L’ISOLA DI PLASTICA NEL PACIFICO SI PUO’ RIMUOVERE

Rifiuti di plastica raccolti da The Ocean Cleanup

Il costo della rimozione dei rifiuti galleggianti comporta un investimento minimo in rapporto alle conseguenze economiche ed ecologiche, valutate trilioni di dollari, su eco-sistema, pesca, turismo, biodiversità.

La plastica negli oceani si accumula in cinque grandi chiazze di rifiuti, la maggiore delle quali è la Grande Chiazza del Pacifico (GPGP – Great Pacific Garbage Patch), situata tra le Hawaii e la California, nota anche come Pacific trash vortex o Great Pac Patch.

I rifiuti galleggianti intrappolati in queste aree continueranno a circolare finché non si degraderanno in pezzi sempre più piccoli, rendendo più difficile il recupero e più facile che vengano scambiati per cibo dalla fauna marina, fino a trasformarsi in microplastiche aggravando le conseguenze per la salute umana e per l’ambiente.

Nel rapporto del WWF Plastics: The costs to society, the environment and the economysi trova una valutazione dettagliata del costo dell’inquinamento da plastica, prendendo in considerazione i danni economici, ambientali e sociali, per una stima complessiva di circa a 2,5 trilioni di dollari.

Per risolvere il problema, bisogna impedire che altra plastica confluisca negli oceani e pulire ciò che è già presente.

Due navi The Ocean Cleanup che procedono allineate per raggruppare e raccogliere i rifiuti in mare

Dopo sei anni, le navi di The Ocean Cleanup sono tornate a San Francisco con la conoscenza e l’esperienza per vincere la sfida della rimozione in 10 anni, con un costo di 7,5 miliardi di dollari.

Il Sistema 03, è l’ultimo perfezionamento della tecnologia dell’organizzazione fondata nel 2013 dall’olandese Boyan Slat.

La strategia è suddivisa fra soluzioni Interceptor™ per fermare ed estrarre la plastica dai fiumi e la pulizia nei mari dove la principale criticità è la vastità dell’area d’intervento.

Srotolamento in mare della rete per convogliare i rifiuti

Le correnti nella zona della grande isola di plastica creano hotspot naturali che cambiano costantemente. La modellazione computazionale aiuta a localizzare i punti nevralgici in cui concentrarsi per asportare grandi quantità.

Barriera a forma di U formata dalle navi di raccolta

Il metodo adottato da due navi prevede la realizzazione di una barriera (lunga 2,2 km nel Sistema 03) a forma di U che guida i rifiuti verso una zona di ritenzione centrale.

Rifiuti issati a bordo della nave di raccolta della The Ocean Cleanup

A maggio 2024, l’organizzazione ha raccolto oltre 12 milioni di chilogrammi di rifiuti dagli ecosistemi acquatici in tutto il mondo, cifre aggiornate online.

Aggiornamento quantità complessiva rifiuti raccolta da The Ocean Cleanup

Nel 2025, The Ocean Cleanup prenderà una pausa operativa di un anno per lanciare una nuova iniziativa di ricerca dei “punti caldi”, finalizzata a mappare le aree d’intensa accumulazione nella GPGP, migliorando l’efficacia del piano. Previsioni al computer delineano il raggiungimento dell’obiettivo con 10 Sistemi 03.

 

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Immagini: The Ocean Clean Up

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