Le fotografie dell’attore e regista americano in due diverse esposizioni a Londra ed a Roma.
Dennis Hopper è stato attore, fotografo, regista, scultore, poeta. In una parola un artista che ha raccontato in immagini on the road le inquietudini della generazione dagli ideali bruciati alla James Dean. Ed è proprio Dean a consigliare ad Hopper la fotografia. “Sento che dirigerai un film. Impara a fotografare e a non tagliare l’inquadratura, usa il full-frame.”
Nato il 17 Maggio del 1936 nel Kansas, segue i primi corsi di recitazione nel Missouri e poi in California dove si è trasferita la famiglia. Vincent Price diventa suo mentore influenzandolo con la passione per le collezioni d’arte e per Shakespeare.
Nel 1955 firma un contratto con la Warner Brothers che gli affida il ruolo di antagonista di James Dean in Gioventù bruciata.
Nel 1961 partecipa ad un concorso internazionale di fotografia in Australia con 5 soggetti astratti e vince. E’ l’ufficializzazione di un talento che coltiva in parallelo con il cinema.
Fra il 1961 ed il 1967 scatta più di 10.000 fotografie sempre con luce naturale ed usando pellicole ad alta sensibilità per cogliere l’immediatezza del momento. Inquadrature privilegiate di colleghi famosi, ma anche persone sconosciute riprese durante i suoi viaggi o in occasione di manifestazioni popolari, come nel 1965 quando segue la marcia per i diritti civili a Selma, in Alabama.
Dal 1967 si concentra sulla carriera cinematografica, riscuotendo successi di critica e pubblico con Easy Rider, premiato come miglior opera prima a Cannes ed Apocalypse Now dove impersona un fotoreporter. Il regista Francis Ford Coppola gli permette di adoperare le tre Nikon F2 e la Leica M4 in dotazione al personaggio per riprendere quello che desidera sul set, tranne le performance di Marlon Brando.
I suoi lavori sono per la maggior parte in bianco e nero dato che per lui il colore oscura il contenuto, ma gli dà spazio nel periodo in cui è affascinato dall’iconografia delle gang di Los Angeles che inserisce in una serie di paesaggi urbani su pellicola Polaroid.
La Royal Academy di Londra ospita, fino al 19 ottobre, la mostra Dennis Hopper: The Lost Album con oltre 400 immagini riscoperte in 5 scatoloni dopo la morte dell’artista, nel 2010. Le opere risalgono alla personale del 1970 all’Art Center Museum di Fort Worth in Texas ed erano state lasciate in custodia al curatore Henry T. Hopkins per assicurarne la conservazione.
Fra i lavori spiccano i ritratti di diverse personalità, come la modella Leon Bing ed il mercante d’arte Irving Blum con l’indossatrice Peggy Moffitt che fu una delle prime ad adottare caschetto e rimmel nero, due simboli della moda dell’epoca.
Alla Galleria Gagosian di Roma, dal 23 settembre fino all’8 ottobre, si potrà vedere l’esposizione Scratching the Surface: Photographs by Dennis Hopper con una selezione di circa 80 scatti, fra cui immagini riprese a Taos, in Nuovo Messico, dove Hopper nel 1970 compra casa, una galleria d’arte ed un cinema per pre-visionare i propri lavori, ma che riserva ai cartoni animati per i bambini della cittadina durante i week-end.
RIPRODUZIONE RISERVATA – © SHOWTECHIES – Simona Braga
Fotografie di: Dennis Hopper – © The Hopper Art Trust.
Gagosian Gallery: Via Francesco Crispi 16 – Roma – 0039 06 42086498
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