Una vettura di grande presenza scenica, con carrozzeria LeBaron, affermatasi come il primo status symbol su strada nella Hollywood degli anni ’20.
La Isotta Fraschini è stata una casa automobilistica italiana, attiva dal 1900 al 1949, particolarmente nota per le realizzazioni tra le più lussuose e prestigiose nella storia. Dal 1911 produsse separatamente anche motori per impiego militare e sportivo utilizzati su aerei, dirigibili e MAS (motoscafo antisommergibile della marina militare italiana), mentre fabbricò camion e rimorchi per il trasporto delle truppe nel corso della prima guerra mondiale.
L’azienda fu fondata il 27 gennaio 1900 a Milano ad opera di Cesare Isotta e dei fratelli Oreste, Antonio e Vincenzo Fraschini, ai quali si unirono Riccardo Bencetti, Paolo Meda e Ludovico Prinetti.
La prima vettura monocilindrica da cinque cavalli del marchio fu presentata all’Esposizione di Milano del 1901, usando la Renault 5 CV come riferimento. I progressi furono rapidi, sostenuti dal coinvolgimento negli sport motoristici.
Nel 1919, la Tipo 8 fu la prima vettura in assoluto a otto cilindri in linea, dotata di valvole in testa azionate da aste di spinta, con una capacità di 5,9 litri. Subito dopo l’ingegnere capo Giustino Cattaneo si concentrò sulla politica del modello unico.
La Tipo 8 fu ritenuta la massima espressione di eleganza e divenne l’auto più desiderata al mondo. Costava circa 150.000 lire e trovò mercato specialmente negli Stati Uniti. Nei primi anni venti le Isotta Fraschini erano comperate da personalità come Gabriele D’Annunzio e Rodolfo Valentino che amava mostrare i suoi due esclusivi e costosi coupé de ville. La serie fu il primo status symbol del settore, comparendo anche nel film Viale del tramonto di Billy Wilder.
Lo sviluppo successivo fu la Tipo 8A, mostrata ai saloni di Londra e Parigi del 1924, una versione ancora più sofisticata con un motore da 7.372 cc. I miglioramenti nell’aspirazione portarono, alla fine degli anni ’20, alla Tipo 8A S di cui un esemplare partecipò alla prima Mille Miglia nel 1927, arrivando 6° su 77 in gara, confermando il valore delle soluzioni tecniche adottate.
Umberto di Savoia acquistò personalmente un coupé de ville carrozzato a Torino dagli Stabilimenti Farina.
La variante finale aveva il motore, sviluppato da Cattaneo, più potente al mondo da 7370 cm³ di cilindrata, capace di erogare tra 115 e 160 CV per una velocità massima di 150 km/h. Il modello fu chiamato “Super Spinto” e soprannominato Super Sport dal distributore di New York Isotta Motors.
L’incremento della potenza fu ottenuto apportando delle modifiche, fra cui valvole di aspirazione allargate da 1,42 a 1,5 pollici, pistoni a cupola per aumentare la compressione a 5,5:1, serbatoio a doppia alimentazione con una maggiore capacità, doppi collettori di scarico, carburatore ingrandito.
La regolazione della messa a punto del motore avveniva attraverso tre leve al volante, una per l’anticipo, una per la proporzione della miscela aria-benzina ed una per la posizione dell’acceleratore.
Sebbene non fosse una regola, il motore Super Sport veniva generalmente installato su telai a passo corto con una carrozzeria aperta più leggera.
Durante Amelia Island, dal primo al due marzo 2024, andrà all’asta una 8A SS con telaio numero 1363, originariamente consegnata nuova negli Stati Uniti.
Il modello è caratterizzato da un’elegante livrea bicolore blu e grigia, con tettuccio grigio, interni in morbida pelle blu, parabrezza basso LeBaron e tipica apertura del cofano.
L’esemplare ha albero motore a nove cuscinetti, blocco cilindri in lega, accensione con magneti, cambio a tre velocità, frizione multidisco, molle semiellittiche e freni sulle quattro ruote.
Il primo proprietario fu George Piperno, un agente di cambio e giocatore di polo, ricordato da un ex dipendente della LeBaron, Hugo Pfau (nel suo libro The Custom Body Era) come un buon cliente dal raffinato senso estetico, con cinque o sei carrozzerie LeBaron, ognuna progettata appositamente per lui.
La phaeton di LeBaron per George Piperno è notevole con le linee che anticipano le future creazioni sul Modello J di Duesenberg. Nel 1948, l’agente fu accusato di appropriazione indebita per 250.000 dollari di fondi di clienti e l’auto passò di mano, pur rimanendo nella zona del New Jersey.
Per alcuni anni appartenne a Peter Ferwerda di Rahway. Nel 1982 fu acquistata da Robert Rooke di Morristown che commissionò a Marty Beron, della Grey Hills Auto Restoration, un lungo ed accurato ripristino.
Riportata al suo antico splendore, l’Isotta entrò a far parte del mondo delle auto da collezione, raffigurata in importanti pubblicazioni per i vari dettagli di stile, tra cui il Cape Top Victoria.
Il telaio numero 1363 è stato successivamente acquisito, nel 2005, da Howard Fafard di Framingham, Massachusetts, un appassionato di Full Classic e possessore di tre IF.
Da sottolineare che l’ingegno di Chris Charlton ha migliorato lo sterzo, con la progettazione ed il montaggio di nuovi ingranaggi. Un ritocco di cui hanno beneficiato anche altre vetture messe in grado di completare tour a lunga distanza senza problemi, mantenendo un aspetto impeccabile.
Nel 2015, la 8A SS è stata ceduta alla Gregorie Neck Collection che l’ha esibita in diversi Concorsi d’Eleganza della East Coast.
Il Lotto 274 ha un valore stimato di 875.000 – 1.250.000 dollari.
Siete appassionati d’auto? Scoprite come il fondatore della Touring fosse imparentato con Cesare Isotta e Vincenzo Fraschini nell’intervista a Giovanni Bianchi Anderloni.
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