Un consorzio tedesco s’aggiudica il concorso per la copertura dell’Anfiteatro romano della città veneta.
L’Arena è il simbolo di Verona ed è uno dei palcoscenici di maggiore fascino al mondo oltre ad essere compreso nella Lista dei Beni Culturali Protetti dall’UNESCO.
Gli spettacoli stagionali richiedono strutture temporanee, adoperate durante il famoso Festival Lirico, show televisivi, balletti e concerti, con un palco di 1.000 metri quadrati, torri luci ed ambienti per le prove. Gli allestimenti scenici includono una platea da 2421 posti, circa 3.000 sedie metalliche che insieme alle sedute in pietra permettono una capienza di poco meno di 13.600 spettatori.
Costruito in età giulio-claudia, prima metà del I secolo d.C, nel tempo ha subito molti danni per l’abitudine di reimpiegare i materiali nell’edilizia pubblica e privata.
Nel Rinascimento diversi pittori, fra cui i fratelli Sangallo ed Andrea Palladio, ne riprodussero la maestosità, ma nel 1579 cinque arcate crollarono. Dal 1568 e durante il Seicento si rifece gran parte della gradinata, ma i lavori furono criticati già nel Settecento, soprattutto da Scipione Maffei, perché si alterò la configurazione compromettendo la comprensione della collocazione originaria della cavea senza risolvere l’impermeabilizzazione dei gradoni con le connessure che dovevano essere continuamente sigillate. Un problema che persiste ancora oggi.
Nel marzo del 2016 il Comune di Verona, con il finanziamento dell’azienda Calzedonia, ha promosso un bando internazionale per la copertura dell’edificio nel rispetto dei vincoli monumentali, paesistici ed archeologici.
Il progetto vincitore è stato quello presentato dal gruppo formato dai tedeschi gmp-Architekten von Gerkan, Marg und Partner in collaborazione con gli ingegneri della SBP-Schlaich Bergermann and Partners. Al secondo posto si è classificata la proposta di “Fly In“ che riunisce professionisti guidati dall’architetto Vincenzo Latina, mentre un raggruppamento italo-spagnolo, capitanato da Roberto Gianfranco Maria Ventura, è arrivato terzo. I premiati si sono visti riconoscere rispettivamente 40mila, 20mila e 10mila euro messi a disposizione dallo sponsor Calzedonia.
GMP ha una vasta esperienza di gestione di spazi sportivi avendo curato il design dell’Arena da Amazonia, il concept dell’Estádio Mineirão di Belo Horizonte, in Brasile, la modernizzazione dello stadio Santiago Bernabéu di Madrid.
I tedeschi si sono ispirati al velarium degli antichi romani che ricopriva gli anfiteatri. Il sistema di riavvolgimento dei teli si poggia su un anello perimetrale lungo il bordo superiore che consente lo scorrimento con un solo ordine di cavi. La chiusura verso l’emiciclo a sud-est comporta che una sezione dell’ellisse area sia sempre schermata, ma in maniera percentualmente limitata in rapporto alla superficie totale.
Il costo stimato è di circa 13,5 milioni di euro che il sindaco di Verona, Flavio Tosi, spera sia coperto dal patron di Calzedonia Sandro Veronesi dopo le opportune verifiche da parte della Soprintendenza e del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo
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Foto di: COMUNE DI VERONA – GMP ARCHITEKTEN VON GERKAN, MARG UND PARTNER
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