Un’esclusiva supercar usata per il collaudo e le certificazioni di fabbrica va all’asta da Bonhams.
Il 12 agosto 1994, l’appena ventiduenne Christian von Koenigsegg, figlio di un affermato imprenditore di origine tedesca, fonda la sua società per produrre automobili a Olofström, in Svezia. E’ la realizzazione di un sogno nato quando, da bambino, aveva visto il cartone animato norvegese Flåklypa Grand Prix, in cui un meccanico locale decide di prepararsi la propria auto per correre a Le Mans.
Fin da subito, il giovane si prefigge di costruire la migliore sportiva del mondo.
Nonostante l’inesperienza ed i capitali limitati, il marchio Koenigsegg riesce a ritagliarsi un posto fra i produttori di supercar nel giro di un decennio, stabilendo persino il Guinness World Record, il 28 febbraio 2005, quando fa segnare i 387,866 km/h sul circuito di Nardò, in Italia, scalzando la McLaren F1, precedente titolare del primato. A settembre dello stesso anno, sarà la Bugatti Veyron ad imporsi raggiungendo i 408,47 km/h.
Un bel passo in avanti dai tempi in cui Christian von Koenigsegg modella tutto a mano, insieme ad alcuni amici che lo aiutano per una paga minima, arrivando a completare il primo prototipo solo due anni dopo l’avvio dell’attività.
Proprio come le sue vetture, la società avanza rapidamente iniziando, nel 2002, la produzione in serie del modello CC8S.
Nel 2003, un incendio provoca il trasferimento del quartier generale nell’attuale base di Ängelholm, convertendo un campo d’aviazione abbandonato da cui eredita l’emblema del fantasma che viene riportato sul finestrino sopra il vano motore.
Nella primavera del 2004, esce la CCR, ex-detentrice del record del mondo. L’anno seguente è la volta della CCXR, una versione da 1.018 CV, alimentata dal motore in-house V8 biturbo da 4,7 litri, in grado di funzionare con il carburante E85. Uno sviluppo pionieristico che la rende la prima supercar verde al mondo. Nel marzo 2009, la rivista Forbes classifica la CCX fra le più belle auto al mondo.
Il 12 dicembre 2024, all’asta di Londra in New Bond Street, Bonhams mette in vendita un raro esemplare di prova di fabbrica. Un evento di eccezionale interesse per i collezionisti esigenti.
La coupé, con telaio YT9M2G0V8H5007031, è acquistata nuova dal maggiore azionista, di quel periodo, della Koenigsegg Automotive, il signor Bård Eker, il cui nome compare su una portiera.
Sembra probabile che questa Koenigsegg non sia ancora una CCX totalmente specificata quando appare per la prima volta, ma piuttosto un prototipo CCR/CCX ulteriormente progredito.
L’assenza delle targhette identificative si somma a caratteristiche uniche, come le prese d’aria subito dietro i passaruota anteriori diverse da quelle di qualsiasi altra Koenigsegg e l’originale posizionamento degli ugelli lavavetri rispetto ad altre CCX. Data la riconoscibilità e l’assenza di avvistamenti, si può supporre una lunga sosta in fabbrica.
Nell’aprile del 2012, la vettura riemerge durante la manifestazione Gran Turismo Nürburgring, schierata da Eker Performance, all’epoca rappresentante ufficiale del marchio per la Norvegia.
Il proprietario la mostra anche in altre occasioni, come il festival di Rudskogen nell’agosto 2012 dove si affianca ad una CCGT, una CCR, una CCX ed una Agera R. Dopo il 2013, non è più vista su strada, rimanendo protetta in un deposito del circuito di Rudskogen.
Esternamente risaltano alcuni elementi, fra cui il colore della carrozzeria Satin Black, le scritte sulla fiancata Streetfighter 7031 e Koenigsegg Official Test Car, le minigonne laterali e lo splitter anteriore rifiniti in argento, come visto spesso sulle CCR e non in carbonio, con rivestimento trasparente, come nella maggior parte delle CCX.
Ora l’auto sfoggia stemmi CCXR in argento sui lati e doppie strisce bianche lungo i bordi esterni.
Il gruppo ottico posteriore, con una luce rossa e due luci bianche, si distingue per la configurazione, oltre a rispondere ad esigenze aerodinamiche e funzionali.
Gli interni sono in pelle grigio scuro con accenti in Alcantara grigio chiaro, a cui si aggiungono componenti in fibra di carbonio.
I sedili presentano una curiosità: la parte che sostiene le gambe del passeggero è nera, mentre quella lato conducente è grigio scuro.
La console centrale è progettata per integrarsi perfettamente nello stile dell’abitacolo, seguendo linee pulite e futuristiche, in armonia con il design del cruscotto in fibra di carbonio.
Il sistema di infotainment è quello introdotto sul telaio numero “7063”, il quadro strumenti Stack è come quello delle CC8S, CCR e delle prime CCX, fino al telaio “7048”.
Sebbene costruita per eccellere in pista, una Koenigsegg è comunque un mezzo comodo per viaggiare ad alta velocità su lunghe distanze.
La quotazione si aggira intorno a 1.700.000 – 2.200.000 euro.
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Foto: Bonhams Cars
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