Splendidi scatti riprendono la nostra galassia con prospettive che ne esaltano la maestosità e bellezza.
Colori vibranti e paesaggi enigmatici da ogni angolo del mondo caratterizzano l’astrofotografia, un’arte che valorizza la capacità dei fotografi di pianificare l’inquadratura e la pazienza di passare notti al freddo, aspettando l’attimo perfetto.
I risultati della settima edizione del Milky Way photographer of the year 2024 fanno viaggiare dai remoti deserti americani, ai territori sabbiosi della Giordania, fino all’Oman, la Patagonia, l’Australia, la Nuova Zelanda.
Spettacolari ghiacciai, vulcani, spiagge e montagne si stagliano nella notte sotto la volta celeste.
Alcuni dei lavori del concorso, con le indicazioni EXIF, potranno ispirare gli appassionati di fotografia con utili suggerimenti sulle impostazioni dei vincitori.
Francesco Dall’Olmo è stato selezionato con la prima foto scattata nel viaggio in Patagonia, a Laguna de los Tres (foto di copertina). Contrariamente alle aspettative di freddo, pioggia e vento, ha approfittato di quasi tre giorni di tempo sereno. Questo “Chiaro benvenuto” è una rara foto del Fitz Roy incorniciato dall’arco della Via Lattea.
EXIF
ISO 5000 F2.8 25″ @12mm per il cielo (6 immagini)
ISO 5000 F4 30″ @12mm per il primo piano (6 immagini).
Stephanie Thi ha dedicato “Starry Hoodoo Wonderland” alla comunità della fotografia notturna. Durante la Nightscaper Photo Conference a Kanab, nello Utah, ha condiviso il suo interesse insieme ad altre persone concentrandosi sull’esperienza di visitare i Toadstool Hoodoos (rocce a forma di fungo) in gruppo, piuttosto che limitarsi a cercare lo scatto perfetto. La notte successiva, un nuovo sopralluogo ha permesso il primo piano nell’ora blu.
EXIF
Cielo: 10 immagini, ISO 1600, f/4, 150 secondi
Primo piano: 10 immagini, ISO 800, f/5.6, 6 secondi
Mihail Minkov ha centrato il contrasto fra la vastità del cosmo in proporzione agli esseri umani. La composizione attira l’attenzione sulla piccola figura in un canyon del deserto del Wadi Rum, in Giordania. L’autore ha sottolineato il senso di umiltà che gli trasmetto il cielo notturno e la gratitudine per la vita e gli affetti più cari.
EXIF
Cielo: 1 tracked shot, ISO 640, f/2.8, 180″
Primo piano: esposizione singola durante l’ora blu, ISO 640, f/8.0, 1/8
Julien Looten ha inquadrato un castello medievale, nella regione francese della Dordogna, circondato da un eccezionale bagliore. Nuvole multicolori, simili a fuochi artificiali, hanno reso la foto unica. Il fenomeno naturale si verifica a causa di una reazione chimica nell’alta atmosfera che emette una debole luce nota come chemiluminescenza.
La vista panoramica si estende a 180°, mostrando l’intero arco della Via Lattea. Da sinistra a destra: Sirio e la costellazione di Orione, Marte, le Pleiadi, la Nebulosa California, Cassiopea, il doppio ammasso di Perseo e la galassia di Andromeda. Per ottenere questo magnifico risultato sono state necessario 40 esposizioni, per un totale di quasi un’ora.
EXIF
Panorama di 40 immagini, 13 secondi per esposizione, f/1.6, 1600 ISO, obiettivo 28mm.
Benjamin Barakat ha unito Madre Ginepro al cielo. In primo piano le radici invecchiate, contorte e scolpite nel corso di millenni, profondamente ancorate alla terra di Jebel Shams, nell’Oman. Il tempo passa ma rimane una costante connessione che il fotografo si è perso ad ammirare.
EXIF
Primo piano f/3.2 ISO 400 120.0s
Cielo 5x 120.0s ISO 400 f/2.8
Marcin Zajac ha ripreso in primo piano dei fiori di campo sbocciati nel parco statale della Goblin Valley, nello Utah (Stati Uniti). Sullo sfondo un gruppo di Hoodoos chiamati le Tre Sorelle. La valle è situata nell’altopiano del Colorado. La distanza dai principali centri urbani regala uno dei cieli più bui del paese.
EXIF
Panorama: Cielo: f/2,8, ISO 400, 4 min
Primo piano: (messa a fuoco cumulativa) f/11, ISO 200, 1s
Andrea Curzi si è recato al Passo Giau, nelle Dolomiti, la notte del 15 dicembre. Le temperature erano intorno a -8 gradi Celsius, ma sembrava ancora più freddo per i forti venti. L’autore ha resistito per realizzare una panoramica che sognava da tempo, pianificandola meticolosamente. Una nevicata del giorno precedente ha lasciato il terreno incontaminato, mettendo in risalto la purezza del paesaggio. Con un campo visivo di circa 300°, l’immagine finale è composta da 10 file per il primo piano e 10 per il cielo.
EXIF
Primo piano: 24mm – 10 a 60″ ISO 1600 F4 + varie inquadrature per alte luci
Cielo: 24mm – 10 a 180″ ISO 800 F4
Baillie Farley testimonia l’incredibile esperienza di un recente viaggio nell’entroterra dell’Australia centrale e di alcuni dei cieli notturni del sud più bui del mondo. Lo scatto scelto cattura la scena della Rainbow Valley Conservation Reserve dove la Via Lattea meridionale si estende con grazia sopra una formazione di rocce colorate di arenaria.
EXIF
CIELO: 70x ISO 640, F1.4, 60″ 40mm
PRIMO PIANO: 24x ISO 2500, F2.8, 2min” 40mm
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Immagini: Autori vari riportati sui singoli scatti per Milky Way photographer of the Year – Le immagini sono coperte da Copyright. E’ vietata la riproduzione senza l’autorizzazione scritta degli organizzatori del Concorso.
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