
L’Esposizione Universale di Osaka permette di conoscere la storia millenaria e le prospettive di crescita della nazione asiatica.
La Repubblica dell’Uzbekistan, ex Unione Sovietica, si trova nell’Asia Centrale, senza sbocchi sul mare, confinante con Kazakistan, Turkmenistan, Kirghizistan, Tagikistan e Afghanistan, in un’area di steppe, deserti e fertili valli fluviali.
La ricchezza architetturale della regione fa rivivere un’atmosfera da “Le Mille e Una notte“, con mausolei, torri, moschee e luoghi legati alla mitica Via della Seta, l’antica rotta commerciale che collegava il Mediterraneo alla Cina. Samarcanda e Bukhara, entrambe riconosciute come Patrimoni dell’Umanità dall’UNESCO, sono le principali mete turistiche.
Lo studio tedesco, con sede a Stoccarda, Atelier Brückner è stato incaricato di realizzare il padiglione chiamato il “Giardino della conoscenza” per l’Expo 2025 di Osaka.
La struttura su due piani occupa 635 metri quadrati per un’altezza di 11,6 metri.
Il design riflette l’artigianato uzbeko reinterpretato in un’architettura contemporanea e sostenibile ed in quest’ottica, i visitatori possono persino tracciare, via app, la provenienza del sugi, una varietà autoctona di cedro della regione di Osaka, impiegato nella costruzione.
Lo spazio è un’istantanea archetipica del paesaggio con la base, in mattoni e argilla, a rappresentare la terra, le radici e l’eredità storica.
La terrazza superiore si erge come una scultura in legno, alta 8 metri, a simboleggiare una foresta di colonne che richiamano gli elementi verticali caratteristici di templi e palazzi. L’estensione aperta, trasparente ed accessibile incarna il libero scambio d’idee.
All’interno, una mostra si concentra sugli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile 4, 7 e 9 (Istruzione, Energia pulita, Industria/Innovazione/Infrastrutture) dimostrando come questi punti siano fondamentali per il progresso sociale.
L’evoluzione dell’Uzbekistan è resa attraverso modelli 3D interattivi, infografiche animate e proiezioni di Pepper’s Ghost, una tecnica illusoria usata in teatro o nelle esibizioni di magia che sfrutta lastre di vetro e l’illuminazione per far apparire e scomparire oggetti.
Il piano terra, The Soil, ospita iniziative di riferimento che rendono tangibile la transizione verso un’economia verde, quali energie rinnovabili ed edilizia a basso consumo energetico.
La sezione dedicata alle infrastrutture mostra, ad esempio, la riqualificazione del Mar d’Aral con il sostegno del governo giapponese.
L’innovazione si fonde con l’artigianato tradizionale grazie a moderni metodi di apprendimento, con programmi di formazione per giovani artisti e progetti di restauro di monumenti come la Moschea di Bibi-Khanym, in cui avanzate tecnologie aiutano a preservare i manufatti del passato.
Uno dei punti salienti è l’incubatore, una piattaforma mobile al centro del padiglione che guida i visitatori attraverso un’installazione immersiva a 360°, della durata di tre minuti.
Il viaggio inizia con la germinazione dei “semi della conoscenza“, radici luminose che si evolvono in animazioni delle madrase del Registan, modificandosi in costruzioni reali nel vasto paesaggio naturale.
L’identità visiva si basa sugli ornamenti tradizionali ispirati all’intaglio Ganch, una delle forme più antiche e raffinate di arte dell’Uzbekistan con cui sono stati creati delicati decori, oltre a scritte, icone ed elementi di orientamento. Questi sono in parte tridimensionali, in parte integrati direttamente nelle pareti, stabilendo un dialogo tra spazio e grafica.
Alla fine della Expo, materiali come legno, argilla, mattoni, ghiaia e terra sono completamente riciclabili, mentre la scultura in legno può essere smontata in unità modulari e riutilizzata.
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Immagini: Atelier Brückner – Cultural Heritage of Uzbekistan – Expo Osaka 2025 – National Uzbekistan Tourist Information –
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