Scoperto un buco nero supermassiccio divorare una stella ed espellere un getto diretto verso di noi permettendo per la prima volta di osservare il fenomeno in luce visibile.
Le stelle che si avvicinano troppo a un buco nero vengono schiacciate dalle forze mareali producendo un TDE, dall’inglese Tidal Disruption Event. Circa l’1% di questi casi provoca l’espulsione di getti di plasma e radiazioni dai poli del buco nero in rotazione. Nel 1971, John Wheeler introdusse il concetto di TDE con il getto (jetted-TDE) paragonando il fatto ad “un tubetto di dentifricio afferrato al centro che spruzza materia da entrambe le estremità“.
A febbraio 2022, lo Zwicky Transient Facility (ZTF), negli Stati Uniti, ha rilevato una nuova sorgente di luce visibile. chiamata AT2022cmc che ricordava un lampo di raggi gamma, la più potente fonte di luce nell’universo. Per un’osservazione dettagliata, gli astronomi hanno lanciato un’allerta attivando diversi telescopi fra cui il il Very Large Telescope dell’ESO European Southern Observatory che si è rapidamente riposizionato per sfruttare lo strumento X-shooter, uno spettroscopio a risoluzione intermedia funzionale dai raggi ultravioletti al vicino infrarosso creato in collaborazione fra Danimarca, Francia ed Italia.
I dati registrati hanno collocato la sorgente a una distanza senza precedenti quando l’universo aveva circa un terzo della sua età attuale.
Un’ampia varietà di luce, dai raggi gamma ad alta energia alle onde radio, è stata raccolta da 21 telescopi in tutto il mondo. L’equipe ha confrontato questi dati prendendo in considerazione dal collasso delle stelle alle kilonove, ma l’unico scenario corrispondente era un raro TDE con getto puntato verso di noi. Un avvenimento estremo, molto ricercato dagli scienziati che finora hanno impiegato telescopi per alta energia, raggi gamma e raggi x, mentre l’indagine su AT2022cmc rientra per la prima volta nell’ambito di una survey ottica.
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Rappresentazione grafica: ESO/M.Kornmesser
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