Dicembre 2099: Chiamo la macchina che atterra sulla terrazza del mio appartamento fluttuante sul mare. Un gabbiano mi lascia un ricordino sulla carrozzeria autopulente. Quando decollo la casa scherma gli ingressi attivando la sicurezza in base ai miei dati biometrici.
Alla velocità di 600 km/h mi dirigo alla fermata della metropolitana Londra-NewYork, mentre leggo le ultime notizie sull’head-up display del parabrezza.
Questa sera festeggerò il mio compleanno in un rinomato ristorante neo-molecolare, all’85mo piano della più famosa torre sotterranea di Manhattan. Sto per compiere 133 anni, ma evito il decadimento con la rigenerazione cellulare. Tanti miei amici si sono fatti ibernare, ma io non voglio perdermi neanche un giorno, anche se continuo a preferire l’ormai rarissimo cioccolato fondente a quello con grassi sintetici.
Fantascienza? Assolutamente no, molte future applicazioni si basano su miglioramenti di scoperte o tecnologie già disponibili.
Nove anni fa il giornalista scientifico Eric de Riedmatten scommise che nel 2015 le auto obbediranno ai comandi vocali, nel 2019 avremo un dispositivo impiantato nell’orecchio per comprendere tutte le lingue del mondo, nel 2021 le autostrade si percorreranno senza guidare, nel 2045 andremo da Gibilterra a Tangeri in un tunnel sotto vuoto, nel 2058 a Dubai si costruirà la prima torre sotterranea, nel 2081 si organizzeranno vacanze low-cost nello spazio, nel 2088 si creerà un cervello artificiale.
Veniamo alle verifiche delle predizioni con progetti reali. Google ha presentato quest’anno un prototipo di macchina elettrica, biposto, senza volante e pedali, con uno schermo che mostra la strada ed un frontale in materiale spugnoso per attutire eventuali urti. La velocità massima si aggira sui 40 km/h.
Per dare impulso al settore ed aggirare le difficoltà delle assicurazioni, lo stato della California rilascerà, a partire da settembre 2014, delle licenze speciali alle società che sperimentano questo tipo di vetture se rispettano la condizione che il guidatore possa riprendere in ogni momento il controllo, in caso di anomalie del sistema computerizzato di navigazione.
Nel 1974, l’ingegnere svizzero Rodolphe Nieth ideò lo SwissMetro dove s’iniziava ad indicare il vuoto per eliminare la resistenza dell’aria. Nel 1994, la Germania valutò la possibilità di unire Amburgo e Berlino con un treno super-rapido che sfruttasse la levitazione magnetica, Maglev. In questi ultimi mesi i cinesi hanno sviluppato una tecnologia dove si ipotizza il raggiungimento di velocità variabili fra 600 e 1200 km all’ora.
Elon Musk, fondatore di Paypal ed attualmente a capo di Tesla Motors e SpaceX, ha recentemente proposto l’Hyperloop, un treno che permetterebbe di collegare Los Angeles a San Francisco in soli 30 minuti. L’imprenditore ha pubblicato la documentazione tecnica su web per cercare società che realizzino questo avveniristico progetto che prevede due tubi a seconda della direzione, pressione ridotta a circa 0,5 bar, alimentazione solare e navette per i passeggeri equipaggiate di compressore elettrico. Il sistema dovrebbe essere sostenuto da appositi piloni lungo l’autostrada Interstate 5 in California.
Intanto si lavora per prolungare la mitica transiberiana da Londra a New York via stretto di Bering, un tragitto che unirebbe per la prima volta Europa, Asia e America via terra.
A proposito di terra, siamo forse agli albori della diffusione di earthscraper, torri scavate nel sottosuolo sempre più sfruttato non solo per le comunicazioni, ma anche per le abitazioni.
Città come Parigi, Tokyo, New York e Mexico City potrebbero usare in modo razionale lo spazio sotterraneo per far fronte ai problemi di sovraffollamento ed inquinamento.
Lo studio BNKR Arquitectura ha presentato, già nel 2010, una soluzione innovativa per la capitale messicana ispirata alle costruzioni azteche, una mega piramide rovesciata da collocare nella famosa piazza Zocalo. Questa struttura ha il merito di preservare le zone circostanti ed è stata pensata con uno area centrale vuota per consentire una naturale illuminazione e ventilazione.
Tutte cose positive nel futuro? Purtroppo no. Ritornando alle previsioni di Eric de Riedmatten i governi tasseranno l’aria che respiriamo, la biometria incorporata permetterà il continuo monitoraggio delle persone senza diritti alla privacy e se è vero che debelleremo le malattie terrestri, dovremo però attrezzarci contro i virus spaziali.
Forse il cervello non sarà duplicato entro fine secolo e questo ci darà tempo per riflettere. Si può smettere di guidare, ma non è una questione da poco rinunciare al controllo della propria vita. Vale la pena ricordare che l’evoluzione della tecnologia non porta automaticamente ad un aumento della conoscenza e dell’etica nell’essere umano.
RIPRODUZIONE RISERVATA – © SHOWTECHIES – Simona Braga
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