Una camera di soli 15 kg è stata installata a bordo della ISS per riprendere la superficie terrestre monitorando mari, coste, obiettivi sensibili.
Satlantis Microsat è una compagnia spagnola specializzata nello sviluppo di micro satelliti per la sorveglianza dallo spazio con dispositivi ad alta risoluzione.
Il 20 maggio 2020 il vettore H-IIB della missione HTV-9, partito dal Centro Spaziale di Tanegashima in Giappone, ha trasportato a bordo della ISS una nuova potente camera, l’iSIM 170.
Dopo il successo mediatico della Crew Dragon, l’astronauta Christopher John Cassidy è ritornato ad essere protagonista per aver seguito l’assemblaggio dello strumento collocato nel modulo giapponese i-SEEP-KIBO della Stazione Spaziale Internazionale.
Il telescopio binoculare ottico pesa solo 15 kg ed è capace di riprendere immagini del nostro pianeta con risoluzione spaziale inferiore al metro, a 500 km di distanza, grazie ad un algoritmo proprietario che regola il sistema ottico e l’elettronica migliorando la risoluzione con un fattore pari a 2,5 con la combinazione di GSD (Ground Sample Distance) e GRD (Ground Resolved Distance), ossia la distanza minima per distinguere come entità separate due punti distinti in un’immagine acquisita via satellite.
iSIM-170 copre il range che va dalla parte visibile dello spettro elettromagnetico al vicino Infrarosso VNIR permettendo la visione pancromatica e multispettrale.
Lo strumento cattura immagini di coste, porti, frontiere, installazioni sensibili, coltivazioni. La sua utilità si estende a diversi campi, dalla sorveglianza strategica a quella per monitorare l’estensione d’incendi, sversamenti di sostanze inquinanti, tracciamento di rotte di cargo, ma anche delle isole di plastica negli oceani.
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Foto/Rendering: JAXA (Agenzia Spaziale Giapponese) – SATLANTIS
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