Uno dei siti più famosi della capitale francese, nel cuore dell’VIII arrondissement, è stato totalmente ristrutturato dallo studio Chatillon Architectes.
Il Grand Palais fu costruito in occasione dell’Esposizione Universale del 1900 a Parigi usando tecniche innovative per realizzare il tetto in vetro e la sua imponente navata, dove s’impiegarono più di 6.000 tonnellate di acciaio.
L’opera vide il contributo di diversi architetti: Henri Deglane si occupò della navata e delle gallerie, Albert Louvet sviluppò la parte intermedia, Albert Thomas seguì il Palais d’Antin e Charles Girault coordinò l’insieme.
Il risultato fu una sintesi elegante di profili dinamici che evidenziano le linee portanti rivitalizzando l’eredità rococò.
Fin dall’inaugurazione, l’edificio fu dedicato alla storia delle arti, come testimonia la sua architettura, una magistrale combinazione dello stile Beaux-Arts.
A differenza di molti altri monumenti, il Grand Palais non ha mai subito un restauro importante, ad eccezione delle modifiche funzionali e per la sicurezza apportate da Pierre Vivien, negli anni ’60 oltre agli interventi riguardanti il tetto della navata e le fondamenta sul lato della Senna, all’inizio degli anni 2000, ad opera di Alain-Charles Perrot. In quest’occasione s’installarono vetri lisci ed autopulenti per garantire la vista sulla straordinaria apertura verso il cielo. In origine il tetto era in vetro nervato per evitare che vi si depositasse la polvere, ma nel 1905 l’inquinamento da carbone fece perdere la trasparenza.
Con il tempo, si registrarono numerosi problemi ed i volumi non furono più visitabili. Il giardino e l’integrazione a livello urbano furono trascurati, ma a partire dal 2021, si è entrati in una fase di rinnovamento.
Grazie alla sovrapposizione 3D di oltre 3.000 piante topografiche d’archivio è stata effettuata una diagnosi digitale del patrimonio per modellare e comprendere l’intero edificio e predisporre soluzioni negli interstizi. I lavori di messa a norma includono un sistema d’isolamento termico del pavimento della navata per allungare i tempi di fruizione della struttura.
Il restauro affidato a Chatillon Architectes consentirà di riscoprire la bellezza della costruzione, la coerenza della composizione, la generosità degli spazi, la luce naturale e la fluidità della circolazione evidenziati da un layout contemporaneo. L’eleganza e l’intelligenza delle Galeries Nationales, progettate da Pierre Vivien su richiesta di André Malraux, sono state preservate e valorizzate per creare un collegamento tra passato, presente e futuro.
Il risanamento conservativo permetterà di apprezzare le ampie prospettive Nord-Sud ed Est-Ovest e di restituire la potenza dell’edificio capendo l’interdipendenza dei diversi spazi. Da non perdere la passeggiata interna gratuita da Square Jean Perrin alla Senna, attraverso la piazza centrale che mette in comunicazione il Palais d’Antin e la navata centrale.
La completa finalizzazione ed apertura è prevista per il 2025.
Nel 2024, in occasione dei Giochi Olimpici (dal 26 luglio all’11 agosto) e Paralimpici (dal 28 agosto all’8 settembre), il palazzo svelerà una prima parte ospitando le gare di Scherma e Taekwondo.
Il Grand Palais sarà raggiungibile dalle seguenti stazioni (poste ad una distanza compresa fra 400 e 600 metri):
- “Franklin D.Roosevelt”: Metro 1
- “Invalides”: RER C
- “Invalides”: Metro 8 / 13
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Immagini: Laurent Kronental per Chatillon Architectes – Olympics
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