Scoperta una stella sopravvissuta con una velocità di rotazione insolitamente rapida che può essere spiegata solo se alimentata del gas espulso durante una fusione.
Nel 2019, gli astronomi hanno individuato un nuovo tipo di sistema stellare binario caratterizzato da una velocità di rotazione circa 10 volte superiore al normale. Queste stelle sono state chiamate “blue lurker” perché si nascondono in bella vista, dal verbo inglese lurk (rimanere nascosto) e sono difficili da distinguere nel loro contesto.
Il ritrovamento è stato reso possibile da Hubble che ha consentito l’esplorazione approfondita dell’ammasso stellare aperto M67, a circa 2.800 anni luce di distanza.
Il nostro sole è una stella solitaria, ma almeno metà delle stelle nella nostra galassia hanno compagne binarie.
Emily Leiner, professoressa associata presso l’Illinois Institute of Technology di Chicago, ha analizzato una storia evolutiva molto complicata, riguardante un sistema che un tempo conteneva tre stelle in orbita parallela.
Il lurker blu originariamente girava più lentamente ed orbitava attorno ad un sistema binario costituito da due stelle simili al Sole.
I dati di Hubble mostrano che le stelle hanno avuto una vita tumultuosa. Circa 500 milioni di anni fa due delle stelle si sono fuse in una più massiccia che alla fine si è esaurita ed è collassata in una nana bianca insolitamente massiccia.
Il termine “blu” è però improprio dato che il colore della stella si fonde con tutte le altre stelle quasi come se fosse “in agguato”.
Leiner ha spiegato che questi sistemi multipli sono piuttosto comuni e porteranno a risultati interessanti, pur non avendo ancora un modello che possa collegare in modo affidabile tutte le fasi dell’evoluzione.
Hubble ha osservato la stella compagna nana bianca attorno alla quale orbita il lurker. La spettroscopia ultravioletta ha rivelato che la nana bianca è molto calda, fino a 23.000 gradi Fahrenheit (circa tre volte la temperatura superficiale del Sole), con un peso massimo di 0,72 masse solari.
Secondo la teoria, le nane bianche calde in M67 dovrebbero avere solo circa 0,5 masse solari. Questa è la prova che l’oggetto preso in considerazione è il sottoprodotto della fusione di due stelle di un sistema triplo. Questi ultimi sono circa il 10 percento della popolazione di stelle simili al Sole.
Nella rappresentazione artistica di copertina, sono riassunte le varie fasi di una stella “Blue Lurker” in un sistema triplo.
Riquadro 1: il sistema triplo con tre stelle simili al Sole. Due orbitano molto vicine, la terza ha un’orbita molto più ampia.
Riquadro 2: La coppia di stelle vicine si avvolge a spirale e si fonde per formare un’altra stella massiccia.
Riquadro 3: La stella fusa si evolve in una stella gigante. Durante l’espansione, parte del materiale cade sulla compagna esterna ingrandendola ed aumentandone la velocità di rotazione.
Riquadri 4-5: La stella centrale, nata dalla fusione, si esaurisce e forma una nana bianca massiccia, mentre quella esterna si avvolge a spirale verso la nana bianca, creando un sistema binario con un’orbita più stretta.
Riquadro 6: La stella esterna sopravvissuta è molto simile al nostro Sole ed è soprannominata “blue lurker”.
Lo studio della Dr.ssa Emily Leiner è consultabile a questo link.
RIPRODUZIONE RISERVATA – © 2025 SHOWTECHIES – Quando la Tecnologia è spettacolo™ – E’ vietata la riproduzione e redistribuzione, anche parziale, dell’articolo senza autorizzazione scritta. Se desideri riprodurre i contenuti pubblicati, contattaci.
Concept Artistico: NASA, ESA, Leah Hustak (STScI) – Sloan Digital Sky Survey
Commenta per primo