Resi noti i vincitori del concorso promosso da eVolo Magazine fra cui spicca il progetto sviluppato nel tronco delle gigantesche piante tipiche della California.
La “Skyscraper Competition” è uno dei premi più prestigiosi per architetti, ingegneri ed artisti che attirano l’attenzione con studi originali. Lo scopo è quello di ridefinire il design di grattacieli ricorrendo a nuove tecnologie, materiali, estetica, organizzazione spaziale ed adattabilità.
La rivista eVolo non impone restrizioni e lascia massima libertà espressiva per stimolare l’immaginazione ed ottenere una reale innovazione urbana, ambientale ed intellettuale. I primi tre classificati sono stati: i polacchi Pawel Lipiński e Mateusz Frankowski con il Mashambas Skyscraper, seconde sono arrivate le Vertical Factories degli statunitensi Tianshu Liu e Linshen Xie, mentre lo spagnolo Javier López-Menchero Ortiz de Salazar si è piazzato terzo con Espiral 3500.
La maggior parte degli abitanti delle regioni sub-sahariane africane vive in assoluta povertà, ma più della metà ha piccole fattorie. Il principale obiettivo del Mashambas Skyscraper è quello di portare la rivoluzione verde in queste zone con un centro educazionale dove insegnare nuove tecniche agricole, procurando mezzi moderni, sementi, fertilizzanti economici ed essere allo stesso tempo un luogo per il commercio. Quando la comunità locale diventa auto-sufficiente la struttura è trasportabile in un altro posto.
Nel prossimo futuro, circa due-terzi della popolazione mondiale affollerà le metropoli. Vertical Factories in Megacities prospetta la creazione di stabilimenti urbani verticali che contribuiscano alla riduzione delle emissioni di CO2 grazie al risparmio negli spostamenti di massa d’impiegati ed operai. Il livello inferiore è destinato al recupero dei rifiuti organici per la produzione di fertilizzanti ed energia.
La costa est della Spagna ha subito negli ultimi venti anni una speculazione edilizia nelle località affacciate sul mare. Espiral 3500 si colloca nel parco naturale “La Albufera” di Valencia dove il turismo è un’importante risorsa che causa un eccessivo sovraffollamento durante la stagione estiva ed una città fantasma d’inverno. Questa “spirale” si trasforma in un grattacielo in cui la complessità spaziale diviene verticale con i settori dei privati che si sviluppano ad anello intorno all’elemento centrale.
Uno dei progetti che ha ricevuto una menzione richiamando l’interesse dei media è stato il concept dei sud-coreani Ko Jinhyeuk, Cheong Changwon, Cho Kyuhyung, Choi Sunwoong che hanno costruito un grattacielo all’interno di una sequoia. Questi alberi colossali raggiungono, a seconda della specie, fra i 110 ed i 120 metri di altezza, un diametro di circa 15 metri e possono sopravvivere oltre 2700 anni.
L’idea punta ad una coesistenza in armonia con la natura. L’architettura riempie il tronco senza interrompere l’impressionante paesaggio dei “giganti”. Le superfici sono ridotte all’essenziale e sfruttano una delle caratteristiche di queste piante dai volumi ciclopici, ma con radici poco profonde che non sostengono il peso quando il fusto centrale inizia a decomporsi per l’azione di funghi e batteri.
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Foto di: eVOLO MAGAZINE
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