La mostra al Complesso del Vittoriano “I Grandi Maestri. 100 anni di fotografia Leica” celebra la nascita della macchina con pellicola 35mm usata per realizzare immagini memorabili.
Dopo il successo delle esposizioni di Amburgo, Francoforte, Berlino, Vienna, Monaco e Madrid, arriva a Roma una collezione di opere famose riprese con una Leica.
Leggera, maneggevole e silenziosa, la Leica è una macchina leggendaria utilizzata da Henri Cartier-Bresson, Robert Capa, Sebastião Salgado, Alberto Korda e dell’italiano Gianni Berengo Gardin insignito dell’onorificenza Leica Hall of Fame Award il 15 Novembre 2017.
La Leica è creata dall’ingegnere tedesco Oskar Barnack (1879 – 1936), responsabile delle ricerche sui microscopi per Ernst Leitz ed appassionato di fotografia. Penalizzato dall’asma nel trasporto delle pesanti attrezzature dell’epoca, Barnack sviluppa una 35mm dalla forma essenziale che si limita a ricoprire i due rulli della pellicola perforata.
Il prototipo funzionante è completato nel marzo del 1914 ed è chiamato Ur-Leica. Per la prima volta in una fotocamera si combina lo scorrimento della pellicola con l’otturatore per evitare doppie esposizioni. I rulli del 1913 hanno spazio per 40 frame, ma dato lo spessore di alcuni strati di emulsione fotosensibile, Barnack riduce gli scatti a 36 che rimase lo standard fino al digitale. La compatta è commercializzata solo nel 1925, a causa dei danni provocati dalla prima guerra mondiale, con il nome Leica da Leitz Camera.
Uno degli slogan pubblicitari era: “Piccoli negativi, grandi immagini” in riferimento all’introduzione da parte dell’inventore dei negativi a 24 x 36mm ossia il formato 2:3. La nuova camera con l’obiettivo fisso rientrante rivoluziona la fotografia diventando un accessorio portatile come uno smartphone.
La Leica è lo strumento ideale per testimoniare la guerra civile di Spagna con Robert Capa che cattura l’impatto mortale di una pallottola su un miliziano (di cui ancora oggi si discute l’autenticità e l’attribuzione), ma anche la gioia per la vittoria della seconda guerra mondiale con il bacio (V-J Day), a Times Square a New York, fra un marinaio ed una crocerossina nel 1945 di Alfred Eisenstaedt.
Le dimensioni ridotte contribuiscono alla diffusione della street photography e del fotogiornalismo. Marc Riboud riprende Le Peintre de la Tour Eiffel nel 1953, mentre nel 1972 il fotografo Nick Út racconta con una Leica la drammatica fuga dei bambini vietnamiti sotto gli attacchi al napalm.
350 selezionate opere sono ora in mostra al Vittoriano a Roma, ala Brasini, con decine di documenti originali, riviste, libri rari ed apparecchiature d’epoca che ripercorrono emozioni e progressi tecnologici di un secolo di storia.
L’esposizione è promossa e realizzata da Arthemisia e Contrasto e rimarrà aperta fino al 18 febbraio 2018.
Informazioni
Indirizzo: Vittoriano – Via di San Pietro in Carcere, Roma –
Sito web: www.ilvittoriano.com
Informazioni e prenotazioni: + 39 06 87 15 111
Orari: Dal lunedì al giovedì 9.30 – 19.30 – Venerdì e sabato 9.30 – 22.00 – Domenica 9.30 – 20.30. Da verificare eventuali chiusure e/o cambi di orario straordinari.
Costo biglietto: Intero € 12,00 – Ridotto € 10,00
Foto di: ARTHEMISIA – LEICA CAMERA AG
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