringe ad affidare la torcia a dei ragazzini. Intanto parte la prima barca che per tradizione è quella della Grecia.
In un angolo caratteristico, l’attesissima Lady Gaga canta Mon truc en plume, di Zizi Jeanmaire, ballerina, attrice e showgirl, musa ispiratrice di Roland Petit.
Le imbarcazioni procedono mentre un tedoforo con la maschera ispirata al videogioco Assassin’s Creed, della francese Ubisoft, corre sui tetti di Parigi facendo tappa in vari luoghi iconici.
La banchine si dipingono di rosa con i ballerini del cancan dei café chantant a cui segue una sosta doverosa alla cattedrale gotica di Notre-Dame in fase di ricostruzione.
Il quadro dedicato alla Libertà ha ricercato rese di un certo impatto visivo.
La Conciergerie è il luogo scelto per ricordare la rivoluzione francese con un lancio di nastri e fuochi rossi accompagnati dalla musica del gruppo metal Gojira a cui si sovrappone l’aria più celebre della Carmen di Bizet, eseguita dalla cantante lirica franco-svizzera Marina Viotti con l’Orchestra di Parigi.
Il tedoforo mascherato fa incursione in biblioteca dove i grandi classici della letteratura francese si associano ad una storia a tre, sottolineata da un cuore disegnato in cielo.
Notevoli i costumi degni di un Oscar a sottolineare che siamo nella capitale dell’alta moda e dell’impero del lusso LVMH.
Il cinema è omaggiato con immagini che uniscono gli irriverenti Minion all’inventore degli Effetti Visivi (VFX), George Méliès, senza dimenticare il famoso treno dei fratelli Lumière che tanto spaventò i primi spettatori.
Il quadro della sorellanza vede l’innalzarsi di statue dedicate a donne pioniere in diversi campi, mentre isole galleggianti con riproduzioni dei giardini alla francese servono da rampe agli specialisti dei nuovi sport ammessi alle Olimpiadi (BMX e breakdance) che affrontano coraggiosamente acrobazie sulle piattaforme rese scivolose dalla pioggia battente.
Il calare della sera preannuncia i giochi di luce nonostante l’acquazzone rischi di far saltare le apparecchiature.
La Senna va in fiamme durante l’esibizione di Sofiane Pamart e della cantante Juliette Armanet che interpretano Imagine di John Lennon. Alla fine si vede il messaggio “insieme, uniti per la pace”.
Uno dei momenti WOW è stata la pedana tirata lungo la Senna con sopra un cavallo meccanico che sembrava avanzare sull’acqua.
La bandiera olimpica diventa il vessillo del sottufficiale a cavallo Floriane Issert, scortata da due cavalieri della Guardia repubblicana e da 205 portabandiera fino al Trocadero dove ci sono le tribune VIP ed il podio, a forma di Tour Eiffel, affollato con gli atleti.
Viene issata la bandiera e Macron proclama aperti i Giochi Olimpici di Parigi 2024.
Il portatore mascherato sbuca da una passerella e ripassa la fiamma a Zidane che la porge a Rafa Nadal, vincitore di 14 Roland Garros.
Il campione spagnolo risale la Senna verso i giardini delle Tuileries. Sulla barca passa la torcia alla tennista Serena Williams che la cede alla ginnasta Nadia Comaneci e per ultimo a Carl Lewis.
L’attracco non è dei più tranquilli, ma tutto fila liscio e la fiamma passa di mano fino a Teddy Riner e Marie-José Pérez che accendono il braciere olimpico attaccato ad una mongolfiera, pronta a sollevarsi nel cielo.
L’ultimo colpo di teatro di uno spettacolo da non perdere che si conclude con il ritorno di Céline Dion, assente dalle scene dal 2020 a causa di violente crisi di spasmi. La cantante canadese ha intonato The Hymn to Love di Edith Piaf al primo piano della Torre Eiffel.
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Screenshot da Live: ShowTechies – Foto Thomas Jolly “La Piccola Familia”
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