Una delle poche automobili degli anni ’30 in grado di superare le 100 miglia all’ora, una supercar costruita in soli 25 esemplari, di cui ne rimangono 24.
La casa automobilistica Lagonda fu fondata dall’americano Wilbur Gunn che aveva due grandi passioni: l’ingegneria ed il canto lirico. Per rappresentare l’azienda di famiglia, Gunn si trasferì in Gran Bretagna nel 1891 ed iniziò a mostrare il talento per la meccanica realizzando la nave a vapore “Giralda” che gli fece vincere scommesse su quale fosse la barca più veloce nelle acque del Tamigi.
Intorno al 1898, cominciò a preparare motociclette nella serra della sua casa a Staines, nel Surrey, dove poi installò la fabbrica d’auto. Lagonda era il nome indiano Shawnee di quello che oggi è noto come Buck Creek, nella cittadina natale di Springfield, in Ohio.
Gunn era un ingegnere lungimirante e non aveva paura dell’innovazione dedicandosi seriamente alla produzione di motori partendo con un 10 CV, fino a raggiungere i 16/18 CV con carburatore Polyrhoe e luci elettriche. I primi due modelli avevano una forma rudimentale di costruzione unitaria con lamiera di acciaio stagnato fissata ad una leggera sezione angolare. La vettura partecipò alla Mosca-San Pietroburgo e la vittoria assicurò alcuni ordini di esportazione forniti con motore da 20 CV, con telaio ed assi irrobustiti.
Le numerose ore lavorate durante la prima guerra mondiale accelerarono probabilmente la morte di Wilbur, ma il marchio sopravvisse con una gamma più convenzionale.
Al Motor Show del 1925 fu introdotta la 14/60 che seguiva la 12/24. Lagonda è sempre stata un’impresa sportiva e un programma di eventi a lunga distanza fu inserito con il 2 litri e con il 3 litri. Nel 1928, il barone D’Erlanger e Wallace Douglas Hawkes arrivarono undicesimi a Le Mans dopo aver corso con un telaio rotto e senza freni anteriori per la maggior parte del tempo.
All’Olympia Motor Show del 1933, fu presentato il primo motore da 4 litri e mezzo, l’M45 che fu un grande successo. Lord de Clifford partì con un prototipo per un viaggio molto pubblicizzato verso la Grecia arrivando a Brindisi 14 ore prima del treno.
Al Salone del 1934, Lagonda mostrò un intero lotto di nuove auto con l’M45 da 4½ litri integrato in un modello Rapide (M45R) su un telaio più corto e rigido, dotato di freni Girling. Nonostante la vittoria a Le Mans nel 1935 della coppia Arthur W. Fox e Charles Nichol, la situazione finanziaria peggiorò fino a giungere al curatore fallimentare.
L’azienda fu salvata dall’intervento di Alan Good e Dick Watney che la ricostituirono come LG Motors, sostituendo rapidamente tutti i modelli con l’LG45 da 4½ litri, una versione M45 Rapide con sospensioni più morbide.
Con la direzione tecnica del grande Walter Owen Bentley, uscito dalla Rolls-Royce, la produzione divenne più raffinata. Il nuovo LG45 aveva ingranaggi sincronizzati e lubrificazione centralizzata del telaio.
L’LG45 durò dalla fine del 1935 alla fine del 1937, con due lunghezze di telaio (10’9″ e 11’3″) e quattro motori chiamati “sanzioni“. Il Sanction 1 era simile al tipo M45R, il Sanction 2 aveva l’accensione con due magneti, il Sanction 3 fu sottoposto ad una riprogettazione completa con i carburatori fissati direttamente alla testata, il Sanction 4 su LG6 simile al precedente.
La Lagonda da 4½ litri si affermò rapidamente come una delle preferite tra i ricchi automobilisti sportivi dell’epoca.
Lo stilista Frank Feeley, la cui carriera postbellica con l’Aston Martin è contrassegnata dalla DB2, fu incaricato di creare un’accattivante sportiva a quattro posti su LG45, senza accorciare il telaio o impiegare troppi componenti speciali.
Il risultato fu la Rapide, annunciata nel settembre 1936. I miglioramenti Sanction 3 includevano il rapporto di compressione aumentato da 6,68:1 a 7:1, o 7,5:1 per i proprietari disposti a preparare un carburante ad alto numero di ottani.
La Rapide era tra le più belle vetture in assoluto con una carrozzeria da turismo aperta, senza fronzoli ed andava veloce come suggeriva il suo aspetto.
Il 14 aprile 2024, Bonhams Cars metterà all’asta, con numero lotto 156, una delle sole 25 Lagonda LG45 Rapide Tourer del 1936, immatricolazione n. EPH 716, telaio n. 12170/R, motore n. LG45/343R/S3 e 12170/R.
L’automobile fu ordinata il 28 ottobre 1936 per la consegna entro quattro settimane, ma non fu spedita fino al 4 gennaio 1937. Fra le specifiche commissionate appositamente troviamo: il cofano e la rifinitura in nero con interni Mulberry, le serrature del cofano, un’estensione della copertura del tonneau, un interruttore di accensione nascosto, lo schienale ed i cuscini dei sedili posteriori dotati di attacco con bottone a pressione per essere asportati quando si desiderava trasportare bagagli “in eccesso”.
La 12170/R è in possesso dell’attuale famiglia del venditore dal giugno 1958.
Arnold Davey del Lagonda Club ha confermato l’originalità della Rapide Tourer. Si ritiene che un cambio G10 sia stato montato negli anni ’50 da un precedente proprietario. Il chilometraggio è di 87.000.
All’inizio degli anni ’90 la Lagonda è stata restaurata dagli specialisti del marchio Cedar Classics, Derek Green e David Ayre. In archivio sono presenti fotografie di una riverniciatura insieme ad immagini scattate prima delle modifiche, quando la vettura era nera. La documentazione comprende la copia del manuale con le istruzioni, registri di costruzione e di assistenza in fabbrica, attestazione Lagonda Club, libretto dei ricambi, corrispondenza, ritagli stampa e prove su strada.
La Lagonda LG45 Rapide era una delle auto sportive britanniche più emozionanti ed eleganti dell’epoca, una vera supercar dei suoi tempi capace di superare agevolmente le 100 miglia all’ora (161 km). La valutazione è pari a 530.000 – 700.000 euro.
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Immagini: Bonhams
Un sito bello ed interessante. Complimenti.