DOGLIANI: FESTIVAL DELLA TV E DEI NUOVI MEDIA

Dogliani Festival della TV e dei nuovi media

I protagonisti della televisione si confrontano su contenuti e cross-medialità.

Dal 1 al 4 maggio 2014, il Festival della TV e dei nuovi Media ha proposto incontri tematici dedicati all’approfondimento ed all’intrattenimento televisivo. Ideato nel 2011 da Simona Arpellino, Federica Mariani e Davide Valentini, il Festival è un appuntamento che contribuisce a rinnovare il settore attraverso riflessioni ed analisi.

Dogliani, nella bassa Langa piemontese, è una cornice che restituisce una dimensione di normalità ai visi più noti dello spettacolo ed ai responsabili di potenti network. Nella piazza del paese il pubblico commenta quanto sia importante conoscere di persona la Milly o l’Ingegnere (Milly Carlucci e Carlo De Benedetti ndr) e che le cose dette al Festival non si sentono in televisione.

Milly Carlucci a Dogliani

Dopo l’anteprima di Antonio Albanese, si entra nel palinsesto con l’incontro su “Telecamere di (in)sicurezza” dove Luisella Costamagna, Salvo Sottile ed il sociologo Ilvo Diamanti discutono la manipolazione della paura.

Gli italiani si appassionano ai grandi crimini e si dibatte l’uso delle notizie criminose per agire sulla percezione dell’insicurezza. Non è solo questione di audience, ma soprattutto di come influenzare politicamente gli spettatori. In generale la destra si avvantaggia della paura della criminalità, mentre la sinistra guadagna voti con la sfiducia nell’economia.

 Luisella Costamagna e Salvo Sottile a Dogliani

Il meccanismo è anche sfruttato per mettere sotto accusa il mostro euro, fenomeno preso in considerazione in “Politica ed Euroscetticismo”. Sarah Varetto, direttrice di Sky Tg 24, Andrea Vianello, direttore di Rai3 e Roberto Napoletano, direttore de Il Sole 24 Ore analizzano gli errori commessi al passaggio dalla lira all’euro, mettendo però in guardia da un’uscita forzata.

I partecipanti evidenziano come non ci sia più spazio per fare comunicazione senza reali competenze perché la tv richiede un atto di responsabilità ed uno sforzo di semplificazione per trasmettere argomenti complessi in modo chiaro. In questa direzione si è mossa “La Rivoluzione Digitale” del Sole che sfrutta la potenza dell’archiviazione digitale per offrire contenuti trasversali fruibili su diverse piattaforme.

I nuovi social media obbligano gli autori a cercare un corretto meccanismo di narrazione.

Unti e bisunti su Dmax

Marinella Soldi (Discovery Communications), Andrea Castellari (Viacom) e Massimo Rocchi (ShowLab) discutono di come sia importante trovare una chiave di accesso all’audience digitale con la cross-medialità. Discovery riunisce i canali Real Time, DMAX, Focus e Giallo dove si privilegiano programmi factual creando brand emotivamente accattivanti.

 16 anni e incinta SU MTV

Il genere factual può essere sfruttato per raccontare con sensibilità storie non comuni, come avviene nei programmi “Undateables: l’amore non ha barriere” (Real Time) o “16 anni incinta” (MTV).

Il brand Viacom, attraverso MTV, ha saputo arrivare ai giovani creando fenomeni iconici ed è in prima fila nel lancio di nuove tendenze. Castellari ha presentato un estratto della ricerca sulla televisione S.M.A.R.T. acronimo di: Social per generare scambi di opinioni, Mobile fruibile su più dispositivi, Accessible, Relevant e Tailored ossia costruita su misura del pubblico.

 Web reputation con Andrea Scanzi

La personalizzazione della tv comporta l’ideazione di contenuti adatti ad una tv non lineare. In questo settore è importante l’esperienza di ShowLab, società indipendente che fornisce format per diverse televisioni fra cui La3, il primo social media channel in Italia.

Cosa deve cambiare perché l’Italia percepisca la potenzialità della televisione del futuro?

I vari responsabili della comunicazione richiedono investimenti nella diffusione del segnale digitale. La broadband è ancora poco estesa, ma la velocità di trasmissione dei dati determina la fruizione in mobilità.

 Web serie Esami

E’ anche importante adeguare gli strumenti di misurazione del pubblico perché l’Auditel non rappresenta l’evoluzione di chi guarda i nuovi media. Si pensi alle web series come Esami, un vero e proprio fenomeno che spopola in rete.

RIPRODUZIONE RISERVATA – © SHOWTECHIES

Foto di: ENRICO RUGGERI

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