Come illuminare uno scenario classico con proiettori tradizionali.
Spotlight è un’azienda famigliare italiana fondata nel 1969 che progetta e produce proiettori, dagli alogeni ai LED, per il mondo dello spettacolo. I fari tipicamente da teatro sono usati anche in ambito televisivo, musicale, esposizioni ed installazioni architetturali.
La società ha sviluppato partnership per distribuire in maniera esclusiva, in Italia, marchi per prodotti complementari come i motori Chain Master, tralicci Eurotruss, macchine per il fumo, media server GreenHippo e le console Vector della Compulite.
L’Italia ha alcuni dei più bei teatri classici al mondo, fra cui quello romano (Il primo impianto potrebbe risalire ai greci, ma i resti attuali sono di epoca romana, ndr) di Taormina. La stagione inizia con la settimana del cinema internazionale Film Fest per poi proseguire con concerti e lirica. Giuseppe Sapuppo del service luci G.E.C.A. ci parla delle esigenze di una struttura che ospita diverse tipologie di eventi.
“Con altri tre soci, Claudio Mazza, Vincenzo Bambara e Giuseppe Sterrantino, abbiamo costituito dal 1985 l’azienda che si occupa dell’illuminazione di servizio e di tutti gli spettacoli, tranne i live di musica leggera, del teatro di Taormina. La programmazione parte a giugno per terminare verso la fine di settembre. Si lavora all’aperto e su un impianto che ha caratteristiche uniche. La cavea ha una capienza massima di 7000 posti che per questioni di sicurezza è limitata a 4.500 persone. Il porticato del fondale si apre al centro su uno scenario naturale incredibile, con vista sull’Etna e sul Mar Ionio.”
Quali posizionamenti permettono i resti archeologici?
“Per prima cosa bisogna pensare che le visite turistiche sono aperte tutto l’anno ed i proiettori devono rispettare le misure di sicurezza ed i vincoli della sovrintendenza per la tutela dei beni artistici. Il palco ha una profondità di 11,90 metri per 22m di larghezza al proscenio. Non disponiamo di un’americana centrale per gli appendimenti, ma sfruttiamo due torri frontali e l’illuminazione di taglio laterale con altre due torri. Noi preferiamo impiegare le alogene ed usiamo gli apparecchi Spotlight che ci offrono grande affidabilità anche sulle distanze elevate.”
Nel 2017 quali lavori avete seguito?
“Quest’anno abbiamo fatto il Film Fest, La Bohème con la regia di Enrico Castiglione ed i costumi di Sonia Cammarata, il concerto sinfonico diretto da Zubin Mehta con la fondazione Teatro Massimo di Palermo e l’Aida prodotta dall’associazione Taormina Opera Stars che ha fatto registrare il tutto esaurito nelle due date del 19 e del 21 agosto.”
Che tipo di luci avete realizzato per Aida?
“Il cast era di grandi professionisti. Aida era Marianna Cappellani e la regia era firmata da Carmela Apollonio che ha avuto fiducia nella nostra esperienza permettendoci di ottimizzare i tempi. Come fari c’erano 120 PAR da 1000w (lampada Cp 60), fra i diffusori 24 domino Spotlight a terra di controluce sui ruderi e 6 Cycloled 300w RGBw, sempre della Spotlight, mentre sul frontale avevo 20 pc da 2000w.
Dodici sagomatori da 2000w e dieci sagomatori da 1000w hanno coperto il palco consentendo di valorizzare certi momenti. Ad esempio la scena finale era tutta al buio con solo 4 sagomatori di controluce sui muri del teatro, per aumentare la drammaticità della situazione, con la sacerdotessa isolata in alto ed i corpi di Aida e Radames nella tomba.”
Ogni messa in scena richiede una personalizzazione. Avete dovuto risolvere problemi particolari?
“Le torri erano più indietro rispetto alla scenografia con la complicazione delle ombre degli obelischi. Potendo entrare solo di taglio, ci siamo aiutati con altre luci e gelatine per ammorbidire gli elementi decorativi verticali che caratterizzavano l’ambientazione.”
Se siete appassionati di teatro e di lirica, non perdetevi uno degli appuntamenti della prossima stagione.
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