Dialoghi sul futuro della comunicazione in televisione, radio e giornali per confrontarsi con il mercato internazionale.
Dogliani, nel cuore delle Langhe piemontesi, dal 5 all’8 maggio 2016 è stata la sede del Festival della Tv e dei Nuovi Media, un’occasione unica nel panorama italiano per dibattere sulle opportunità offerte dall’evoluzione dei mezzi digitali.
L’evento ideato da Simona Arpellino e Federica Mariani è giunto alla sua quinta edizione con un successo sempre crescente. Nell’accogliente piazza Umberto I, il pubblico ha avuto la possibilità d’incontrare i protagonisti delle trasmissioni preferite, ma anche i responsabili editoriali ed i creativi che hanno il compito di progettare i palinsesti dei principali canali televisivi.
Capita così di vedere popolari dj informarsi sulla ricetta per i tajarin, la pasta lunga all’uovo tipica del Piemonte o potenti manager alla ricerca di uno snack alla crema di cacao e nocciole più famosa al mondo, nata da queste parti e vanto produttivo del Made in Italy, mentre le birre artigianali fanno concorrenza al rinomato dolcetto dei vigneti locali.
Il tema di quest’anno era rivolto al futuro con una riflessione sull’importanza d’investire in cultura, argomento discusso nella serata d’apertura di giovedì 5 maggio dal Ministro Dario Franceschini e da Carlo De Benedetti, Presidente del Gruppo L’Espresso.
Le nuove generazioni sono chiamate ad affrontare un cambiamento di tutto lo scenario, come ha ricordato Aldo Grasso, docente universitario e critico del “Corriere della Sera“. Le provocazioni del professore hanno vivacizzato un interessante incontro dedicato alle sfide dell’editoria televisiva al quale hanno partecipato: Kathryn Fink (Amministratore Delegato di Fox International Channels Italy), Monica Maggioni (Presidente della Rai e Vicepresidente dell’EBU – European Broadcasting Company), Marinella Soldi (Amministratore Delegato Italia e Direttore Generale di Discovery Networks Sud Europa), Andrea Zappia (Amministratore Delegato di Sky Italia).
Il canone Rai rimane una delle tasse più odiate e con grande onestà intellettuale Monica Maggioni ha riconosciuto che in alcune circostanze l’azienda non è riuscita a trasmettere i propri valori. Andrea Zappia ha detto che il vero problema non è la presenza di pubblicità nei canali della RAI, ma l’utilizzo delle risorse a disposizione. Tutti sarebbero probabilmente più contenti se il 100% degli introiti derivanti da un’imposizione fiscale fossero impiegati per fare informazione, documentari, intrattenimento con produzioni interamente italiane per reinvestire in lavoro e creatività nel nostro paese.
Il modello di riferimento non può che essere la BBC che ha iniziato gradualmente per arrivare a comprare sempre meno valorizzando le risorse nazionali. Il numeroso pubblico presente in sala ha approvato con un applauso e qualche battuta su discutibili ospitate in programmi finanziati con soldi dei contribuenti.
A fronte di una serialità tradizionalista, replicata fino a diventare un esercizio zen secondo il celebre critico del Corriere, il linguaggio si è rinnovato con l’apporto di Sky e Fox. La prima ha affrontato i rischi di produrre serie come Romanzo Criminale, Gomorra e 1992 che sono state rivendute all’estero grazie ad una qualità di livello internazionale. Kathryn Fink ha invece parlato del veloce apprezzamento di un linguaggio differente, introdotto dieci anni fa da Fox, capace di generare un forte impatto su recenti trasmissioni nostrane che si avvicinano alla modernità delle serie americane.
Marinella Soldi, manager italiana formatasi in Inghilterra responsabile di Real Time, Discovery, DMAX, ha sottolineato il valore della progettualità di un brand che fidelizzi il pubblico per fronteggiare l’incredibile frammentazione destinata ad aumentare ulteriormente. Il successo del Canale 31 è stato costruito per attrarre persone che hanno imparato a fidarsi nel tempo perché si fa riferimento all’universalità dei sentimenti nonostante le storie si svolgano in situazioni diverse dal nostro paese.
Zappia ha poi ricordato come le innovazioni tecnologiche, ad esempio le proposte On-Demand e On-the Go, arrivino a grandi blocchi mentre l’evoluzione dei contenuti si distribuisce su una quantità più elevata di risultati. La qualità ed il rischio sostenuto da alcuni autori ci permettono di fruire di nuovi percorsi anche su materiali tradizionali.
Il fitto calendario d’appuntamenti del Festival ha offerto per tutto il week-end approfondimenti ed occasioni d’intrattenimento oltre alla possibilità di avvicinare i propri beniamini, fra cui: Renzo Arbore e Nino Frassica, Giovanni Minoli. Vittorio Zucconi, Carlo Cracco, Andrea Mainardi, Linus, Nicola Savino ed Alessandro Cattelan.
Sulla nostra pagina Facebook e sul canale YouTube trovate il video con le interviste ai protagonisti della manifestazione.
RIPRODUZIONE RISERVATA – © SHOWTECHIES – Simona Braga
Foto/Video di: SHOWTECHIES – Simona Braga
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