La sonda della NASA ha inviato le prime immagini dell’asteroide a circa 6.400 milioni di chilometri dalla Terra e Brian May, chitarrista dei Queen ed astrofisico, dedica un brano all’impresa.
New Horizons è una sonda lanciata il 19 gennaio del 2006 dalla base Cape Canaveral Air Force Station con un razzo Atlas V capace di sprigionare una velocità di 16,26 km per secondo, stabilendo un record nell’allontanamento dal nostro pianeta.
La navicella è stata ingegnerizzata dal Laboratorio di Fisica Applicata dell’Università Johns Hopkins, a Laurel nel Maryland (Stati Uniti) e dal Southwest Research Institute con un team guidato dal dottor Alan Stern. Il fine della missione era lo studio di Plutone e del suo principale satellite Caronte. Dopo il successo del 2015, la NASA decise di ricercare, con l’ausilio di Hubble, un altro obiettivo per proseguire il viaggio nella Cintura di Kuiper.
Nella notte fra il 31 dicembre ed il 1 gennaio 2019, la sonda ha intercettato Ultima Thule registrando immagini e dati per consentirne l’esplorazione a distanza. L’asteroide è classificato ufficialmente come 2014 MU69, ma è stato ribattezzato con il nome del territorio mitologico che segnava la fine del mondo conosciuto.
Ultima Thule è 100 volte più piccolo di Plutone, ma il suo valore scientifico è incalcolabile. Gli studiosi pensano si sia formato fra 4,5/4,6 bilioni di anni fa e la sua geologia potrebbe permettere di capire come si sono costituiti i pianeti minori grazie alla temperatura vicino allo zero assoluto ed alle dimensioni ridotte che hanno contribuito a conservare le condizioni quasi originarie dalla nascita del sistema solare.
Ultima Thule misura 33 km di lunghezza per 15 km di ampiezza e per la sua buffa sagoma, con due sfere sovrapposte unite da una strozzatura, è stato soprannominato Snowman (Pupazzo di Neve). Posizionato a circa 6.400 milioni di km dalla Terra, rappresenta la meta più distante finora raggiunta da un velivolo costruito dall’uomo tanto che le comunicazioni con la stazione di controllo terrestre (andata e ritorno) impiegano oltre 12 ore.
I ricercatori hanno passato la giornata di Natale ad inviare le migliaia d’istruzioni necessarie al modulo per gestire in modo autonomo l’avvicinamento, nella modalità denominata Encounter Mode. Il software di bordo è stato così in grado di correggere eventuali problemi e tutte le attività senza attendere i comandi dalla Terra.
New Horizons ha scattato 900 fotografie che saranno trasmesse nei prossimi due anni. Carly Howett ha anticipato che secondo le prime analisi Ultima Thule è rosso. L’asteroide sembra non avere crateri, ma potrebbero esserci rilievi montuosi. Stern ha sottolineato l’impresa compiuta dalla Nasa evidenziando la difficoltà di “catturare” un oggetto, di cui s’ignorava l’esistenza fino al 2014, in un viaggio al buio alla velocità di 51.000 km orari.
L’evento richiedeva un’adeguata celebrazione e Stern ha chiesto al chitarrista dei Queen, Brian May, laureato in Astrofisica di comporre un brano. L’artista, dopo vent’anni dalla pubblicazione di “Why Don’t We Try Again”, ha reso omaggio allo spirito esplorativo dell’uomo con un singolo, disponibile in varie piattaforme, con un cameo di Stephen Hawking.
RIPRODUZIONE RISERVATA – ©2019 SHOWTECHIES
Foto di: NASA – JHUAPL – SwRI
Commenta per primo