Siete stanchi di condividere tutto quello che fate su WhatsApp? Non è sufficiente eliminare l’applicazione, ma basta seguire poche e semplici istruzioni.
Siamo gli azionisti non riconosciuti delle GAFA, acronimo di Google, Amazon, Facebook ed Apple. I loro bilanci fanno numeri impressionanti raccogliendo e vendendo i nostri dati personali.
Le Big-Tech si combattono senza esclusione di colpi per arrivare ad informazioni come conti bancari, password memorizzate sugli smartphone, malattie, abitudini di consumo, contatti, immagini e video con grande interesse per minori, ricerche scientifiche, brevetti industriali.
In questi giorni Facebook ed Apple hanno ripreso a scontrarsi. L’ultimo trimestre del 2020 per Facebook è stato da record con 2.740 milioni di utenti al mese fra i vari networking, inclusi WhatsApp ed Instagram, 28.072 milioni di dollari di entrate, fatturando nel 2020 un totale di 85.965 milioni di dollari, con un aumento del 22% rispetto al 2019.
Sfruttando l’ambiguità di Policy fintamente a vantaggio dei cittadini, Facebook (come molte altre aziende) raccoglie informazioni personali anche grazie a servizi come quelli di autenticazione online, non necessariamente legati all’utilizzo delle app dell’impero di Zuckerberg.
Ora FB accusa Apple di approfittare della sua posizione dominante per interferire con il principale business del social. Apple ha infatti annunciato che gli utenti avranno la possibilità di autorizzare ogni singola raccolta di dati attiva sui propri dispositivi, a partire dal sistema iOS 14 per iPhone e iPad, con release nella primavera 2021. La società di Cupertino ha fatto una mossa interessante che potrebbe innescare nel lungo periodo una concorrenza basata su una vera offerta di privacy, ma sarebbe maggiormente credibile se Siri fosse disinstallabile anche negli ultimi modelli o non si attivasse ad insaputa delle persone.
Tornando a Facebook, Zuckerberg dovrà risolvere anche la fuga di utenti da WhatsApp. Una delle più diffuse piattaforme di messaggistica istantanea sta pagando la mancata tutela della privacy dei propri utenti registrando perdite di consenso a favore di app come Telegram o Signal.
Telegram suddivide i dati in server ubicati in diverse nazioni, separando le chiavi dalle informazioni.
Signal è il programma preferito dai techies, compresi Elon Musk ed Edward Snowden. Quest’ultimo ha trovato lo slogan perfetto per sintetizzare l’affidabilità nella privacy dichiarando: “Lo uso tutti i giorni e sono ancora vivo“.
A maggio 2020, Zuckerberg si è comperato Giphy, come segnalato nell’articolo dedicato alla distribuzione degli strumenti per il tracking. Molti utenti si sono immediatamente preoccupati dei loro account su Giphy dato che Facebook soffre di falle di sicurezza. Signal permette di ricercare GIF da includere nei messaggi, ma il fondatore Moxie Marlinspike ha rassicurato sul fatto che l’app si serva di privacy-preserving proxy e non incorpori Giphy SDK.
WhatsApp invece collega il numero del telefono all’ID, ai contatti, agli acquisti, alla geolocalizzazione, alla posta ed alle altre informazioni che l’utente memorizza sullo smartphone o invia sotto forma di testo, audio o immagine. Diffuso a livello globale, WhatsApp convince sempre di meno, nonostante il vantaggio dei messaggi gratuiti e della comunicazione a gruppi.
Ecco come disattivare definitivamente WhatsApp.
La Policy avverte che l’account sarà eliminato con cancellazione della cronologia dei messaggi, rimozione dai gruppi e da Google Drive. Prima di affidarsi agli automatismi, meglio cancellare tutto quello che si riesce e poi procedere.
Avviate WhatsApp.
Cliccate sopra il Menu Altre opzioni con i tre punti verticali. Selezionate Impostazioni, Account, Elimina Account.
Inserite il numero di telefono completo di prefisso internazionale (+39 per l’Italia) che utilizzate per l’account di WhatsApp e selezionate “Elimina Account”.
Vi sarà chiesto il motivo. Potete scrivere una ragione vera o beffarvi delle analisi con una scusa fantasiosa.
Confermate la scelta.
A questo punto disinstallate la App.
WhatsApp dichiara che potrebbero essere necessari fino a 90 giorni per rendere effettive le modifiche, inoltre potrebbero restare delle copie delle informazioni nell’archivio di backup. Copie di altro materiale, come ad esempio i file di log, potrebbero rimanere nel database, senza essere associate a identificatori personali.
Sarebbe interessante capire come fa un’informazione a rimanere in un database senza un identificativo dei vari record solo per occupare spazio senza alcuna utilità. Chi fattura 85.965 milioni di dollari senza pagare i fornitori di dati è sprovveduto o geniale?
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Grafica di: Giphy – ShowTechies – Signal – WhatsApp – Wikimedia
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