BUGATTI TIPO 43 DEL 1928: TORPEDO GRAND SPORT

Bugatti Type 43 del 1928 Chassis no. 43264

All’asta una vettura storica realizzata come ricompensa per il Grand Prix 1929 di Le Mans, con una lunga lista di proprietari fra cui uno degli attori dell’epoca d’oro dei musical hollywoodiani.

La Bugatti Tipo 43 era una gamma di auto sportive introdotte nel 1927, con motore a otto cilindri in linea sovralimentato da 2,3 litri e 120 CV. Esemplari rari che avevano la particolarità di essere le prime auto di serie capaci di superare le 100 miglia orarie.

Vista posto di guida a destra con volante, cruscotto e pedali Bugatti Type 43 del 1928

Bonhams, nell’asta di Bonmont domenica 30 giugno 2024, mette in vendita un modello dalla storia unica.

Lo chassis 43264 è assemblato in fabbrica nell’estate del 1928, con motore 124 ed albero motore 159, ma negli archivi dell’azienda non verrà menzionato che il 13 maggio 1929 insieme ad altri due telai, con la scritta “Prix Bugatti“. I tre veicoli sono destinati ai primi tre classificati dell’imminente seconda edizione del Gran Premio Bugatti che si disputa il 1° giugno 1929 sul circuito di Le Mans.

Targhetta Ettore Bugatti con numero chassis 43264 Bugatti Type 43 del 1928

Sedici concorrenti si schierano sulla linea di partenza, in cinque classi: una Tipo 35B, due Tipo 35C, sei Tipo 35, quattro Tipo Tipo 37A e tre Tipo 37.

Il vincitore è l’italo-cileno Juan Zanelli su una Tipo  35 che vince la Torpédo Grand Sport 43264/124, ma, nel rispetto del regolamento, decide di sostituirla con una Tipo 35B. In una lettera del 12 luglio 1929, Bugatti comunica all’Automobile Club di Le Mans la decisione del pilota di rifiutare la Tipo 43 e la richiesta di restituire il telaio allo show-room parigino, al 46 di avenue Montaigne.

Dettaglio maniglia Bugatti Type 43 del 1928

La Torpedo Grand Sport figura tra le nuove vetture del magazzino di rue du Débarcadère insieme ad altre due Tipo 43, quattro Tipo 44 e una 35A.

All’inizio di luglio 1929, a Le Havre, sbarca il pilota americano Leon Duray (vero nome George Stewart 1894-1956), con lo scopo di promuovere in Europa il modello Cord L 29, dopo aver ottenuto alcuni record negli Stati Uniti.

Dettaglio cruscotto dietro volante Bugatti Type 43 del 1928

Nell’estate partecipa ai record di Montlhéry e di Arpajon su una Miller da 1500 cc, toccando i 220 km/h su 8 chilometri con partenza lanciata. Il 15 settembre a Monza, con due vetture a trazione anteriore, è il pilota più audace e registra il miglior tempo della sua categoria anche se deve ritirarsi per problemi all’albero motore.

Ettore Bugatti è a Monza e si dimostra interessato a questo tipo di motore bialbero, molto veloce per una cilindrata così piccola tanto da proporre uno scambio delle due Miller Tipo 91 a trazione anteriore per quattro Tipo 43 da 2300 cc.

Il 30 ottobre 1929, un articolo riporta: “…Leon Duray ha lasciato la Francia per l’America […] Ha portato con sé diverse Bugatti 2 litri 300 con compressore“.

A New York, Duray apre una concessionaria e probabilmente vende la Torpédo Grand Sport 43264 ad un appassionato della costa orientale.

Vista comandi, leve e strumenti cruscotto Bugatti Type 43 del 1928

Il primo proprietario noto è John Fritsche Jr della Sports Cars Inc a Bryn Mawr che ordina la produzione di una coupé in alluminio sul telaio 43264 dal carrozziere Derham, a Rosemont nel 1939.

Successivamente le tracce dei vari passaggi permettono di ripercorrere lo spostamento sulla costa occidentale, a Los Angeles, nel 1947. Una fotografia mostra la Derham coupé ancora dotata di una targa di New York nel 1945: “9C 61 94 NY 45”, davanti ad un manifesto per il film di Raoul Walsh “The Man I Love“, con Ida Lupino.

Foto d’epoca Bugatti Type 43 del 1928

Non molto tempo prima, un insegnante di meccanica alla Ventura High School di nome George Banquet sembra essere stato responsabile, probabilmente insieme alla leggenda degli alberi a camme Ed Iskenderian, della sostituzione di motore e trasmissione Bugatti con elementi Ford.  Esiste una foto, ripresa davanti a un’officina, con una targa personalizzata, EB 2300 per l’occasione, in cui non c’è ancora la mascotte (tappo a forma di piccola statua, ndr) del radiatore che l’adorna nelle strade di Los Angeles nel 1947.

Donald O'Connor in Make ‘em Laugh del film Singin’ in the Rain con Debbie Reynolds e Gene Kelly

Una delle più famose star di Hollywood degli anni ’50, Donald O’Connor (1925-2003), vincitore di un Golden Globe nel 1952 per “Singin’ in the Rain” con Gene Kelly e Debbie Reynolds prende parte a diverse gare in collina fra il 1948 ed il 1949, incluso l’evento al Little Tujunga Canyon, nel nord di Los Angeles.

Donald O'Connor con Bugatti Type 43 del 1928 Chassis no. 43264

Un articolo apparso sulla rivista Pur Sang dell’American Bugatti Club, nella primavera del 1981, parla di un’auto il cui proprietario dell’epoca, Robert Lane di Long Beach, descrive come segue: “Il telaio è Bugatti, così come lo sterzo ed il radiatore. Le sospensioni e l’ingranaggio anteriore provengono da una Ford del 1932-1935. Il motore è un Ford a sei cilindri, con la scritta “Iskenderian” sulle testate. Il motore ha tre carburatori Rochester montati su un collettore di aspirazione cromato in alluminio, con parafanghi posteriori in lamiera d’acciaio. La guida è a destra con due porte laterali e due piccoli sedili anteriori, senza sedili posteriori adeguati. I freni anteriori sono di dimensioni generose e i freni posteriori sono forati per un migliore raffreddamento. Il peso di tutti i componenti è stato ridotto praticando dei fori.”

Dettaglio ruota Bugatti Type 43 del 1928

Fu solo nel 1997 che il funzionario americano della Bugatti, Sandy Leith, annuncia che l’auto è nelle mani della famiglia del defunto dottor William O’Brien a Reno, Nevada.  Bill O’Brien aveva deciso di trovare la Bugatti perduta di D. O’Connor che dopo 20 anni dà il nome dell’appassionato a cui aveva venduto la Tipo 43.

Nel 2015 il fratello di un certo Jerald Winchel racconta di come la propensione dell’attore per l’alcol lo avesse portato, una sera, ad abbandonare la vettura in una strada di Los Angeles senza riuscire a ritrovarla.  Il veicolo fu posto sotto sequestro e venduto a J. Winchel per 100 dollari a metà degli anni ’60. Il racconto del fratello di J. Winchel non corrisponde però a quanto si conosce della 43264 che non può essere stata di proprietà di O’Connor dopo il 1950.

Vista posteriore Bugatti Type 43 del 1928

Durante l’estate del 1983, W. O’Brien trova la Bugatti incatenata ad un albero nel sud della California. All’epoca appartiene ad un certo William Smith che l’aveva acquistata, nel 1980, da uno sceriffo del distretto di Los Angeles, Nicholas Nickolenko. O’Brien recupera i vari pezzi, ma muore prima di cominciare il risanamento.

Dettaglio maniglia Bugatti Type 43 del 1928

Intorno al 2008, il telaio 43264 e le altre parti Bugatti ossia le molle anteriori, il resto del pannello inferiore anteriore in alluminio, il radiatore e lo sterzo, sono venduti allo specialista inglese di restauri Robin Townsend, associato all’acquisto per il collezionista Michael Steele.

Motore Bugatti Type 43 del 1928

L’atelier di Chalford, nel Gloucestershire, avvia il recupero del telaio con ben 314 buchi da riempire. Il proprietario ha un’altra Tipo 43 su un nuovo telaio Paulin nel 1986, con telaio replica cabriolet Figoni a 2 posti che monta su quello originale. Simon Klopper, specialista olandese della Bugatti, si occupa della preparazione nel 2010 e Paul Huet rimonta la copia Figoni sul telaio 43264, dotato di un motore costruito da Laurent Rondoni nel 2005.

Vista motore Bugatti Type 43 del 1928

Nel marzo 2016 il motore funziona per la prima volta e nel giugno dello stesso anno, la cabriolet partecipa al suo primo evento ufficiale, il Rally Internazionale Bugatti in Italia.

L’analisi del veicolo rivela un telaio originale, la cui struttura marchiata 122, corrisponde al telaio 43264, motore 124.

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Foto: Bonhams Cars

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