Edizione atipica ma coinvolgente con una Glenn Close che vince in simpatia scatenandosi sulle note di “Da Butt”.
Domenica 25 aprile, la 93a cerimonia degli Oscar si è svolta, due mesi dopo la data abituale, con gli ospiti suddivisi fra il Dolby Theater di Los Angeles e la Union Station, la storica stazione della città californiana, set di molti film fra cui Blade Runner.
I 18 presentatori sono arrivati rispettando il protocollo di distanziamento, ma lo spettacolo è andato in scena in presenza e senza mascherine di fronte alle telecamere, come promesso dai produttori Steven Soderbergh (regista di Traffic ed Erin Brockovich), Stacey Sher e Jesse Collins.
L’Academy ha disposto dei cambiamenti per intrattenere nella parte che precede la consegna, quando il red carpet era il momento maggiormente atteso dal pubblico negli anni passati. Gli interpreti delle canzoni originali sono stati anticipati e si è apprezzata la bravura di Laura Pausini (con due mise firmate Valentino) che ha cantato “Io sì“con Diane Warren, oltre a Celeste con Daniel Pemberton e H.E.R. che ha vinto con Fight For You, tratto da Judas and the Black Messiah.
Chloé Zhao è entrata nella storia come la seconda donna (la prima è stata Kathryn Bigelow) ad aggiudicarsi la miglior regia per Nomadland, premio che ha ricevuto sfilando con un vestito di Hermès e scarpe da ginnastica.
Un anno dopo le quattro vittorie di Parasite, la Corea torna sul palco con Yuh-Jung Youn come attrice non protagonista per il suo ruolo in Minari. Il premio le è stato consegnato da Brad Pitt, apparso in gran forma con uno smoking che lui stesso ha disegnato come capsule collection della firma italiana Brioni della quale è testimonial. L’attrice ha fatto ridere il pubblico facendo i complimenti a Pitt e domandandogli dove fosse durante il rodaggio del film. Nella stessa categoria era candidata Glenn Close per Elegia americana.
L’attrice di 74 anni ha dimostrato tutta la sua ironia in un siparietto dove le si chiedeva se un brano musicale avesse vinto l’Oscar. Dopo aver riconosciuto il singolo”Da Butt” del 1988, tratto dalla colonna sonora di School Daze di Spike Lee, l’interprete ha preso coraggio e si è scatenata nelle mosse del ballo scalando i trending topic degli Oscar 2021.
Un’altra sorpresa è stata la statuetta ad Anthony Hopkins, per The Father – Nulla è come sembra, dato che le aspettative erano per un premio postumo a Chadwick Boseman (deceduto per cancro a fine agosto 2020) per il film Ma Rainey’s Black Bottom.
Il discorso di ringraziamento del regista danese Thomas Vinterberg, per il miglior film straniero, ha commosso per la dedica alla figlia diciannovenne che ha perso la vita poco prima dell’inizio lavorazione, in un incidente d’auto in Belgio.
Fra le categorie tecniche, Erik Messerschmidt si aggiudica la miglior Fotografia per Mank che vince anche con la scenografia firmata da Donald Graham Burt e Jan Pascale. Il miglior montaggio va a Mikkel E. G. Nielsen per Sound of Metal, mentre Andrew Jackson, David Lee, Andrew Lockley e Scott Fisher hanno vinto per i visual effect VFX di Tenet.
Ecco la lista completa 2021:
Miglior film
Nomadland regia e sceneggiatura di Chloé Zhao |
Migliore regia
Chloé Zhao – Nomadland |
Migliore fotografia
Erik Messerschmidt – Mank |
Migliore attore protagonista
Anthony Hopkins – The Father – Nulla è come sembra |
Migliore attrice protagonista
Frances McDormand – Nomadland |
Migliore attore non protagonista
Daniel Kaluuya – Judas and the Black Messiah |
Migliore attrice non protagonista
Yoon Yeo-jeong – Minari |
Migliore sceneggiatura originale
Emerald Fennell – Una donna promettente |
Migliore sceneggiatura non originale
Christopher Hampton, Florian Zeller – The Father – Nulla è come sembra |
Miglior film straniero
Un altro giro (Druk), regia di Thomas Vinterberg |
Miglior film d’animazione
Soul regia di Pete Docter |
Migliore scenografia
Donald Graham Burt, Jan Pascale – Mank |
Miglior montaggio
Mikkel E. G. Nielsen – Sound of Metal |
Migliore colonna sonora
Trent Reznor, Atticus Ross, Jon Batiste – Soul |
Migliore canzone originale
Fight For You di H.E.R. Dernst Emile II, Tiara Thomas – Judas and the Black Messiah |
Migliori effetti visivi
Andrew Jackson, David Lee, Andrew Lockley, Scott Fisher – Tenet |
Miglior Sonoro
Nicolas Becker, Jaime Baksht, Michelle Couttolenc, Carlos Cortés e Phillip Bladh – Sound of Metal |
Migliori costumi
Ann Roth – Ma Rainey’s Black Bottom |
Miglior trucco e acconciatura
Sergio López-Rivera, Mia Neal e Jamika Wilson – Ma Rainey’s Black Bottom |
Miglior documentario
Il mio amico in fondo al mare (My Octopus Teacher), regia di Pippa Ehrlich e James Reed |
Miglior cortometraggio documentario
Colette, regia di Anthony Giacchino |
Miglior cortometraggio
Due estranei (Two Distant Strangers) regia di Travon Free e Martin Desmond Roe |
Miglior cortometraggio d’animazione
Se succede qualcosa, vi voglio bene (If Anything Happens I Love You) regia di Michael Govier e Will McCormack |
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Immagini: ACADEMY OF MOTION PICTURE ARTS AND SCIENCE
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