Dopo un primo rinvio per condizioni meteo sfavorevoli, SpaceX è pronta per una nuova finestra di lancio sabato 30 maggio alle 20:22 GMT (Greenwich Mean Time). Dal 2011 gli astronauti americani non erano autonomi nei viaggi fino alla Stazione Spaziale Internazionale.
Gli Stati Uniti si preparano a trasportare un equipaggio a stelle e strisce a bordo della ISS con un vettore americano, dopo la chiusura del programma degli Shuttle.
SpaceX, l’azienda guidata da Elon Musk,si appresta a vivere il suo momento di gloria contribuendo ad una pagina storica che segna il debutto di società private nel trasporto degli astronauti.
La navicella Crew Dragon sarà lanciata con un razzo SpaceX Falcon 9 dalla rampa 39A del Kennedy Space Center, in Florida. La missione rappresenta il test chiave per ottenere la certificazione finale della NASA anche grazie alla raccolta di dati relativi alle varie componenti, fra cui i sistemi di controllo da terra, in orbita, l’attracco ed il ritorno.
La Crew Dragon subirà un’accelerazione di circa 17.000 miglia all’ora per intercettare la Stazione Spaziale. La navicella è predisposta per manovre automatiche, ma gli astronauti monitoreranno le differenti fasi con la possibilità di esercitare eventuali correzioni.
La Crew Dragon utilizzata per il test è in grado di rimanere in orbita circa 110 giorni. La durata sarà determinata in base al raggiungimento di una serie di risultati. Il rientro nell’atmosfera terrestre prevede l’ammaraggio lungo la costa atlantica della Florida, con recupero da parte della nave SpaceX Go Navigator. Le future navicelle dovranno stare in orbita almeno 210 giorni per soddisfare uno dei requisiti posti dalla NASA.
I due astronauti, Robert L. Behnken e Douglas G. Hurley, sono dei veterani selezionati per la loro esperienza in numerose missioni e per la loro abilità come piloti. Behnken è ingegnere e si occupava di voli test per l’aviazione U.S. prima di lavorare per la NASA dove ha maturato oltre 708 ore nello spazio, comprese 6 passeggiate. Hurley è pilota e tecnico di manovre con braccio robotico, a lui spetterà il compito di eseguire le operazioni di docking (attracco). Laureato in ingegneria civile è stato pilota di caccia nella marina degli Stati Uniti.
Gli astronauti indosseranno la nuova tuta disegnata da Jose Fernandez. Il costumista di Hollywood ha creato abiti per supereroi come Wonder Woman, Wolverine, Captain America: Civil War, Batman v Superman: Dawn of Justice ed è stato contattato personalmente da Musk che ha richiesto delle tute eleganti come degli smoking, con un look più da uniforme rispetto alle goffe protezioni normalmente impiegate.
L’equipaggiamento era stato visto per la prima volta con il manichino lanciato a bordo della Tesla Roadster di Musk il 5 febbraio 2018. Il modello non passa inosservato e sta oscurando la missione tanto che la NASA ha pubblicato un commento scherzoso dicendo che non è in vendita.
La tuta, soprannominata “Starman suit“, è un pezzo unico, offre protezione contro la depressurizzazione oltre a contenere i sistemi di refrigerazione ed alimentazione, incluse le connessioni elettroniche. La tenuta si collega ai sedili e non può essere usata al di fuori della navicella perché non ripara dalle radiazioni. Il casco è prodotto con una stampante 3D, contiene un microfono e presumibilmente degli altoparlanti, anche se non tutte le dotazioni sono state finora elencate.
Al momento della pubblicazione dell’articolo, il lancio risulta confermato. E’ possibile seguire in diretta l’evento sul sito della NASA.
Partita ecco le snapshot delle prime fasi:
Domenica 31 maggio docking
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Immagini: NASA/Kim Shiflett – Snapshot da Live Tv NASA
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