La tecnologia immersiva consente di esplorare i cunicoli della piramide di Cheope con immagini a 360°.
Quando si parla di Antico Egitto, viene naturale pensare alla Sfinge ed alle piramidi della piana di Giza che con la loro imponenza ridimensionano l’ego dell’umanità dei giorni nostri. Le missioni archeologiche hanno permesso d’imparare molte cose su questa civiltà, ma il deserto nasconde ancora tesori ed i documenti non hanno svelato totalmente la profondità della conoscenza del passato.
A Giza ci sono tre piramidi principali costruite per i faraoni Khufu (Cheope), Khafre (Chefren) e Menkaure (Micerino) ed undici di dimensioni minori.
Quella di Cheope è la più antica e l’unica superstite delle Sette Meraviglie. Originariamente era ricoperta da pietre calcaree che formavano un rivestimento liscio e per molto tempo è stata la struttura, creata dall’uomo, più alta al mondo raggiungendo i 146,5 metri.
Si stima che l’edificio contenga oltre 2 milioni di blocchi di pietra che sono stati tagliati e trasportati sul sito. I ricercatori valutano che il monumento pesi quasi 6 milioni di tonnellate. All’interno si trovano tre camere ed un lungo sistema di passaggi che una volta erano tutti bloccati da una serie di trappole ed enormi massi.
I costruttori furono attratti a Giza da tutto l’Egitto per costituire una forza lavoro qualificata sistemata, insieme alle famiglie, nel vicino villaggio dove erano stati organizzati servizi di supporto, comprese cure mediche, due panetterie, un mercato del pesce, un impianto per il trattamento del rame. Fuori dal centro abitato, in alloggi temporanei, c’erano potenzialmente altre 20.000 persone, forse con un impiego stagionale.
La tecnologia consente di entrare nella grande galleria ricavata nel cuore della piramide grazie alla scannerizzazione con laser Leica BLK 360 ed al montaggio con il software Matterport Pro 2.
Il Progetto Giza è stato avviato nel 2000 presso il Museum of Fine Arts di Boston con l’obiettivo di digitalizzare la documentazione archeologica e pubblicare sul web le informazioni rendendole disponibili a chiunque.
Il trasferimento ad Harvard ha ampliato la portata dando inizio a collaborazioni con istituzioni di tutto il mondo che hanno scavato a Giza per raccogliere ed integrare quanti più dati possibili per impiegarli in una ricostruzione 3D dell’altopiano fornendo strumenti aggiornati di conoscenza, fra cui app di realtà virtuale ed aumentata, stampa 3d di manufatti antichi ed insegnamento online.
Attualmente, sono state modellate in dettaglio circa 20 tombe e monumenti.
Sul sito Mused è disponibile la visita gratuita dell’interno della Grande Piramide, un cammino che può essere occasione per appassionarsi alla storia con un’avventura digitale.
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Immagini/Screenshot: MUSED – HARVARD
Meraviglioso! E senza soffrire la massa di persone che quando l’ho fatta io rendevano irrespirabile l’aria.
Vero! L’antico Egitto è un deposito di sapere. Che bel lavoro hanno fatto! Ora posso visitare i monumenti da casa mia.
La piramide di Cheope è un libro di pietra, mi domando se qualcuno capirà mai veramente cosa riporta.
Che meraviglia!