FERRARI 250 LM DI SCAGLIETTI

Ferrari 250 LM del 1964 di Scaglietti

All’asta il sesto dei 32 esemplari costruiti, vincitore assoluto della 24 Ore di Le Mans del 1965.

Luigi Chinetti nasce vicino a Varese nel 1901 e, dopo aver fatto l’apprendista nell’officina del padre, inizia sedicenne a lavorare in Alfa Romeo, dove conosce un giovane pilota automobilistico Enzo Ferrari che tanto avrà a che fare con il suo destino.

Nei primi anni ’30, Chinetti comincia la carriera agonistica facendosi un nome nelle gare di durata. Le Mans è il suo risultato più brillante, con un 1° posto con l’Alfa Romeo nel 1932 e nel 1934, oltre a realizzare la prima vittoria della Ferrari nel 1949. Nel 1933 con l’Alfa e nel 1949 con la Ferrari s’impone alla 24 Ore di Spa. Il suo ricco palmarès include, nel 1951, la Carrera Panamericana sempre con una Ferrari.

Allo scoppio della seconda guerra mondiale, si trasferisce negli Stati Uniti dove prende la cittadinanza. Dopo il ritiro dalle corse diventa l’importatore della Ferrari, inizialmente con base a New York.

Squadra corse US N.A.R.T. su Ferrari 250 LM del 1964 di Scaglietti

Nel 1958 Chinetti fonda il North American Racing Team (NART) che si rivela un ottimo strumento promozionale per Maranello, attirando i migliori piloti i cui successi alimentano le vendite della concessionaria.

La squadra NART debutta a Le Mans nel 1957 e, ad oggi, nessun altro team al di fuori della scuderia officiale ha schierato più Ferrari sul Circuit de la Sarthe.

Abitacolo vista da postazione passeggero Ferrari 250 LM del 1964 di Scaglietti

Nel 1958, Stirling Moss vince il Gran Premio d’Argentina su una Cooper T43 a motore centrale/posteriore, soluzione che è adottata dal cavallino, a partire dalla stagione di Formula 1 del 1960.

La leggendaria 250 P si aggiudica la 24 Ore di Le Mans del 1963 con un V-12 con specifiche Testa Rossa nella parte posteriore.

Comandi a cruscotto Ferrari 250 LM del 1964 di Scaglietti

A metà del 1963, la Ferrari ricerca una sostituta per la 250 GTO nelle competizioni sportive ed Enzo Ferrari ritiene che la 250 P possa essere trasformata in una formidabile Berlinetta GT. Una versione appena modificata del telaio della 250 P fu montata con una nuova carrozzeria in lega di Scaglietti.

Ferrari 250 LM del 1964 di Scaglietti - vista frontale

La 250 LM è presentata al Salone di Parigi del 1963, ma fatica a ricevere l’omologazione dalla FIA, in particolare quando il motore previsto da 3,0 litri è portato a 3,3 litri, con V12 a carter secco con singolo albero a camme in testa, classificato internamente come tipo 211.

Vista completa motore Ferrari 250 LM del 1964 di Scaglietti

Arrabbiato con la FIA, Enzo Ferrari perde interesse nella 250 LM assegnando la produzione minima a privati.

Vista laterale Ferrari 250 LM del 1964 di Scaglietti

Fino alla metà del 1966, si costruiscono solo 32 vetture di questo tipo che si contraddistingue per l’ingegneria avanzata, il design e i trionfi nelle competizioni.

Nr telaio 5893 su motore Ferrari 250 LM del 1964 di Scaglietti

Completato alla fine del 1964, il sesto esemplare (in base alla sequenza numerica) di 250 LM, con telaio 5893, è distribuito alla Luigi Chinetti Motors che lo cede alla signora Irene Young di Wilton, in Connecticut. Avendo già un altro modello uguale, la Young lo restituisce dopo poco tempo.

Pedali Ferrari 250 LM del 1964 di Scaglietti

La 250 LM diviene una candidata per l’uso in gara da parte del North American Racing Team che gode del supporto diretto della fabbrica.

Le Mans 1965

Le attese sono tutte rivolte al duello Ford/Shelby contro Ferrari. Quest’ultima schiera 12 vetture, di cui cinque 250 LM, tutte da team di corse nazionali. NART iscrive una 365 P2, numero 18, guidata da Pedro Rodriguez e Nino Vaccarella a cui si somma il telaio 5893, con il numero 21, con alla guida il veterano Masten Gregory ed il giovane Jochen Rindt.

Sedile e volante guida a destra Ferrari 250 LM del 1964 di Scaglietti

Le GT40 da 7 litri partono forte e dominano. I consumi però le obbligano a frequenti soste e gli enormi motori patiscono danni a causa della loro potenza, tanto che dopo circa sette ore sono tutte fuori.

Le tre Ferrari ufficiali sono in testa, ma durante la notte iniziano anche loro ad avere difficoltà meccaniche.

Le 250 LM proseguono abbastanza indenni.

Il telaio 5893 ha una piccola grana motoristica e si ferma ai box. Alla ripartenza, i due piloti decidono di buttarsi all’inseguimento della 250 LM in testa con Pierre Dumay e Gustave Gosselin. La strategia è quella di dare il tutto per tutto dato che non avevano niente da perdere.

Dumay esce di pista e si ferma per sistemare l’auto. Gregory/Rindt volano, prendono un vantaggio di 5 giri e non lo mollano fino al traguardo. E’ la prima ed unica volta in cui una Ferrari iscritta da un privato ottiene la vittoria assoluta.

Il mistero dei piloti

Vincitori squadra corse NART in pista Le Mans su Ferrari 250 LM del 1964 di Scaglietti

Il telaio entra nella storia anche grazie ad un aneddoto sul numero esatto dei piloti.

Verso le quattro del mattino di domenica 20 giugno, Gregory deve rientrare ai box per problemi alla vista causati dalla nebbia. Rindt è introvabile durante la sosta non programmata e si presume subentri il pilota di riserva americano Ed Hugus, veterano di Le Mans e pilota NART.

Hugus era iscritto alla gara, ma senza auto perché in ritardo nell’allestimento. La cronaca non riporta il suo intervento ed il fatto emerge quando il terzo pilota, nel 2005, risponde alla lettera di Hubert Baradat, un appassionato di Le Mans.

Faro e cinghie apertura posteriore Ferrari 250 LM del 1964 di Scaglietti

La carriera in pista del telaio 5893 si arricchisce con un 9° posto alla Daytona Continental del 1966, un 8° alla 24 Ore di Le Mans del 1969 ed un 7° alla 24 Ore di Daytona del 1970.

Dettaglio motore Ferrari 250 LM del 1964 di Scaglietti

Dopo tanti chilometri, l’auto è venduta nel 1970 da Chinetti all’Indianapolis Motor Speedway Museum diventando uno dei pezzi forti dell’esposizione.

Leva cambio Ferrari 250 LM del 1964 di Scaglietti

L’esemplare conserva ancora il suo motore Tipo 211 con numeri corrispondenti e il cambio/transaxle tipo 564/940, con diversi timbri di verifica come ulteriore prova dell’utilizzo in più edizioni della 24 Ore di Le Mans.

Vista ¾ retro Ferrari 250 LM del 1964 di Scaglietti

Questo leggendario modello va all’asta a Parigi, mercoledì 5 febbraio 2025, Lotto 262. La valutazione supera i 25 milioni di euro.

 

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Foto: Courtesy of RM Sotheby’s – Revs Insitute

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