LA VOLPE DI SAINT-MALO: A BORDO DI UN VELIERO CORSARO

Le Renard cutter giallo e nero

Emozioni uniche partecipando alle manovre o rilassandosi qualche ora in navigazione per un’esperienza a vela dal sapore antico.

Salpare a bordo di un cutter d’epoca da Saint-Malo non è solo un’avventura marittima, ma un vero e proprio viaggio nel tempo. Mentre il veliero taglia le onde e la terra si allontana, si viene trasportati in un periodo di gloria ed audacia, come se si facesse parte dell’equipaggio al servizio di un celebre corsaro.

Saint-Malo

La cittadina di Saint Malo è una delle principali località della Bretagna, a pochi chilometri dal confine con la Normandia, a circa 400 km da Parigi.

Distrutta durante la Seconda Guerra Mondiale e fedelmente ricostruita, conserva testimonianze miracolosamente scampate ai bombardamenti, come alcuni edifici in legno, fra cui il cortile della casa natale di Chateaubriand, le case a pannelli di legno di Rue du Pelicot, la casa del Corsaro l’Hôtel Magon.

Una destinazione che richiama turisti da tutto il mondo, affascinati dalla posizione strategica sul mare e dai bastioni che evocano la sua fama piratesca, rifugio sicuro fin dal Quattrocento per i pirati e luogo dove nacquero i famosi corsari René Duguay-Trouin e Robert Surcouf.

Nel Mar Mediterraneo la pirateria è un fenomeno antichissimo e spontaneo, praticata da Fenici, Greci, Liguri, Etruschi. Un corsaro è invece un privato cittadino autorizzato da uno Stato, con una “lettera di corsa“, a depredare navi mercantili di nazioni nemiche in cambio della cessione di parte dei guadagni.

Durante il regno della sovrana Elisabetta I, nella seconda metà del Cinquecento, l’Inghilterra trae alti profitti da questa particolare guerra, prendendo di mira le imbarcazioni spagnole, grazie all’iniziativa di Francis Drake, Walter Raleigh e John Hawkins.

Robert Surcouf

Robert Surcouf nasce a Saint-Malo il 12 dicembre 1773. Il padre è di umili origini, mentre la nonna materna appartiene ad una nobile famiglia bretone e trasmette al nipote l’importanza dell’orgoglio e del valore.

Surcouf s’imbarca giovanissimo ed a 24 anni si è già fatto un nome, distinguendosi in varie imprese.

Napoleone lo nomina cavaliere della Legione d’Onore e lo vorrebbe al comando della flotta prevista per l’invasione della Gran Bretagna, ma Surcouf preferisce arricchirsi e combattere nell’Oceano Indiano, dove cattura fra l’altro la nave inglese Kent e mette da parte un’autentica fortuna che gli consente di diventare armatore e proprietario terriero. Ua volta tornato in patria, l’ultimo veliero che arma per la corsa si chiama Le Renard (la Volpe) varato il 15 maggio 1813.

A settembre dello stesso anno, il vascello è affidato al capitano Emmanuel Leroux-Desrochettes che riesce a sconfiggere la goletta inglese Alphea, nonostante l’inferiorità di mezzi e di uomini, in un violento scontro. Il comandante, di soli 25 anni, subisce l’amputazione del braccio destro strappatogli da una cannonata e perde la vita pochi giorni dopo la battaglia a causa delle gravi ferite riportate.

L’equipaggio di 46 uomini della Volpe poteva contare su 4 cannoni da 4 libbre e 10 carronate (cannoni navali corti) da 8 libbre. L’Alphea disponeva fra gli 80 ed i 120 uomini, sedici cannoni da dodici libbre e sedici archibusoni o petrieri, un’arma da fuoco a braccio usato verso la fine del XVIII secolo in marina per ottenere un fuoco di supporto, da una libbra.

Rientrata a Saint-Malo, la nave è rimessa a nuovo ripartendo nel gennaio del 1814. L’abdicazione di Napoleone, ad aprile dello stesso anno, fa decidere gli ufficiali di porre fine alla spedizione non attribuendo più valore alla lettera firmata dall’imperatore.

La replica dello storico veliero è stata costruita, nel 1991, studiando le descrizioni tratte dal duello contro l’Alphea. La ricostruzione ha visto impegnati diversi esponenti di Saint-Malo, incluso un discendente omonimo del corsaro. Il progetto nasce sul profilo dei disegni ritrovati del Requin, un cutter di Dunkerque del 1793. La base è servita all’ingegnere esperto di questioni navali, Georges Martel ed a Thierry Echard, specialista del layout e delle vele delle navi di quel periodo, a ricreare l’intera imbarcazione.

Oggi da Saint-Malo si organizzano gita alla Côte d’Emeraude sul cutter giallo e nero di 30 metri, largo 5.88 metri e con 464 m2 di vele.

Le linee robuste, ma leggere lo rendono adatto a varie condizioni, proprio come volevano i corsari che solcavano i mari.

Buon vento e mare calmo!

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Immagini: Tourisme Bretagne – Etoile Marine – A. Maurin litografia di Lemercier (1835) libera da diritti d’autore

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