Annunciati i migliori progetti architetturali che saranno premiati al Museo Guggenheim di Bilbao il 24 novembre 2022.
La missione dell’Architecture MasterPrize è quella di mostrare l’eccellenza celebrando la creatività e l’innovazione nell’architettura. L’iniziativa nasce per opera del Gruppo Farmani, già ideatore dell’International Design Award (IDA), del Prix de la Photographie a Parigi e del concorso Lucie Award.
Il premio per il Design dell’Anno è suddiviso in tre categorie: Architectural, Landscape/Urban, Interior.
I vincitori sono selezionati, attraverso una votazione a più turni, da una giuria composta da colleghi, accademici e personalità del settore. La commissione giudicatrice del 2022 è stata presieduta dall’architetto, con base a New York, Valerie Schweitzer che si è detta soddisfatta di come le scelte siano state dinamiche ed attentamente ponderate fra nomi famosi e sconosciuti. La giuria ha privilegiato l’equilibrio tra forma e funzione per ispirare la prossima generazione di architetti che dovrà fare sempre più attenzione alla sostenibilità.
I tre primi classificati sono stati: Sou Fujimoto per la Casa della Musica a Budapest in Ungheria, Kongjian Yu per Una foresta galleggiante nel parco di Nanchang City in cui si è recuperata un’area di 126 acri gravemente danneggiata per trasformarla in un modello replicabile per affrontare le inondazioni ripristinando l’habitat per la flora e la fauna con l’opportunità di momenti ricreativi per i visitatori. Il primo classificato nell’Interior è lo studio M Moser Associates che insieme a Dyson team ha firmato il quartier generale di Dyson a Singapore, nella secolare e rinnovata centrale elettrica di St James dove gli spazi sono stati resi funzionali per il lavoro e la collaborazione.
Il cuore del vecchio edificio, la Turbine Hall a 4 piani riflette la tipologia dei campus universitari per un hub contemporaneo dedicato all’innovazione.
Nell’architettura commerciale spicca il progetto della nuova sede di Beeah disegnata da Zaha Hadid Architects per raggiungere l’obiettivo di minimizzare i consumi energetici grazie ad un ampio dispiego di pannelli solari.
Le “dune” sono interconnesse, orientabili e con una forma testata per ottimizzare il rendimento in base alle condizioni climatiche. L’installazione ha ottenuto la certificazione LEED Platinum per gli standard garantiti.
Negli interni per mostre/eventi risalta lo spazio sperimentale chiamato wormhole (letteralmente buco di verme, termine che definisce un tunnel spazio-temporale o ponte di Einstein-Rosen, ndr) ideato da Pines Arch nel quartier generale della società Golong a Hangzhou, in Cina. Nell’edificio ci sono tre gallerie interdipendenti e connesse, questo elemento sinuoso si distingue per essere l’unica area non rettilinea che sospende quasi il visitatore nello spazio, una sensazione che risveglia i sensi con l’intento di provocare una riflessione su come interpretare la propria presenza.
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Foto: (c) Autori vari per Architecture MasterPrize 2022 – E’ vietata la riproduzione senza l’autorizzazione scritta degli organizzatori del Concorso.
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