Il colosso energetico italiano ha ricevuto l’autorizzazione per la messa in opera dell’infrastruttura pensata per convertire il distretto di Liverpool in un esempio virtuoso a basse emissioni al mondo.
L’anidride carbonica emessa dalle industrie del nord-ovest dell’Inghilterra e del nord del Galles verrà catturata ed immagazzinata permanentemente nei giacimenti d’idrocarburi offshore esauriti di Eni UK nel Mare d’Irlanda, ad Hamilton, Hamilton North e Lennox.
Grazie alla tecnologia Carbon Capture and Storage (CCS), il progetto HyNet North West trasformerà una delle aree più energivore del Regno Unito nella prima zona produttiva a basse emissioni di gas ad effetto serra al mondo.
La CCS cattura, in modo sicuro e testato, l’anidride carbonica nel luogo in cui viene generata e la imprigiona, impedendone il rilascio nell’atmosfera dove contribuisce al cambiamento climatico. Contemporaneamente HyNet produrrà idrogeno dal gas naturale in un nuovo stabilimento a basse emissioni.
L’idrogeno è un elemento abbondante e quando viene bruciato non produce CO₂, ma solo acqua e calore. Questa caratteristica lo rende un’alternativa ai combustibili fossili.
HyNet North West è promosso e sviluppato da un consorzio composto da più partner di cui Eni è capofila attraverso la sede nel Regno Unito.
Il 21 marzo 2024, Eni ha annunciato di aver ricevuto l’autorizzazione dal Dipartimento per la Sicurezza Energetica e Net Zero (DESNZ) britannico per costruire, avviare e riconvertire la relativa infrastruttura. Si tratta di un significativo passo in avanti per HyNet, la cui Final Investment Decision (FID) è prevista entro settembre 2024.
L’approvazione consente di realizzare condotte nuove, oltre a riutilizzare installazioni già esistenti, per trasportare l’anidride carbonica dagli impianti di cattura situati nel Nord-Ovest dell’Inghilterra e del Galles del Nord verso i giacimenti di gas naturale attualmente svuotati di Eni, nella baia di Liverpool, dove la CO2 sarà conservata in modo sicuro e permanente.
HyNet avrà una capacità di 4,5 milioni di tonnellate di CO2 all’anno nella prima fase, per poi raggiungere 10 milioni di tonnellate, negli anni successivi al 2030.
Promuovere la decarbonizzazione consentirà di preservare migliaia di posti di lavoro a livello locale e nazionale, attirando allo stesso tempo nuovi investimenti.
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