Prince è morto a 57 anni nella sua casa studio a Paisley Park.
Continua l’anno nero per la musica, dopo la scomparsa di David Bowie, del chitarrista Glenn Frey degli Eagles ed il suicidio di Keith Emerson, il corpo senza vita di Prince è stato trovato nella sua abitazione in Minnesota. Sconosciute finora le cause, ma il 15 aprile il suo aereo privato ha effettuato un atterraggio di emergenza per un grave problema di salute del cantante ricoverato con urgenza in ospedale. Il suo staff aveva parlato di una banale influenza, ma il portale ’TMZ’ avanza l’ipotesi di un’overdose di oppiacei.
Il folletto di Minneapolis, dove era nato il 7 giugno 1958, ha rinnovato la musica fondendo jazz, soul e funk anche grazie all’esperienza ereditata dal padre, pianista jazz e coautore di alcuni suoi grandi successi.
Il 1984 è il momento del trionfo di Purple Rain, il suo sesto lavoro e colonna sonora dell’omonimo rock-opera film. Il sound è ancora attuale con titoli come Let’s go crazy, When doves cry e la stessa Purple Rain registrata live, il 3 agosto del 1983, nel First Avenue Club di Minneapolis. Esattamente un anno dopo Purple Rain debutta in 900 teatri e ripaga i costi di 7 milioni dollari nel primo week-end per raggiungere i 70 milioni e vendere oltre 20 milioni di copie dell’album arrivando a piazzarsi in cima alle classifiche dei singoli, degli album e dei film. Solo i Beatles erano riusciti ad ottenere lo stesso risultato.
Nel 1985 fa uscire Around the World in a day seguito da Parade nel 1986 che anticipa un altro dei suoi trionfi, Sign o’the Times del 1987 dove emergono le riflessioni su tematiche sociali e sull’oppressione degli afroamericani negli Stati Uniti. Nel 1989 firma la colonna sonora del Batman diretto da Tim Burton.
L’apice della sua carriera è fra il 1984 ed il 1995 quando la battaglia con la casa discografica Warner Bros sembra forzare il talento verso scelte psichedeliche ed estreme. Era l’epoca in cui dichiara morto Prince e pretende che si rivolgano a lui come The Artists o TAFKAP (The Artist Formerly Known As Prince). Fu il primo a ribellarsi alle logiche delle multinazionali, ma anche se rivendicava la propria libertà artistica, il problema era economico non volendo guadagnare meno dei 100 milioni di dollari concessi a Madonna che registrava per la stessa etichetta.
I Pink Floyd e Prince sono gli artisti che hanno rivoluzionato lo show-design mettendo in scena le emozioni con musica e luce. Gli assoli di chitarra di Prince erano accompagnati da luci lavender e bianche che fendevano l’aria. Sono gli anni in cui i set stavano per essere trasformati dai motorizzati, ma i vecchi tradizionali PAR in controluce sulle truss con i loro semplici fade sugli accordi inconsueti e tiratissimi rimangono nella mente dei light-designer che hanno imparato cosa si poteva fare su un palco rock.
Grazie Prince “We love you very, very much.”
RIPRODUZIONE RISERVATA – © SHOWTECHIES – Simona Braga
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