
Un esemplare, con meccanica britannica e carrozzeria italiana, pronto a nuove avventure dopo anni di esposizione ed un accurato restauro.
La seconda guerra mondiale aveva lasciato il panorama automobilistico italiano in difficoltà a causa dell’inflazione e dei problemi con le forniture.
La carrozzeria Bertone corse il rischio di acquisire due telai MG TD per mostrare il proprio valore al Salone di Ginevra del 1951. Le creazioni, una coupé e una decappottabile, catturarono l’attenzione di Stanley Harold Arnolt II. Soprannominato Wacky, ossia stravagante, l’imprenditore di Chicago rimase affascinato dallo stile di Nuccio Bertone tanto da proporgli di comprare entrambe le auto, commissionandone altre 200 unità.
Arnolt aveva iniziato come importatore di marchi britannici e l’attività crebbe fino ad includere la costruzione di auto proprie.
L’industriale indirizzò il futuro progetto servendosi del telaio Bristol 404X, una versione modificata dell’originale dell’ottobre 1953, specificamente realizzata per Arnolt e caratterizzato da passo corto, motore Bristol 1971 cc, derivato da BMW, a sei cilindri in linea, cambio a quattro velocità, sospensioni a balestra trasversale e barra di torsione
L’intenzione era quella di vendere le auto finite tramite la sua concessionaria a 4.500 dollari.
Il designer Franco Scaglione creò una vettura realmente distintiva. Il motore Bristol molto alto fu una sfida risolta ingegnosamente con una presa d’aria sul cofano per abbassare la lamiera circostante, fari incassati ed un profilo dei parafanghi nettamente definito e piegato sulle ruote per distogliere l’attenzione dalla copertura del propulsore.
La configurazione Bolide strada/corsa enfatizzava la purezza sportiva, omettendo paraurti e la protezione dalle intemperie, sebbene i clienti potessero avere dotazioni migliorate optando per l’allestimento Deluxe, per un extra di 650 dollari, fino alla rara variante Coupé dal costo di ben 5.995 dollari.
La produzione finale raggiunse i 142 veicoli, di cui 12 andarono distrutti in un incendio in un magazzino di Chicago.
Ricerche indicano che sopravvivono ancora oggi circa 85 esemplari dei 130 consegnati.
I test su strada elogiarono la Arnolt-Bristol esaltandone le prestazioni, la maneggevolezza e l’agilità. Il pedigree da sportiva fu convalidato da numerosi successi nelle competizioni negli anni ’50 e ’60, tra cui il primo, secondo e quarto posto alla 12 Ore di Sebring del 1956, nella classe 2.0 litri.
Venerdì, 7 Marzo 2025, andrà all’asta di Amelia il modello Bolide con numero di telaio 3058, uno degli ultimi venduti da Arnolt. Si pensa che l’auto fosse servita come riserva della fabbrica nelle corse, prima di essere ceduta, nel 1959, ad Arthur Lancett della concessionaria Continental Motors di Reading (in Ohio) che la espose in vari eventi di corse del Midwest e nel suo showroom.
Il 16 ottobre 1987, pochi giorni prima del crollo del mercato azionario del “Black Monday”, il collezionista Ted Bernstein acquistò la Bolide dalla Continental Motors. Usandola raramente ne preservò i componenti originali, procedendo poi ad un restauro completo nei primi anni 2000.
Il dottor Bernstein curò i minimi dettagli per partecipare a corse di modelli d’epoca aggiungendo un serbatoio di sicurezza per carburante da competizione, conforme agli standard contemporanei per evitare fuoriuscite ed un sistema antincendio.
Nonostante questi adeguamenti, la Bolide fu esposta, ma non gareggiò.
Al momento della catalogazione, risultano percorse appena 14.579 miglia, circa 23.460 km. Il valore stimato del Lotto 130 è fra 250.000-300.000 dollari.
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Immagini: Broad Arrow Auctions – Hagerty
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