
Reso disponibile un dataset con informazioni su 18,7 milioni di oggetti: circa 4 milioni di stelle, 13,1 milioni di galassie e 1,6 milioni di quasar.
DESI, acronimo di Dark Energy Spectroscopic Instrument, è montato sul telescopio Mayall, al Kitt Peak National Observatory (KPNO), situato a circa 90 chilometri a sud-ovest di Tucson, in Arizona.
Lo strumento capta la luce da galassie distanti utilizzando le 5000 fibre ottiche terminali dei suoi 10 spettrografi identici.
La luce trasmessa dalle fibre entra attraverso una fenditura provvista di otturatore che, quando è aperto, permette ai filtri dicroici di separare la luce e dirigerne le componenti verso tre fotocamere sensibili a diverse lunghezze d’onda e con differenti risoluzioni (R = λ/∆λ):
- Blu: 360 < λ ≤ 555 nm; R = 2,000 − 3,200
- Rosso: 555 < λ ≤ 656 nm; R = 3,200 − 4,100
- Infrarosso: 656 < λ ≤ 980 nm, R = 4,100 − 5,000
L’apparato analizza la luce di ogni galassia nel suo spettro di colori, consentendo ai ricercatori di determinare il redshift, ossia lo spostamento verso il rosso, causato dall’espansione dell’universo. Questo valore si usa per calcolare la distanza dall’oggetto, funzione alla base della mappatura del cosmo in tre dimensioni da parte di DESI, nonché per ricostruire una cronologia dettagliata dell’evoluzione dell’universo.
Nel suo primo anno di operazioni, DESI è diventato il maggiore studio spettroscopico del redshift mai effettuato, arrivando ad acquisire dati su oltre un milione di oggetti in un solo mese. Per confronto, il precedente, lo Sloan Digital Sky Survey (SDSS), ha registrato la luce di 9 milioni di oggetti unici in circa 25 anni.
In condizioni di osservazione limpide, lo strumento può raccogliere un nuovo set di 5.000 oggetti circa ogni 20 minuti, o più di 100.000 galassie in una notte.
L’analisi è automatizzata. Ogni notte, le immagini vengono trasferite al National Energy Research Scientific Computing Center (NERSC) per essere lavorate e restituite agli scienziati che le hanno soprannominate “redshift per colazione“.
Il 18 marzo 2025, è stata rilasciata la prima Release 1 (DR1), con spettri e cataloghi di oltre 18 milioni di oggetti unici, derivati dai primi 13 mesi, oltre a una rielaborazione dei dati di calibrazione e validazione del sondaggio rilasciati come parte del fase preliminare. Contemporaneamente sono stati distribuiti articoli che forniscono misurazioni e interpretazioni delle Oscillazioni Acustiche dei Barioni (BAO) basate sul Data Release 2 (DR2) che copre i primi tre anni delle osservazioni.
Queste release sono state elaborate grazie al supercomputer Perlmutter, dotato d’Intelligenza Artificiale, in grado di lavorare 40 volte più velocemente rispetto ai sistemi precedenti.
Nel 2024, i dati di DR1 sono serviti per creare la più grande mappa tridimensionale dell’universo mai realizzata e ottenere avanzate misurazioni sull’energia oscura.
Le versioni diffuse sono gratuite e accessibili attraverso la struttura NERSC del Berkeley Lab. Il documento DESI DR1 è disponibile sul sito web DESI Data e sul repository online arXiv, così come DESI DR2.
Gli appassionati di astronomia possono esplorare alcune parti tramite un portale interattivo: il Legacy Survey Sky Browser.
DESI è un esperimento internazionale che riunisce più di 900 ricercatori provenienti da oltre 70 istituzioni. Il progetto è guidato dal Berkeley Lab ed è stato costruito e gestito con finanziamenti del Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti (DOE) e dal suo Office of Science.
Il progetto continuerà a raccogliere dati fino alla fine della sua missione quinquennale, con l’obiettivo di registrare gli spettri di oltre 50 milioni di galassie e quasar (oggetti estremamente luminosi e distanti, alimentati da buchi neri supermassicci nei loro nuclei).
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Immagini: DESI e Sergey Koposov/University of Edinburgh) – KPNO/NOIRLab/NSF/AURA/RT Sparks – Legacy Survey Sky Browser
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