Gli europei alla conquista di Marte con moduli realizzati alla Thales Alenia Space di Torino e tre ricercatrici italiane a coordinare la strumentazione.
Lunedì 14 marzo alle 10.31, ora italiana, dalla base di lancio di Baikonur in Kazakistan è partito il vettore Proton-M con destinazione il pianeta rosso che raggiungerà il prossimo ottobre.
La missione ExoMars è un programma dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) in collaborazione con la russa Roscomos con l’obiettivo di cercare vita su Marte oltre allo studio della composizione geofisica e geochimica. Il prefisso “exo” fa riferimento all’esobiologia ossia la disciplina che si propone d’indagare l’esistenza di organismi viventi nei corpi celesti.
Il progetto è suddiviso in due fasi. Nella prima la sonda TGO si collocherà nell’orbita di Marte per rilevare la presenza di metano ed altri gas come indizi di vita, mentre il modulo EDM contenente la stazione meteo Dreams e vari strumenti atterrerà sul pianeta. Nella seconda parte, prevista per maggio 2018, si porterà un innovativo rover dotato di tecnologie capaci di analizzare il suolo.
Thales Alenia Space è il principale fornitore di quest’impresa con l’incarico d’ideare e costruire, nella sede di Torino, l’EDM soprannominato Schiaparelli in onore dell’astronomo piemontese Giovanni Schiaparelli che si dedicò alla conoscenza del pianeta nell’Ottocento. Il modulo utilizzerà l’aerofrenata per ridurre la velocità ed iniziare la discesa in sicurezza, aiutato da un paracadute e da un sistema di razzi. La filiale francese della Thales Alenia Space si è invece occupata del Trace Gas Orbiter (TGO).
Per il rover sarà la filiale italiana a sviluppare la navigazione, il sistema di guida ed il laboratorio per le analisi integrato nel veicolo equipaggiato con un perforatore per eseguire carotaggi fino ad una profondità di due metri.
Il contributo scientifico italiano è importante in tutti i settori. In particolare la Dottoressa Francesca Esposito dell’INAF/Osservatorio Astronomico di Napoli segue il DREAMS (Dust characterization, Risk assessment and Environment Analyser on the Martian Surface) composto da un insieme di sensori per la misura del campo elettrico atmosferico e di parametri meteorologici come pressione, temperatura, umidità, velocità e direzione del vento.
La Dottoressa Francesca Ferri del CISAS dell’Università di Padova si occupa di AMELIA (Atmospheric Mars Entry and Landing Investigation and Analysis) ossia della modellistica dell’atmosfera marziana con l’impiego dei dati raccolti dal lander Schiaparelli. La Dottoressa Maria Cristina De Sanctis, INAF/IAPS Roma Divisione Sistemi Avionici e Spaziali di Finmeccanica, è la responsabile del MA_MISS (Mars Multispectral Imager for Subsurface Studies), lo spettrometro dedicato all’evoluzione geologica e biologica del sottosuolo inserito all’interno del perforatore del rover.
La comunità scientifica europea sta dimostrando il proprio valore con questa avventura che apre le porte a nuove scoperte e con orgoglio l’Italia è in prima linea.
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Foto di: AGENZIA SPAZIALE EUROPEA (ESA) – THALES ALENIA SPACE
Vorrei sapere come faranno a risolvere il problema dell’invecchiamento precoce? E’ impossibile se non risolvono il problema della gravità
Via, via, tutti via di qua prima dei vari Putin, Zelensky, Biden, Draghi, Macron, Conte, BoJo. Anzi sai che vi dico e se spedissimo loro su Marte?