Al tempio di Adriano, a Roma, si è svolta la cerimonia del premio italiano del videogioco.
L’Associazione Editori Sviluppatori Videogiochi Italiani (AESVI) ha organizzato la quarta edizione del Drago D’Oro dedicato alle eccellenze di un settore sempre più in crescita.
Durante la serata si sono consegnati 23 premi, 18 dei quali suddivisi per categoria, 4 relativi al Made in Italy ed uno basato sulle preferenze dei consumatori secondo classifiche elaborate dalla società di ricerche di mercato GfK Retail and Technologies. La giuria composta da stampa specializzata e generalista è stata presieduta da Luca Tremolada de Il Sole 24 Ore, mentre Francesco Facchinetti e la blogger Tess Masazza hanno condotto la manifestazione.
La critica ed il pubblico sono stati concordi nel proclamare videogioco dell’anno “The Witcher 3: Wild Hunt”, sviluppato dai polacchi CD Project RED, con un mondo fantasy ispirato alla saga dello scrittore Andrzej Sapkowski.
“N.E.R.O. Nothing Ever Remains Obscure”, della romana Storm in a Teacup, si aggiudica il premio Miglior Videogioco Italiano e Miglior Realizzazione Artistica.
Il poetico “Ori and the Blind Forest” di Moon Studios, pubblicato da Microsoft, ha vinto come Miglior Piattaforma e Miglior Colonna Sonora.
“Ride” di Milestone ed “In Verbis Virtus” di Indomitus Games si sono distinti rispettivamente come Miglior Realizzazione Tecnica e Miglior Game Design.
Il titolo indipendente “Her Story” di Sam Barlow conquista tre trofei come videogioco più innovativo, Miglior App e Miglior Indie mentre “FIFA 16″ è il più venduto dell’anno. Colpisce l’assenza di giganti come “Assassin’s Creed Syndicate“, ma la concorrenza è stata agguerrita e le scelte fatte riconoscono la diversità e l’evoluzione dei gusti.
Nel video pubblicato sulla nostra pagina Facebook trovate le interviste ai protagonisti dell’evento.
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Foto di: INDOMITUS GAMES – MICROSOFT – SHOWTECHIES/Andrea Conticelli
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