
Il secondo appuntamento della stagione 2025 promette emozioni con la gara che prende il via domenica 20 aprile alle ore 13.
Evento imperdibile del FIA World Endurance Championship (WEC) sul tracciato dell’Autodromo Enzo e Dino Ferrari per la 6 Ore di Imola.
Due Ferrari scatteranno davanti a tutti: la 499P numero 51 di Antonio Giovinazzi che si è imposto con il tempo di 1:28.920 e la 499P numero 83 del team AF Corse con Robert Kubica e Phil Hanson.
Nella categoria LMGT3, pole storica per Valentino Rossi, alla guida della BMW M4 46 del Team WRT con il tempo di 1:42.355 che ha anticipato la Lexus 87 di Clemens Schmid e l’Aston Martin 27 di Zacharie Robichon.
Classi FIA WEC
Il campionato mondiale ufficiale di endurance, organizzato dalla Fédération Internationale de l’Automobile (FIA) e dall’Automobile Club de l’Ouest (ACO), si articola in una serie di gare internazionali che premiano la strategia e l’affidabilità tecnica.
Il regolamento prevede due categorie principali: la classe regina Hypercar con prototipi ad altissime prestazioni sviluppati appositamente per la competizione e LMGT3, introdotta nel 2024 in sostituzione della LMGTE, con vetture derivate da modelli stradali, modificate secondo la piattaforma GT3 della FIA.
La coesistenza in pista impone attenzione massima nella gestione del traffico, con regole improntate a garantire equilibrio (BoP – Balance of Performance), contenimento dei costi e sicurezza.
Il circuito
L’Autodromo Internazionale Enzo e Dino Ferrari nasce nel 1953 come pista di prova della casa di Maranello. Il percorso misura 4,909 chilometri e presenta 17 curve. Il grado di difficoltà elevato è dato dalla combinazione di rettilinei ad alta velocità, strette chicane e significativi cambi di quota.
Le variazioni altimetriche, in particolare nei tratti delle Acque Minerali e della Piratella, mettono alla prova l’abilità del pilota e l’assetto del veicolo.
La famigerata curva del Tamburello è stata modificata nel corso degli anni per migliorare la sicurezza, ma il circuito rimane uno dei più spietati del calendario.
La bravura e la precisione del pilota sono fattori chiave, come testimonia Antonio Giovinazzi che ha descritto il tracciato come ‘vecchio stile’, con numerosi saliscendi, curve impegnative, zone di sorpasso limitate, oltre all’anomalia del cosiddetto rettilineo principale che presenta due ‘mezze’ curve.
Il pilota, classe 1993, sottolinea il ruolo chiave della strategia per ottimizzare le traiettorie soprattutto in alcuni punti, fra cui la Chicane del Tamburello e la Variante Villeneuve. In entrambi i casi si usano moltissimo i cordoli per fare meno metri possibili.
In un’analisi dettagliata, Giovinazzi ha aggiunto che al tornante della Tosa è importante preparare l’uscita che porta su un altro rettilineo in salita e quindi alla Piratella, una curva a sinistra molto veloce dove si percepisce tutta la potenza della vettura. Poi si scende verso le Acque Minerali, la curva più difficile, dove è essenziale gestire la frenata. Tra i punti più complessi anche la Variante Alta in cui si salta sui cordoli come se si guidasse un go-kart e le due curve in discesa della Rivazza dove il segreto è lavorare al meglio con la frenata prima d’immettersi sul rettifilo principale.
La bandiera verde è prevista alle 13.00. La corsa è trasmessa live in tv e sul canale della WEC.
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Immagini: Circuito di Imola – Ferrari – FIA WEC –
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