Il Mirador Glòries permette una vista mozzafiato a 125 metri di altezza con uno spazio riservato alle installazioni immersive.
Barcellona è una delle destinazioni preferite dagli italiani per le vacanze di Pasqua e per il ponte del 25 aprile. La città è elegante, vivace e vanta una tradizione gastronomica di primo livello. Poco distante dalla Sagrada Familia, si può approfittare di una vista a 360° salendo al trentesimo piano di uno degli edifici più alti del capoluogo catalano: la torre Glòries.
Nel cuore del distretto tecnologico 22@, il Mirador invita i visitatori a prendere coscienza della metropoli come organismo composto da tante realtà, riflettendo sulla connessione fra gli elementi del sistema urbano.
Il viaggio inizia dall’Hipermirador fino ad arrivare alla scultura Cloud Cities che consente di sospendersi come su una nube.
Il percorso comincia dal piano -1 dell’immobile ubicato in Avenida Diagonal 211. Cinque installazioni si susseguono unendo divulgazione scientifica, tecnologia ed arte. Il Prologo presenta clip inferiori al minuto con frasi accompagnate da fotografia e grafici, un’anticipazione dei ritmi della città.
La seconda parte s’intitola Barcellonesi ed è formata da un bosco di 132 delicate sculture di carta, realizzate da Joan Sallas, esposte in teche. Una visione non antropocentrica che spiega come il tessuto vivente includa flora e fauna, meduse, pollini e persino il microbioma ossia l’insieme di microrganismi (batteri, funghi, protozoi e virus) di un determinato ambiente.
Atmosfere è una mega proiezione, lunga 7 minuti, su uno schermo di 108 m2. Gli spettatori sono immersi fra cielo, vento (con rappresentazioni astratte di velocità, direzione, qualità dell’aria), mare e paesaggio sonoro. Quest’ultimo lavoro è stato realizzato dallo studio Rare Volume di New York e si basa su tre fonti: biofonia (i suoni emessi da organismi viventi non umani), geofonia o suoni della Terra ed antropofonia (i suoni prodotti dagli essere umani).
Il quinto lavoro, Sirena, è una musica autogenerativa che cambia ogni giorno a seconda della velocità del vento, del tempo, delle fasi lunari, della temperatura del mare, dei livelli di particolato (polveri sottili) nell’aria.
La cupola accoglie Cloud Cities dell’artista contemporaneo Tomás Saraceno che ha creato una scultura transitabile su cui i visitatori possono salire per ammirare Barcellona sospesi fra i 4 ed i 10 metri dal suolo.
L’opera occupa una superficie di 130 m3 ed è composta da 113 piattaforme sostenute da 5.000 nodi che uniscono 6 km di cavi in tensione.
Il mirador è un osservatorio posto alla sommità della Torre Glòries, uno degli edifici emblematici dello skyline di Barcellona. Inaugurata nel 2005, la costruzione è firmata dall’architetto francese Jean Nouvel e da b720 Arquítectos. In quel periodo sembrava che le città si dovessero riempire di strutture coniche, ad imitazione della Swiss Re Tower (soprannominata the Gherkin, il cetriolo), a Londra, progettata da Norman Foster.
La pianta ovoidale combina due cilindri concentrici sormontati da una cupola di vetro ed acciaio per un’altezza complessiva di 144 metri.
La facciata cambia tonalità passando dalle tinte calde, simbolo della terra, per raffreddarsi gradualmente verso i toni azzurri dei piani superiori che si fondono idealmente con acqua e cielo. L’architettura bioclimatica sfrutta gli elementi naturali circostanti per ottimizzare l’efficienza climatica riducendo l’impatto ambientale.
Nouvel si è basato su isolanti termici naturali e materiali come cemento, alluminio e vetro adatti alla città che beneficia di un clima mite anche d’inverno e molto caldo d’estate. Altre caratteristiche sono il buon isolamento della cupola grazie a: ventilazione naturale data da 4.400 finestre che permettono l’entrata della luce naturale riducendo i consumi energetici, vetri stratificati, uso di gas refrigeranti senza clorofluorocarburi.
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Immagini: Cloud Cities Barcelona – Studio Tomás Saraceno e Mirador torre Glòries – Le immagini sono coperte da Copyright.
Una gradevole passeggiata fra le nuvole.