Siamo plastica-dipendenti, ma il packaging potrebbe essere ottimizzato fino a raggiungere l’obiettivo di diminuire l’impiego di resine sintetiche come il PET.
Circa 583 miliardi di bottiglie di plastica sono state prodotte a livello globale nel 2021 e, malauguratamente, una grande percentuale non è stata riciclata, oltre ad essere spesso dispersa nell’ambiente. Le isole di plastica testimoniano come l’inquinamento da questo materiale sia una vera piaga da gestire, molto di più delle ultime generazione di auto a benzina che sono meno velenose e maggiormente efficienti dei modelli elettrici al litio.
E’ urgente ridurre il consumo di plastiche come il PET trovando forme alternative d’imballaggio con una bassa impronta di carbonio durante la produzione e che si degradino facilmente, se non sono riciclate.
Il professor Joe Keddie, uno stimato ricercatore dell’Università del Surrey, ha ricevuto un prestigioso finanziamento dalla Royal Society Industry in collaborazione con l’azienda d’imballaggi sostenibili Pulpex la cui tecnologia brevettata in fibra è unica nel suo genere ed è utile per promuovere un cambiamento nel settore.
Keddie è riconosciuto come un esperto di materiali colloidali, sovente utilizzati nel packaging alimentare per creare strati protettivi migliorando le proprietà delle confezioni, come la resistenza all’umidità, la stabilità agli oli o grassi, la durata della conservazione. Rivestimenti a base di colloidi come la gomma arabica o proteine possono formare barriere che proteggono il cibo dall’ossigeno e dall’umidità, contribuendo a mantenere la freschezza e la qualità del prodotto.
La collaborazione cercherà di accelerare l’ottimizzazione degli imballaggi a base di carta certificati PEFC(Programme for the Endorsement of Forest Certification) e FSC (Forest Stewardship Council), impiegando materie prime rinnovabili al 100%.
Sebbene la carta sia generalmente più facile da riciclare rispetto alla plastica e si biodegradi più rapidamente, non tutti i packaging presentano le stesse caratteristiche a causa di rivestimenti o trattamenti chimici. Una prospettiva critica deve anche tener conto che la produzione di carta richiede significative risorse naturali, come acqua ed alberi, con un impatto nella deforestazione e nel consumo di energia.
La soluzione ideale per la sostenibilità ambientale spesso non si trova in un unico rimedio, ma si avvantaggi di un approccio combinato che tenga conto di vari fattori come riduzione del consumo, riutilizzo, riciclo efficiente e sviluppo di materiali e tecnologie alternative.
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Immagini: Pulpex
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