Debutta il tanto atteso film di Francis Ford Coppola che a 85 anni si rimette in gioco per la Palma d’Oro di Cannes, 45 anni dopo averla ricevuta per Apocalypse Now.
La 77° Edizione del Festival di Cannes sarà probabilmente ricordata per l’utopia fantascientifica di Coppola che ha investito 120 milioni di dollari per dar vita ad un’epopea sull’imperialismo.
Giovedì 16 maggio 2024, il regista ha sfilato lungo il tappeto rosso del Palais des Festival al braccio di sua nipote, Romy Mars, figlia di Sofia Coppola e del musicista marsigliese Thomas Mars.
All’entrata in sala, il pubblico gli ha tributato una standing ovation di quattro minuti, mentre gli applausi a fine proiezione sono proseguiti per sette minuti a testimonianza dell’ammirazione per l’anziano maestro.
Nel film di due ore e venti minuti c’è di tutto, dall’impegno dell’architettura per un mondo migliore a LaBeouf drag queen.
L’attesa era grande perché il modo di lavorare di Coppola ha prodotto film considerati dei capolavori, tra cui Il Padrino del 1972 (Oscar per la Miglior sceneggiatura non originale) ed Il Padrino – Parte II Oscar per Miglior Film, Miglior Regia e Migliore sceneggiatura non originale), ma anche opere che hanno deluso le aspettative come Jack e Cotton Club.
Megalopolis nasce oltre 40 anni fa accumulando ripensamenti e ritardi. La realizzazione è stata possibile solo grazie alla vendita di parte della tenuta vinicola di successo Coppola Winery.
In un’intervista, l’autore ha raccontato che i semi del progetto sono stati piantati quando da bambino ha visto La vita futura, una pellicola tratta dal romanzo di H.G.Wells.
Dopo una lunga gestazione, l’artista ha scelto di sviluppare un’epopea romana negli Stati Uniti e per quanto si riconoscano monumenti celebri di New York, la città diventa Nuova Roma.
L’elaborazione faraonica e metaforica fa un parallelismo fra la Repubblica dell’antica Roma e le attuali condizioni di super-potenza americana.
Il kolossal prende spunto da De Catilinae coniuratione di Gaio Sallustio Crispo per riflettere sulla società in cui si vive. Coppola si sente investito dalla responsabilità di ricordare che la storia si ripete. Viene in mente Marco Ferreri che parafrasava Giambattista Vico dicendo che i corsi e ricorsi storici sono come una salsiccia.
La trama parte con un incidente spaventoso che distrugge la metropoli in decadenza.
L’architetto idealista Cesar Catilina ha il potere di controllare il tempo e mira alla ricostruzione di un’utopia sostenibile, mentre il sindaco corrotto Franklyn Cicero rimane ancorato al passato. Fra loro la figlia di Cicero alla ricerca del significato della sua vita.
Il cast è stellare ed include Adam Driver, Nathalie Emmanuel, Forest Whitaker, Laurence Fishburne, Jon Voight, Talia Shire, Shia LaBeouf, Jason Schwartzman e Dustin Hoffman.
Il film è ricco di effetti visivi (VFX) ed inizialmente si è scelto un LED Volume in una delle strutture di produzione virtuale più avanzate al mondo, i Trilith Studios progettati per ospitare scenografie di grandi dimensioni avvolte a 360 gradi con pannelli LED, anche a soffitto, per immergere i registi in ambienti digitali con controllo in tempo reale. I costi però sono talmente lievitati che si è passati ad un tradizionale green-screen.
Molte dichiarazioni pubblicate sui media riportano lamentele di collaboratori, rimasti per la maggioranza anonimi che hanno sottolineato una sorta di anarchia creativa di Coppola incapace di condividere e programmare per ottimizzare l’impiego di nuove tecnologie.
Il clima burrascoso sul set ha portato, a dicembre 2022, al licenziamento dell’intero staff di VFX, incluso il supervisor Mark Russell (The Wolf of Wall Street). Un crollo di fiducia totale nelle scelte tecniche ed artistiche confermato dalla rinuncia del responsabile della direzione artistica David Scott e della scenografa Beth Mickle.
Alla fine i VFX sono firmati da Rise con Jesse James Chisholm nel ruolo di VFX Supervisor dopo aver lavorato a Black Panther (2018) ed a Il curioso caso di Benjamin Button (2008).
Oggi nessuno avrebbe il coraggio di contestare Apocalypse Now, vincitore di due Oscar nel 1980 come Miglior Fotografia a Vittorio Storaro e Miglior sonoro a Walter Murch, ma il rodaggio è ricordato come una tragedia, con tanto d’infarto a Martin Sheen ed esaurimento nervoso del regista. Megalopolis rischia di passare al primo posto per la mole di polemiche, nell’attesa del giudizio del pubblico.
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Foto/Screenshot: Coppola Winery – Festival de Cannes – Megalopolis
Mipiace molto il titolo, sembra proprio un film ossessione.