Un design classico, rivisitato in chiave moderna, per rendere omaggio alle radici ingegneristiche di due leggendarie sportive del marchio inglese.
Negli anni ’50, la AC Ace era l’emblema dell’eleganza e delle prestazioni dell’automobilismo britannico, oltre ad essere il modello da cui nacque la celebre Shelby Cobra.
Presentata al British International Motor Show, nell’ottobre 1953, l’auto era una rielaborazione della LOY 500, la bella vettura sportiva progettata da John Tojeiro con la quale Cliff Davis aveva conquistato sei vittorie, quattro secondi posti nello stesso anno ed il nono posto assoluto alla Nove ore di Goodwood.
Tojeiro aveva assicurato che il telaio tubolare a longheroni della Ace godesse della stessa maneggevolezza di quelli della sua concorrenza, dotandolo di sospensioni indipendenti con balestra trasversale, sia all’avantreno che al retrotreno.
La versione di serie combinava il design di Alan Turner e la carrozzeria in alluminio di Eric George Gray.
L’influenza stilistica della Ferrari 166 MM Barchetta era ancora visibile, ma il rifacimento della parte anteriore la rendeva un originale di valore e non più una copia.
La carrozzeria bassa consentiva un eccellente controllo pur non disponendo di barra antirollio. Prodotta dal 1954 al 1963, questa splendida due posti aveva una velocità massima di circa 170 km/h.
L’AC Ace inizialmente era equipaggiata con un 6 cilindri in linea da 1991 cc, derivato da quello creato da John Weller fondatore della AC. Il propulsore era piuttosto antiquato e venne sostituito con un moderno e potente 6 cilindri da 2.0 litri della Bristol, noto come Bristol 100BHP, derivato dal BMW 328, considerato tra i migliori dell’epoca.
Il passaggio al Bristol, nel 1956, aumentò le prestazioni, permettendo all’AC Ace di raggiungere una velocità massima di 190 km/h. Nel 1961 fu introdotto un motore Ford Zephyr da 2.6 litri.
L’AC Ace non fu solo una ricercata vettura stradale, ma ebbe anche un discreto successo nelle competizioni. Nel 1959, alle 24 Ore di Le Mans si piazzò prima nella sua categoria Grand Touring 2000 ed al 7° posto assoluto.
Nel 1962, il pilota e costruttore texano Carroll Shelby convinse AC a fornirgli i telai dell’Ace su cui installò i potentissimi V8 Ford. Nasceva la Shelby Cobra, una delle più famose muscle car americane.
Quest’anno, la Ace torna con due modelli distinti, la AC Ace Classic e la AC Ace Bristol Classic, entrambi riconoscibili per l’inconfondibile estetica e per un’ingegneria all’avanguardia.
Elegante e slanciata, la nuova roadster offre linee esclusive arricchite da tecnologie e materiali high tech, come la carrozzeria in fibra di carbonio ed una moderna trasmissione.
L’AC Ace Bristol Classic presenta il caratteristico “volto sorridente”, mentre l’AC Ace Classic s’ispira all’ultima versione che segnò la fine della produzione nel 1963, contraddistinta da un frontale più aerodinamico, ripreso dalla prima generazione delle AC Cobra.
I due tipi di vettura hanno fianchi sinuosi e passaruota arrotondati. Le specifiche comprendono: 0-100 km/h in circa 4,6 secondi, coppia circa 375 Nm, potenza oltre 300 CV, peso 1.100 kg, EcoBoost 4 cilindri in linea da 2,3 litri, sistema di iniezione e gestione elettronica del motore, cambio manuale a 6 marce, telaio tubolare in acciaio da 3″
Il prezzo parte da 175.000 sterline e le prenotazioni sono già aperte. Le consegne sono previste per l’estate del 2025.
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Immagini: AC – Finarte
Una gran bella ricostruzione storica del modello.