L’industriale australiano David Mayman ha sorvolato la baia di Sydney grazie allo “zaino-jet” JB-10 per promuovere la presentazione del documentario Own the Sky che testimonia l’avventuroso sviluppo della JetPack Aviation.
“Bisogna impegnarsi per realizzare i propri sogni”, questa è la filosofia di David Mayman, fondatore e CEO della JetPack Aviation Corporation.
L’imprenditore ha lavorato a tempo pieno a questo progetto fin dal 2011 con un piccolo team d’ingegneri di cui ha fatto parte Nelson Tyler, il creatore del primo Jet Pack indossato da Bill Suitor durante la spettacolare inaugurazione delle Olimpiadi di Los Angeles, nel 1984. Mayman e Tyler hanno elaborato diverse versioni e Tyler è il responsabile della produzione del JB9 JetPack usato da Mayman per volare intorno alla Statua della Libertà, il 3 novembre del 2015, dopo numerosi test per garantire la sicurezza della prova.
Questi dispositivi sono diventati popolari fra il 1960 ed il 1980, anche nei fumetti, ma la ridotta autonomia di volo aveva messo termine alla ricerca da parte delle forze armate degli Stati Uniti che ne erano fra i promotori.
La JetPack Aviation ha dato nuovo impulso all’industria grazie al coraggio di Mayman. Il primo tentativo di sorvolare la baia di Sydney si concluse, a causa dell’esaurimento del carburante di perossido d’idrogeno, con una rovinosa caduta in acqua del pilota che riportò ferite dovute al calore sprigionato dal propulsore.
Senza perdersi d’animo, ingegneri e piloti hanno continuato a migliorare i modelli con decollo ed atterraggio verticale (VTOL) per oltre 10 anni, fino ad arrivare ad esemplari piccoli, veloci e soprattutto affidabili. In questo modo si è giunti all’impresa della scorsa domenica, quando un orgoglioso Mayman è volato sullo sfondo dell’Opera House e dell’Harbour Bridge di Sydney sotto lo sguardo incredulo della folla adunata lungo le banchine. Il mezzo impiegato è il JB-10 con un’autonomia di 8 minuti ed un peso di 37,6 kg, Due speciali motori turbojet modificati possono essere alimentati con cherosene (come nella prova a Sydney) o diesel, con una velocità massima di 193 km all’ora. Il pilota visualizza i principali parametri su un display, mentre un sofisticato computer di bordo elabora i vari dati. Il prezzo per un trasporto del genere è di 295.000 dollari.
La grande visibilità è servita per promuovere la proiezione del documentario Own the Sky firmato da Gregory Read che ha seguito, negli anni, i tentativi dell’imprenditore/pilota registrando i momenti pericolosi, ma anche quelli più divertenti, di un’avventura emozionante.
JPA ha sede a Los Angeles, ma ha effettuato una serie di dimostrazioni in tutto il mondo, fra cui New York, Monaco, Cannes, Tokyo, Abu Dhabi ed il Festival di velocità di Goodwood in Gran Bretagna confermando l’interesse per dar vita ad una JetPack Racing League.
Dallo scorso anno, l’impresa sta sviluppando una moto volante, chiamata SpeederTM, destinata a rivoluzionare il modo in cui soccorrere i feriti arrivando rapidamente persino in zone dove il traffico o la mancanza di vie di comunicazioni ostacolerebbero i mezzi tradizionali. Lo Speeder Cargo è invece pensato per un trasporto di merci in totale autonomia.
A parte gli usi militari, i Jet Pack sono utilizzabili anche per divertimento come si è visto di recente con un altro inventore/imprenditore Franky Zapata che ha entusiasmato il pubblico e le autorità durante la parata dello scorso 14 luglio a Parigi, fallendo però la sfida di attraversare la Manica, giovedì 25 luglio.
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Immagini di: JETPACK AVIATION
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