Un aliscafo a forma di auto, con motori elettrici silenziosi e ad emissioni zero, velocizzerà la mobilità su fiumi e laghi con un servizio di taxi sull’acqua.
Le antiche civiltà sceglievano di stanziarsi vicino a sorgenti d’acqua dando origine a metropoli come Londra, Parigi, Roma, Lione, Ginevra e le città anseatiche tedesche. Nel 2050 si prevede la circolazione di 4 miliardi di auto ed anche se fossero tutte ad idrogeno o elettriche rimarrebbe il problema degli ingorghi di traffico. I corsi d’acqua rappresentano invece una valida alternativa da sfruttare grazie all’applicazione delle più recenti ed ecologiche tecnologie.
Uno staff d’ingegneri ha avviato un progetto innovativo con piccoli battelli destinati ad un trasporto autonomo e rispettoso dell’ambiente. Il navigatore Alain Thébault, inventore del trimarano Hydroptère ed il socio svedese Anders Bringdal, primatista mondiale di velocità con il windsurf, hanno creato un mezzo adatto alle vie navigabili.
Il Seabubbles è dotato di due motori elettrici ad emissioni zero che non fanno rumore e non producono onde. Quando arriva a 10 km/h, l’auto-bolla si solleva dolcemente sulle idroali, come un aliscafo, per evitare il rollio delle onde. Una volta giunta a destinazione, la navetta rallenta per abbassarsi a livello dell’acqua ed attraccare al pontile. La struttura portante è realizzata con una combinazione fra fibra di carbonio e vetro per ottimizzare resistenza e leggerezza pensando ai consumi.
Il sistema di propulsione e quello idraulico provengono dall’industria navale, l’abitacolo aperto o chiuso, a 4 o 12 posti oltre al pilota, ha linee automobilistiche mentre i piani alari sono stati ideati dagli ingegneri aeronautici che hanno lavorato all’Hydroptère.
Il Seabubbles si presta ad un utilizzo come navetta/taxi. Le caratteristiche del mezzo per il momento rendono preferibile la navigazione su laghi e vie fluviali, ma non si escludono miglioramenti che possano allargare il campo d’applicazione.
Il design della stazione di ricarica è stato affidato all’architetto oceanografo Jacques Rougerie specializzato in installazioni sottomarine. Il dock è uno dei punti di forza dell’imbarcazione ed ospita idrogeneratori, con motori a turbina sommersi che sfruttano la corrente, pannelli solari e generatori eolici per produrre energia da stoccare in batterie al litio. Una volta a regime, una società navigatrice potrà far uscire 10 “bolle” al giorno.
Il progetto include una App per le prenotazioni online con un sistema di geolocalizzazione che permette all’utente d’individuare il Dock più vicino per fissare un posto in funzione della destinazione e dell’orario.
Nel cantiere di Ecublens, nei pressi di Losanna (Svizzera), si preparano alle dimostrazioni richieste da tutto il mondo. A Parigi, con il sindaco Anne Hidalgo fortemente impegnata a combattere le emissioni di CO2, si stanno conducendo i test per ottenere le autorizzazioni necessarie alla navigazione nel rispetto dei rigorosi limiti di velocità imposti sulla Senna. Londra ha confermato il suo interessamento consentendo tra l’altro una velocità più elevata grazie alla maggiore portata del Tamigi. La start-up ha richiamato una vasta attenzione. da San Francisco, all’Australia, dalla Russia a Singapore e Dubai. Mark Zuckerberg sembra motivato a comprare dei modelli per metterli a disposizione dei suoi impiegati sul tratto San Francisco-Menlo Park, mentre alcuni team potrebbero integrare la guida autonoma.
Perché non pensarlo nella laguna veneta dove l’inquinamento sta progressivamente rovinando una città unica nel suo genere?
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Foto di: SEABUBBLES
Vorrei vedere un test, il produttore non menziona dati importanti.