La barca della società CMB Technologies è la prima a ricevere la classificazione del Lloyd’s Register per il trasporto di passeggeri con motori ad idrogeno e diesel.
L’idrogeno è un elemento chimico composto da un protone e da un elettrone che può contribuire a ridurre l’effetto serra dato che la sua combustione non rilascia CO2 (anidride carbonica), ma solo acqua. Molto diffuso sotto forma di composti, cambia il suo stato da gassoso a liquido alla temperatura di -252.8 ˚C e diventa solido a -259.2 ˚C.
L’idrogeno è trasportabile come un idrocarburo ed ha diverse applicazioni. Per adoperarlo come energia bisogna separarlo dagli altri elementi con costi elevati. Il processo richiede combustibili fossili o energie rinnovabili. Durante l’edizione 2017 del World Economic Forum, a Davos in Svizzera, si è istituito l’Hydrogen Council a cui partecipano 18 multinazionali per promuovere l’uso di questo gas biatomico a livello mondiale.
Fra le aziende automobilistiche si distinguono BMW e Toyota che nel 2015 aveva condiviso gratuitamente 5.680 brevetti per aiutare la diffusione dell’idrogeno.
Nei trasporti pubblici su strada si è distinto il produttore Van Hool con un bus di linea, mentre la società Linde ha realizzato una bicicletta che incorpora un cilindro di 34 grammi d’idrogeno per una pedalata assistita di 100 km.
Un corretto efficientamento energetico passa anche da un’edilizia che inglobi più tecnologie. Ad esempio, installando pannelli solari sui tetti di edifici di media grandezza si può generare, nei mesi maggiormente soleggiati, idrogeno stoccabile da utilizzare nelle stagioni fredde. Questo tipo di abbinamento è già testato in Australia e sarà presto replicato in altre nazioni dove tecnologia ed ambiente convivono per rendere sostenibile lo sfruttamento delle risorse a nostra disposizione.
Le navi contribuiscono approssimativamente all’emissione di 938 milioni di tonnellate di CO2 (dati del 2012). L’implementazione di barche ad idrogeno con infrastrutture e nuovi standard consentirebbe di diminuire i costi. Nel 2008, la FCS Alsterwasser è stata la prima nave passeggeri alimentata con celle a combustibile da 48 kW oltre a 50 kg di scorte a 350 bar. Le industrie Kawasaki hanno pianificato la creazione di un’imbarcazione portacontainer, con una capacità intorno ai 160.000 m3, per il trasporto di idrogeno liquido.
Uno studio dell’Agenzia Europea per la Sicurezza Marittima (EMSA) classifica tre tecnologie ad idrogeno per usi marittimi: il Proton Exchange Membrane Fuel Cell (PEMFC) o pila a combustibile con membrana a scambio protonico, il PEMFC ad alte temperature e le pile a combustibile ad ossido solido (Solid Oxide Fuel Cell SOFC). La PEMFC è pronta per uno sfruttamento a costi moderatamente contenuti.
Grazie a questi progressi iniziano a diffondersi piccole e grandi applicazioni anche sull’acqua. L’azienda belga CMB Technologies ha inaugurato il progetto Hydroville che si è guadagnato, il 16 novembre del 2017, il Certificato di Classe del Lloyd’s Register dopo il completamento dei test di sicurezza. Hydroville è la prima barca ad avere l’approvazione dell’autorevole istituto inglese per i suoi due motori ad idrogeno e diesel. I pendolari che vorranno evitare il traffico su strada potranno approfittare del nuovo traghetto sulla linea fluviale tra Kruibeke ed Anversa. Hydroville sarà presto in tour per far conoscere questo tipo di alimentazione e le relative opportunità economiche.
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Foto ed Infografica: CMB HYDROVILLE – Immagini: BMW – KAWASAKI – LINDE – TOYOTA – VAN HOOL
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