Il secondo martedì di ottobre si celebra il Giorno Internazionale di Ada Lovelace la prima donna che sviluppò un programma per calcolare funzioni algebriche impiegando la macchina di Babbage.
Augusta Ada King, contessa di Lovelace e figlia del poeta romantico Lord Byron, nacque a Londra il 10 dicembre del 1815. La madre Anne Isabella Milbanke, colta ereditiera, dopo il divorzio tentò di distruggere le influenze della figura paterna istruendo Ada in matematica e scienze. Un percorso inconsueto per una ragazza dell’epoca anche nell’evoluta Inghilterra.
Durante un ricevimento nel 1833, la diciottenne che incantava la corte per la grazia nel ballo incontrò Charles Babbage (1791-1871), matematico ed inventore di un calcolatore meccanico per creare tabelle di polinomi. Il prototipo della macchina differenziale ebbe però dei problemi causati dagli ingranaggi ed il governo sospese i finanziamenti.
Lo studioso, deluso per la mancata fiducia, si concentrò sull’ideazione della macchina analitica pensata per realizzare ogni genere di calcolo grazie a schede perforate come nel telaio di Joseph Marie Jacquard.
Ada rimase conquistata dall’ingegno di Babbage che ammirò l’intelligenza della donna e la sua abilità matematica, tanto da soprannominarla: L’incantatrice dei Numeri. La giovane vide il primo apparecchio e la sua mente iniziò ad immaginarne il potenziale. Nel 1835 intanto si sposò con William King, conte di Lovelace, dal quale ebbe tre figli.
Nel 1842 Charles Babbage fu invitato a parlare della macchina analitica al secondo Congresso degli Scienziati Italiani tenuto all’Accademia delle Scienze di Torino. Luigi Federico Menabrea, ingegnere e futuro Primo Ministro del Regno d’Italia, pubblicò un articolo in francese e si rivolse ad Ada per tradurre il testo in inglese. Lei aggiunse note, riflessioni ed idee sui possibili progressi che quasi triplicarono la bozza originaria dell’italiano. Il suo lavoro fu pubblicato sotto le iniziali A.A.L. (Augusta Ada Lovelace) per nascondere il fatto che l’autore fosse una donna.
Nella lunga dissertazione Ada spiegò come i codici potessero utilizzare lettere, simboli e numeri teorizzando un metodo per ripetere una serie d’istruzioni, in pratica propose un linguaggio, precursore dell’Assembly impiegato più di cento anni dopo nei computer, esercitando un’incredibile capacità visionaria per ampliarne le applicazioni. Le sue note furono catalogate dall’A alla G e nell’ultima inserì un algoritmo per la macchina analitica per generare i numeri di Bernoulli.
Ada è descritta come una persona dal carattere amabile, ricca d’immaginazione, nervosa ed appassionata. Nel 1843 Michael Faraday, fisico e chimico che scoprì le leggi dell’elettrolisi e l’induzione elettromagnetica, la definì: “Questa maga ha dominato con il suo fascino la più astratta delle scienze imparando con una forza che pochi intelletti hanno.”
Il brillante ingegno aveva però una salute cagionevole e fin da piccola incorse in dolorosi malanni sino a restare bloccata a letto, per quasi un anno, in seguito a violenti febbri provocate dal morbillo. Da adulta patì di colera, di asma e problemi digestivi che i medici curarono con laudano ed oppio. La nascita dei figli la indebolì ulteriormente e morì a soli 37 anni, il 27 novembre 1852, per un tumore uterino diagnosticato dai dottori come “isteria” e trattato con salassi che distrussero il fisico già debilitato.
Dopo un periodo di oblio, è stata riconosciuta come la prima programmatrice della storia, almeno negli aspetti teorici, dato che i computer fisicamente non esistevano ancora. Il suo merito principale fu il salto concettuale che la portò a considerare l’ipotesi di esprimere con la matematica diversi campi, fra cui la composizione musicale.
Il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha chiamato ADA il linguaggio approvato il 10 dicembre del 1980. Nel 1998 la British Computer Society ha istituito una competizione per le migliori allieve in informatica che vengono premiate con la Lovelace Medal.
Nel 2009 Suw Charman-Anderson lanciò l’iniziativa di festeggiare l’Ada Lovelace Day, il secondo martedì di ottobre, mostrando esempi di donne che si dedicano con successo alla scienza, alla tecnologia, all’ingegneria ed alla matematica. Il fine è quello d’incoraggiare giovani studentesse ad intraprendere carriere in questi campi.
Torino aderisce all’iniziativa organizzando un evento indipendente, sin dal 2012, ricco di appuntamenti e attività. La sessione della mattina del 14 ottobre è dedicata alle scolaresche. Fra i relatori Cristina Bonino laureatasi in Scienze dell’Informazione nel 1982 e fondatrice con tre soci della Consoft Sistemi che fattura 27 milioni di Euro con sedi a Torino, Milano, Roma, Genova e Tunisi.
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