
L’eccezionale insieme di opere, caratterizzate dalle peculiarità di ciascun progetto e non da un metodo standardizzato, del vincitore del premio considerato il Nobel dell’Architettura.
Liu Jiakun è stato insignito del Pritzker Prize a marzo del 2025.
Nato nel 1956 a Chengdu (Repubblica Popolare Cinese) e laureatosi nel 1982, si trasferisce in Tibet dal 1984 al 1986, un periodo nel quale inizia ad essere architetto di giorno e scrittore di notte. Questo duplice background si traduce in una connessione istintiva a livello narrativo nelle sue realizzazioni.
Nell’arco di quattro decenni, Liu Jiakun ha firmato più di trenta progetti che vanno da istituzioni accademiche e culturali a spazi civici, edifici commerciali e pianificazione urbana in tutta la Cina, oltre all’incarico per ideare il primo Serpentine Pavilion di Pechino, nel 2018.
Nel 1999, a Chengdu fonda Jiakun Architects sostenendo fermamente il potere trascendente dell’architettura come un prodotto della comunità, della spiritualità e del preesistente. Come egli stesso ha spiegato: “Aspiro sempre a essere come l’acqua, a permeare un luogo senza portare con me una forma fissa e a infiltrarmi nell’ambiente locale e nel sito.”
La motivazione della giuria del prestigioso premio è stata che Liu Jiakun “… rivisita la tradizione cinese senza approccio nostalgico, né ambiguità, ma come trampolino di lancio per l’innovazione creando una nuova architettura che è allo stesso tempo un documento storico, un’infrastruttura, un paesaggio e uno straordinario spazio pubblico. I suoi strumenti più potenti sono conoscenza e tecnica a cui si sommano buonsenso e saggezza.”
Opere che hanno contribuito alla selezione
West Village (Chengdu, Cina, 2015)
Il design si discosta dal comune modello di complesso urbano con massa centrale compatta, adottando un layout di recinto periferico con un nucleo aperto. Gli edifici sono disposti lungo il perimetro dell’isolato, racchiudendo una vasta corte simile a un parco. Una serie di cortili annidati, ospitanti boschetti di bambù di varia estensione, richiamano ambienti di vita tradizionali che evocano la memoria collettiva.
L’immensa scala esterna unifica questi elementi, mentre una pista sopraelevata, riservata a runner e ciclisti, si snoda attorno allo spiazzo salendo fino al tetto, infondendo dinamismo all’impianto.
Dipartimento di scultura, Istituto di belle arti del Sichuan
Lo stabile è inserito diagonalmente in un sito relativamente piccolo e irregolare. Il Dipartimento di Scultura richiede un gran numero di aule con luce ambientale e Liu Jiakun ha trovato una soluzione alternativa per aumentare la cubatura.
Il tetto si estende verso l’esterno per massimizzare lo spazio dell’ultimo piano, mentre il quarto e il quinto piano sono incassati per consentire alla luce del giorno di raggiungere le aule del terzo piano sottostanti.
A causa del clima caldo di Chongqing, la ventilazione naturale interna e il flusso d’aria nelle stanze sono importanti. Pareti traforate a doppio strato forniscono ombra e ventilazione nella facciata ovest e sud, dove si registra un’intensa luce solare, mentre i piani inferiori hanno pareti a doppio strato per isolare il rumore dall’officina di lavorazione dei metalli.
Novartis (Shanghai) Blocco – C6
Ogni edificio del Novartis Shanghai Campus è stato progettato da architetti provenienti da diversi paesi, con l’obiettivo di offrire un ambiente bello e confortevole per gli scienziati.
Nella facciata si sono impiegati principalmente materiali ecocompatibili come mattoni riciclati e Scrimber, una tecnologia brevettata per trasformare il legno in prodotti da costruzione ad alte prestazioni e con elevate capacità portanti. In questo caso si è scelto il bambù per conferire un aspetto accogliente e naturale. I dispositivi rotanti di attenuazione della luce solare s’ispirano alle finestre a bilico, comunemente presenti nelle case cinesi. La funzione e la forma sono simili alle ciglia umane, consentendo all’angolazione di regolarsi in base all’intensità della luce esterna.
Museo d’arte della scultura in pietra di Luyeyuan
Il museo, dedicato alle sculture buddiste in pietra, segue i principi tipici dei giardini cinesi, creando un’esperienza dinamica in cui i visitatori incontrano scenari mutevoli mentre camminano.
Le pareti, adattate alle tecniche locali, si servono degli spazi tra i volumi per coordinare luce, mostre e vedute, permettendo all’edificio di fondersi con l’ambiente a sottolineare l’armonia tra architettura e natura.
Ristrutturazione del Distretto della Grotta Tianbao a Erlang, Sichuan
Il sito si trova sulle rive del fiume Chishui a Erlang Town, nella contea di Gulin, Luzhou, a metà strada lungo il costone sotto il picco Tianbao.
Lo stile prende spunto dai caratteristici padiglioni cinesi. Le aree funzionali primarie sono in cemento a vista e pietra di provenienza locale. Su questa base, integrata nella topografia circostante, si elevano strutture a sbalzo in acciaio Corten, ossia resistente alla corrosione grazie ad una patina protettiva di ossido, in una vibrante tonalità rosso-arancio.
L’insieme trasmette una classica visione orientale di dimora tra montagne e acqua, intrecciando due qualità contrastanti: solidità e assenza di peso per inserirsi nel paesaggio e nello stesso tempo rimanere separato.
Museo dei Mattoni delle Fornaci Imperiali di Suzhou
Il complesso incorpora la conservazione delle rovine della fornace imperiale, l’esposizione di manufatti come jin zhuan (letteralmente “mattoni d’oro”) oltre a favorire la ricerca e lo scambio culturale correlati.
Ampie gronde utilizzano tecniche moderne per interpretare l’estetica tradizionale. Un sentiero alberato è disposto lungo il ponte settentrionale per isolare il rumore e migliorare l’atmosfera.
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Immagine: Arch-Exis – Bi Kejian – Chen Chen – Hyatt Foundation/The Pritzker Architecture Prize – Jiakun Architects
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